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ajejebrazorff
00venerdì 30 novembre 2007 10:28
Il "venerdì nero" dei trasporti
Oggi caos per sciopero generale

Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno confermato l'agitazione generale per sollecitare maggiori risorse per il settore. Aerei (4 ore), navi (8 ore per rimorchiatori e amministrativi), treni, autobus e metropolitane: per chi deve muoversi in città o viaggiare, si preannuncia una giornata di forti disagi. Orari diversi città per città per i mezzi di superficie: a Milano dalle 8.45 alle 15.00 e dalle 18.00 alle 19.45, a Roma dalle 8.30 alle 16.30.
TRASPORTO FERROVIARIO: Gli addetti alla circolazione dei treni e navi traghetto si fermeranno 8 ore dalle ore 9 alle 17 mentre il restante personale non direttamente connesso alla circolazione dei treni per l'intera prestazione giornaliera.
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: Autobus, tram, metropolitane e ferrovie concesse lo sciopero sara' di 8 ore, secondo le diverse modalita' previste a livello locale. Il restante personale si fermera' per l'intera prestazione lavorativa. A Roma lo stop sara' dalle 8.30 alle 16.30; a Milano dalle 8.45 alle 15.00 e dalle 18.00 alle 19.45; a Torino da inizio servizio alle 6.00 dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00; a Genova dalle 9,30 alle 17; a Bologna dalle 8,30 alle 16,30; a Venezia dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 19,30 alle 23,30; a Firenze dalle 15,15 a fine servizio; a Napoli dalle 9,20 alle 17.
TRASPORTO AEREO: Il personale turnista e gli addetti ad attivita' operative e navigante si ferma 4 ore dalle ore 11 alle ore 15. Il restante personale nelle ultime 4 ore della prestazione lavorativa.
MARITTIMI: Le navi traghetto e le navi da carico presenti nei porti nazionali partiranno con 24 ore di ritardo. Il personale dei rimorchiatori effettuera' 8 ore di sciopero per ciascun turno lavorativo a fine turno o secondo le modalita' comunicate a livello locale.
SOCCORSO STRADALE: Tutto il personale si fermera' 8 ore dalle ore 7.00 alle ore 15.00 o secondo diverse modalita' comunicate a livello locale.
AUTONOLEGGIO: Tutto il personale si asterra' dalla prestazione lavorativa dalle ore 9.00 alle ore 17.00 o secondo diverse modalita' comunicate a livello locale.
PORTI: Tutto il personale si fermera' 2 ore per ogni turno di lavoro.
AUTOTRASPORTO: Il personale autista si asterra' dall'intera prestazione lavorativa.
AUTOSTRADE: Il personale turnista fermo dalle ore 02.00 alle ore 06.00, dalle ore 10.00 alle ore 14.00, dalle ore 18.00 alle ore 22.00. Il personale giornaliero sciopera nelle ultime 4 ore della prestazione giornaliera
ANAS: Tutto il personale si ferma per l'intera prestazione lavorativa per tutte le sedi di lavoro e le attivita' di esercizio previste in un unico turno o doppio turno, per l'intero turno di lavoro per le attivita' in h 24, a partire dal turno di lavoro delle ore 22.00 del giorno 29 novembre.

Credits:TGCom
missramy
00venerdì 30 novembre 2007 12:26
Per fortuna oggi il mio capo mi è venuto a prendere a casa e mio padre mi porterà fino al capolinea, spero solo che ci sia almeno un pullman che mi porti a casa...
!Darkside.
00venerdì 30 novembre 2007 13:02
Io uscirò un po' prima per riuscire a prendere una metro...fortuna che lo sciopero dei treni alle 5 finisce!
ajejebrazorff
00venerdì 30 novembre 2007 13:34
Io ne approfitterò per cazzeggiare un pò per i negozi, in attesa che passi qualche bus...
Jeff Hanneman
00venerdì 30 novembre 2007 18:57
Domani,a pochi chilometri da casa mia,ci sarà il funerale di un ragazzo di 21 anni che domenica scorsa,dopo una serata con gli amici,uscendo dal locale voleva fare lo splendido e,anzichè scendere le scale normalmente,s'era seduto sul corrimano per venire giù scivolando;purtroppo ha perso l'equilibrio ed è caduto all'indietro di schiena,facendo un volo di qualche metro e sbattendo violentemente sul cemento.E' morto dopo due giorni di agonia in coma,all'ospedale

Lui ha sbagliato,ma non si può morire a 21 anni per una simile cazzata [SM=x770848]

Notizia di oggi
ajejebrazorff
00lunedì 10 dicembre 2007 15:32
La donna è l'ex compagna di un pregiudicato
«Denise uccisa e gettata in mare»
La procura ha notificato un avviso di garanzia per concorso in omicidio e sequestro di persona alla zia della piccola

PALERMO - La piccola Denise è morta e il suo corpo è stato buttato in mare a largo di Palermo. È questa l'ipotesi - alla quale non crede però la madre di Denise Piera Maggio - della procura della Repubblica di Marsala che indaga sulla scomparsa della bimba avvenuta il primo settembre 2004 a Mazara del Vallo. Il procuratore Silvio Sciuto è arrivato a questa ricostruzione in seguito alle dichiarazioni che ha reso Giuseppe Dassaro, l'uomo che lo scorso luglio ha confessato di avere ucciso Sabine Maccarrone, una donna di 39 anni, di origine elvetica, trovata morta il 16 aprile in un pozzo di Mazara del Vallo. Dassaro disse che il mandante del delitto era Giovanni Melluso.

LE VERSIONI DI DASSARO - Dassaro si è accusato di avere partecipato a far sparire il corpo della bimba. Secondo il dichiarante, Denise sarebbe stata portata a casa della cognata dove però si sarebbe sentita male e qualcuno le avrebbe fatto prendere dei tranquillanti. Probabilmente a causa di questi farmaci la bimba sarebbe morta. Denise, secondo il racconto del dichiarante, sarebbe stata trasportata dentro una borsa del tipo utilizzata dai calciatori, fino a Palermo, dove è stata sistemata dalla moglie, Rosalba Pulizzi - indagata adesso per sequestro di persona e concorso in omicidio - dentro un congelatore. Dassaro racconta di essere stato contattato dalla moglie per sbarazzarsi del corpo e di aver preso Denise e di averla gettata in mare, a largo di Palermo.

I RISCONTRI - Sulle dichiarazioni di Dassaro sono state effettuati diversi riscontri, molti dei quali non corrispondono a quanto sostenuto dall'uomo, soprattutto sugli spostamenti che avrebbe effettuato nei giorni cui ha fatto riferimento nei suoi racconti.

INDAGATA LA ZIA DI DENISE - Rosalba Pulizzi, la zia di Denise Pipitone, dopo essere stata interrogata in Procura a Marsala, è stata ufficialmente indagata. La procura della Repubblica le ha infatti notificato un avviso di garanzia per concorso in omicidio e sequestro di persona. I magistrati accusano la donna in base alle dichiarazioni rese dall'ex marito, Giuseppe Dassaro.

L'INTERROGATORIO - Rosalba Pulizzi, assistita dal proprio avvocato ha avuto un lungo faccia a faccia con gli inquirenti che si inserisce in un'operazione della polizia di Stato che ha dato il via a diverse perquisizioni nelle province di Palermo e Trapani nell'ambito dell'inchiesta sulla scomparsa della la bimba, rapita a Mazara del Vallo l'1 settembre 2004, quando aveva tre anni. Le perquisizioni sono state ordinate dalla procura di Marsala. La donna è la ex compagna di Giuseppe Dassaro, l'uomo che si costituì nel luglio scorso confessando di avere ucciso Sabine Maccarrone, una donna di 39 anni, di origine elvetica, trovata morta il 16 aprile in un pozzo di Mazara del Vallo. Dassaro disse che il mandante del delitto era Giovanni Melluso, ex pentito napoletano accusatore di Enzo Tortora.

COINVOLTE ANCHE ALTRE SEI PERSONE - Le dichiarazioni di Dassaro sulla scomparsa di Denise avrebbero portato alla individuazione di almeno sei persone che potrebbero essere responsabili, a vario titolo, della scomparsa della bambina, che all'epoca dei fatti aveva quasi quattro anni, seguendo una pista che porta alla provincia palermitana.

LE INDAGINI - Finora l'unica indagata nota dell'inchiesta sulla scomparsa della bambina era Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise, che all'epoca del rapimento non era ancora maggiorenne. È accusata di sequestro di persona in concorso con ignoti. L'ex fidanzato tunisino di Jessica è indagato per falsa testimonianza al pm. Nel settembre scorso il procuratore di Marsala, Silvio Sciuto, dichiarò che «da due mesi le indagini hanno avuto un impulso e che i complici non sono più ignoti». Sarebbe proprio Dassaro l'uomo che avrebbe secondo gli inquirenti dato impulso alle indagini.

Credits:corriere.it
ajejebrazorff
00lunedì 17 dicembre 2007 13:50
"La mia odissea nell'Eurofreezer"
Sull'Eurostar, 500 chilometri in 20 ore



Francesco Pollina sul Giornale di lunedì 17 dicembre

Un dramma dell'assurdo. Ho capito di esserci finito dentro quando preso dall' esasperazione ho aperto il portellone della carrozza, ho fatto un salto di un metro e mezzo e mi sono messo a camminare nei campi. Il treno era inclinato su un fianco perché ci eravamo fermati su una curva, da ore le porte dei bagni erano serrate, l'aria era diventata irrespirabile e - nonostante i divieti imposti dal personale Trenitalia, che ci chiedeva di non uscire dalla "gabbia" in cui eravamo chiusi - io e altri, per qualche minuto, siamo fuggiti dalla prigione. Ma è stato un privilegio che solo in pochissimi ci siamo concessi, a costo anche di farci male tentando questa piccola fuga. Le donne, i bambini, tante signore anziane, per ore e ore non hanno avuto accesso ai servizi igienici, niente elettricità e niente riscaldamento. Qualcuno è crollato e caduto in vere e proprie crisi di panico. Altro che Trenitalia. Noi sabato abbiamo viaggiato su Trenafrica. E non da passeggeri o da cittadini di questo Paese, ma come profughi.
Ti svegli la mattina pensando che sarà una giornata come le altre, hai bisogno di raggiungere Roma per lavoro, solita routine. Sali sulla carrozza a mezzogiorno, il treno parte alle 12.17 e nell'arco di cinque ore ti ritrovi in un incubo, in una farsa. Sì, perché credevi di correre sull'alta velocità, e invece sei fermo nella campagna. Ore 17.15. Niente informazioni, perché l'unica spiegazione che ti danno è «guasto tecnico». Un guasto che ha significato percorrere 500 chilometri in venti ore.
I telefonini a un certo punto smettono anche di squillare, cominciano a scaricarsi senza elettricità, e i pianti dei bambini si fanno più insistenti. Per due volte un locomotore tenta di trainarci (prima alle 21.30, poi alle 23) e per due volte il gancio si rompe. Intanto non arrivavano né viveri, né coperte.
Ma non finisce qui: dopo il danno, la beffa. Percorriamo decine di carrozze, cercando di darci aiuto fra noi, di dare una mano alle signore più anziane cariche di bagagli. Facciamo 150 metri a piedi nel freddo e al buio, raggiungiamo un nuovo treno che avrebbe dovuto riportarci a destinazione e anche questo, dopo poco, si ferma. Prima ti prende l'incredulità, poi il nervosismo, il senso dell'abbandono e infine la rabbia. Non tanto per te, ma per i più piccoli e i più anziani. «Nemmeno le bestie vengono trattate così», ci diciamo tra noi. Qualcuno invoca Beppe Grillo, qualcun altro tenta di rassicurare i familiari. Una ragazza ucraina quasi si commuove: ha perso il volo per rientrare a casa per le vacanze. Accanto a lei c'è anche un militare italiano. Era diretto in Kosovo, ma sarà per un'altra volta.
Passano le ore e nemmeno l'agognato intervento della protezione civile cambia le cose: alle 3.30 del mattino arrivano, ma con loro nemmeno una bevanda calda, solo qualche bottiglia di acqua naturale e tè freddo. Fuori la temperatura è sotto lo zero...
Eppure attorno a noi, insieme a noi, vedo grande dignità. Vedo un pezzo d'Italia che lavora, che viaggia per ragioni professionali o familiari e che è vittima di un sistema impazzito. In cui i controllori allargano le braccia e ti dicono: «Io il mio dovere l'ho fatto. Ho avvisato i dirigenti, altro non mi viene consentito di fare». La dignità dei passeggeri da una parte e l'impotenza dall'altra. In mezzo la disorganizzazione, l'assenza delle minime capacità di intervento sull'emergenza e l'arroganza di una società che dovrebbe essere al servizio dei cittadini e che invece sembra farsene beffa.
In 450 non ci diamo pace. Come fai a calmarti mentre sei rinchiuso in delle gabbie congelate, privo di comunicare con familiari e amici, al buio, tra le urla dei bambini e le lamentele dei più anziani?
Come si fa ad accettare l'evidenza? Come a spiegare che sei salito su un treno a mezzogiorno e sei sceso alle 7 del mattino successivo per percorrere appena 500 chilometri? Come si fa a non pensare che quello non è stato un viaggio, ma un sequestro di persona?

Credits:TGCom
ajejebrazorff
00lunedì 24 dicembre 2007 11:38
Iole Tassitani è stata uccisa
Bassano, trovato cadavere fatto a pezzi

Tragico epilogo per il rapimento di Iole Tassitani, la figlia del notaio di Castelfranco Veneto sequestrata il 12 dicembre scorso. Il cadavere della donna, fatto a pezzi e riposto in alcuni sacchi neri della spazzatura, sarebbe stato ritrovato in un garage di Bassano del Grappa. Fermata dai carabinieri di Treviso una persona, un italiano 41enne, che pare conoscesse la vittima, che ora è sottoposta a interrogatorio da parte dagli inquirenti.
L'indagato è Michele Fusaro, originario di Bassano del Grappa, bloccato all'una di domenica notte. Proprietario del garage, lavora come falegname in un'azienda di mobili e svolge altri due lavoretti tra cui la vendita porta a porta di pentole. Fusaro, che è fidanzato, vive da solo e soffrirebbe di problemi psichici.
All'uomo i militari sarebbero arrivati attraverso un numero di telefono trovato nel computer della donna. Sulla base dei dati del cellulare di Tassitani, sarebbe stato accertato che il sospetto telefonò alla vittima alcune settimane fa, apparentemente per motivi di lavoro. L'uomo è stato bloccato dai carabinieri mentre rientrava a casa.
Durante il colloquio con il magistrato, il 41enne, portato nel carcere di Vicenza dove è controllato a vista dalle guardie, ha detto di non ricordare e ha avuto un malore. Secondo gli inquirenti, avrebbe agito per necessità economiche.
In base a un primo esame medico-legale, la donna potrebbe essere stata uccisa lo stesso giorno nel quale era scomparsa da Castelfranco Veneto.
Ancora non è certo il momento a cui risalirebbe l'uccisione. L'omicidio di Iole Tassitani potrebbe essere avvenuto all'inizio della scorsa settimana. La donna, scomparsa la sera del 12 dicembre scorso, potrebbe quindi essere rimasta alcuni giorni nelle mani del suo sequestratore.
Fusaro controllato il giorno dopo
Michele Fusaro era stato fermato per controlli dai carabinieri la sera del 13 dicembre scorso, il giorno dopo la scomparsa di Iole Tassitani. L'uomo, infatti, era stato fermato nell'ambito dei normali controlli sul territorio predisposti dall'Arma, in un comune a ridosso con la provincia di Vicenza, a pochi chilometri da Castelfranco Veneto, città di residenza della Tassitani. Questo elemento, sommato ad altri raccolti nell'ambito delle indagini, tra cui quello della testimonianza del nordafricano, ha rafforzato i sospetti degli investigatori che Fusaro fosse coinvolto nella vicenda.

Credits:TGCom

Adesso fate a pezzi quest'animale e poi in pasto ai maiali...
ajejebrazorff
00giovedì 27 dicembre 2007 13:09
NEW YORK (Reuters) - La potenziale eredità di Paris Hilton, ereditiera della famosa catena di alberghi, si è drammaticamente ridotta dopo l'annuncio di suo nonno Barron Hilton del progetto di donare il 97% della sua fortuna da 2,3 miliardi di dollari a un ente di beneficenza.
La cifra comprende 1,2 miliardi di dollari che Barron Hilton guadagnerà dalla recente vendita di Hilton Hotels Corp. -- società fondata dal padre Conrad nel 1919 quando comprò un piccolo albergo a Cisco, in Texas -- e dalla attesa vendita della più grande compagnia mondiale di casinò, Harrah's Entertainment.
Il ricavato sarà messo in un fondo di beneficenza di cui alla fine farà uso la Conrad N. Hilton Foundation, portando il valore totale a 4,5 miliardi di dollari, secondo quanto affermato dalla fondazione in una dichiarazione.
Barron Hilton, presidente della fondazione, intende "contribuire col 97% delle sue proprietà, stimate oggi a 2,3 miliardi di dollari".
Paris Hilton non è stata immediatamente raggiungibile per commentare i progetti del nonno.
Jerry Oppenheimer, che nel 2006 ha scritto la biografia della famiglia "House of Hilton", ha scritto che Barron Hilton è imbarazzato dal comportamento della nipote ed è convinto che abbia infangato il nome della famiglia.

Credits:Reuters-Yahoo

ajejebrazorff
00giovedì 27 dicembre 2007 15:00
Pakistan, Benazir Bhutto è morta
Ex premier vittima di un attentato

L'ex premier Benzir Bhutto è morta in seguito a un attentato a Rawalpindi, in Pakistan, dove stava tenendo un comizio elettorale. La leader dell'opposizione era stata ricoverata in gravi condizioni in ospedale dopo che un'esplosione aveva causato la morte di almeno venti persone. L'annuncio del decesso della Bhutto è stato dato da un portavoce e poi confermato dal governo.
Anche altri esponenti del Pakistan People's Party sono rimasti feriti nell'esplosione. Il kamikaze si è fatto esplodere nelle vicinanze del corteo, ma non è chiaro come sia morta Bhutto. "Possono essere state pallottole legate al vestito dell'attentatore ad averla colpita", ha spiegato il portavoce del ministero Javed Cheema.
"Se è vero è una tragedia", ha detto un alto funzionario della Casa Bianca alla Cnn pochi minuti dopo la notizia. La fonte della Casa Bianca ha aggiunto di non poter confermare indipendentemente la morte dell'ex premier. La stessa reazione è arrivata alla rete di Atlanta da un alto funzionario del Dipartimento di Stato.
I sostenitori della Bhutto, radunatisi intorno all'ospedale di Rawalpindi, hanno iniziato a intonare slogan contro il presidente Pervez Musharraf. "Cane, Musharraf cane", hanno urlato in preda alla rabbia. I più esagitati hanno sfondato la porta in vetro all'ingresso principale del reparto di terapia intensiva, altri sono scoppiati in lacrime. Un uomo con la bandiera del Ppp avvolta intorno al capo ha iniziato a battersi il petto.
La Bhutto aveva guidato il governo pachistano in due occasioni, tra il 1988 e il 1996. Era rientrata in Pakistan il 18 ottobre, dopo un esilio durato otto anni. La parata per il suo ritorno a Karachi era già stata presa di mira dai terroristi: in un attentato kamikaze erano morte oltre 140 persone. In quella circostanza era uscita illesa di un soffio.

Credits:TGCom

Chi era Benazir Bhutto
Leader dell'opposizione aveva 54 anni

Benazir Bhutto, 54 anni, era la figlia primogenita del deposto primo ministro Zulfikar Ali Bhutto e di Begum Nusrat Bhutto (di origini curdo-iraniane). Il nonno paterno fu Sir Shah Nawaz Bhutto, un Sindhi e figura chiave del movimento indipendentista pakistano. Ha frequentato le scuole in Pakistan, e nel 1973 si è laureata in scienze politiche presso l'università statunitense di Harvard.
Successivamente ha perfezionato gli studi a Oxford dove ha conseguito un'altra laurea in politica, filosofia ed economia. Non ancora ventenne, aiutava il padre nel suo lavoro in qualità di assistente. Dopo l'università è tornata in Pakistan e, mentre suo padre veniva assassinato per volere del generale Muhammad Zia-ul-Haq, lei veniva stata confinata agli arresti domiciliari.
Nel 1984 le venne permesso di ritornare nel Regno Unito, dove divenne leader in esilio del Partito del Popolo Pakistano (PPP) già presieduto dal padre, ma non riuscì ad avere una sufficiente influenza politica sulla vita politica pakistana fino alla morte di Zia-ul-Haq.
Quando il 16 novembre 1988 si tennero le elezioni, ed il PPP ottenne il più ampio numero di seggi per un singolo partito, la Bhutto fu nominata primo ministro il 2 dicembre. E così all'età di trentacinque anni Benezir divenne la persona più giovane ma anche la prima donna a divenire capo del governo di un paese musulmano in tempi moderni.
Venne destituita nel 1990 dall'allora presidente della Repubblica con accuse di corruzione verso il governo. Nello stesso anno il suo partito perse le elezioni. Per tre anni fu a capo dell'opposizione contro il governo di Nawaz Sharif, finché nel 1993 non si tenne una nuova consultazione che vide la vittoria del PPP: Benazir Bhutto torno, quindi, aessere primo ministro.
Il suo secondo mandato fu nuovamente minato dalle accuse di corruzione, che la portarono a un'altra destituzione nel 1996. Per colpa di questa ultima destituzione la Bhutto non potè più ripresentarsi perché una legge stabilisce un massimo di due mandati.
Trascorse così otto anni in esilio volontario tra Dubai e Londra. Il suo ritorno in patria per prepararsi alle elezioni nazionali del 2008, il 18 ottobre 2007, fu funestato da un gravissimo attentato con 138 vittime e almeno 600 feriti. Gran parte delle vittime presenti tra la folla erano membri del PPP (Partito del Popolo Pakistano), di cui la Bhutto è leader dal 1984. Il giorno seguente l'ex premier ha accusato il governo del presidente Pervez Musharraf di non aver preso provvedimenti preventivi affinché la strage, della quale era stato dato l'allarme da parte dei servizi segreti prima delle esplosioni, fosse scongiurata. Anche in mancanza di rivendicazioni da parte dei reali mandanti degli attacchi suicidi Benazir Bhutto aveva dichiarato di essere certa che questi siano avvenuti per mano di un gruppo di matrice talebana e sicuramente anche di un gruppo di seguaci dell'ex dittatore Muhammad Zia-ul-Haq, autore del golpe contro il governo del padre Zulfikar Ali Bhutto che è stato da questi deposto e condannato a morte nel 1979.

Credits:TGCom
[SM=x770852] [SM=x770852] [SM=x770852]
Ric777
00sabato 29 dicembre 2007 18:48
R.I.P. e rispetto per la Bhutto.
ajejebrazorff
00martedì 8 gennaio 2008 12:01
Disposta la custodia cautelare in carcere
Accetta passaggio da due viados, violentato
La vittima è un 26enne. Li aveva scambiati per donne ma resosi conto dell'errore si è tirato indietro. Quindi è stato rapinato e stuprato

Li ha scambiati per donne e ha accettato un passaggio in auto, quindi è stato violentato. Vittima: un italiano di 26 anni. Aggressori: due viados sudamericani, uno peruviano di 29 anni (Sabrina) e un argentino di 25 (Mariana). I due sono stati fermati dai carabinieri di Corsico. La notte tra il 31 dicembre e l'1 gennaio i tre si sono conosciuti vicino a un locale milanese, il Freelife. Verso le 2 di notte, il giovane, insieme a un amico, ha accettato un passaggio in auto verso casa. A Corsico, i quattro hanno avuto un approccio ma il 26enne, resosi conto dell'errore, si è tirato indietro. A quel punto, secondo quanto ha denunciato il giorno successivo ai carabinieri, i due sudamericani lo avrebbero picchiato, derubato di cellulare e soldi, costringendolo poi a turno a dei rapporti sessuali. Dopo la denuncia, la notte tra il 4 e il 5 gennaio il giovane è tornato sul posto insieme ai militari dell'Arma e ha riconosciuto i due aggressori che si prostituivano in zona. I due extracomunitari, su uno pendeva già un decreto di espulsione, sono stati interrogati per la convalida dal gip Andrea Pellegrino su richiesta del pm Maria Vulpio, e hanno negato tutto dicendo che quella notte si trovavano da tutt'altra parte. Il gip ha convalidato il fermo disponendo la custodia cautelare in carcere con le accuse di violenza sessuale di gruppo, furto e violazione della legge sull'immigrazione.

Credits:corriere.it

Quindi se una donna vi offre un passaggio non fidatevi, potrebbe avere la sorpresa...
lita79
00mercoledì 9 gennaio 2008 01:44
Re:
ajejebrazorff, 08/01/2008 12.01:

Disposta la custodia cautelare in carcere
Accetta passaggio da due viados, violentato
La vittima è un 26enne. Li aveva scambiati per donne ma resosi conto dell'errore si è tirato indietro. Quindi è stato rapinato e stuprato

Li ha scambiati per donne e ha accettato un passaggio in auto, quindi è stato violentato. Vittima: un italiano di 26 anni. Aggressori: due viados sudamericani, uno peruviano di 29 anni (Sabrina) e un argentino di 25 (Mariana). I due sono stati fermati dai carabinieri di Corsico. La notte tra il 31 dicembre e l'1 gennaio i tre si sono conosciuti vicino a un locale milanese, il Freelife. Verso le 2 di notte, il giovane, insieme a un amico, ha accettato un passaggio in auto verso casa. A Corsico, i quattro hanno avuto un approccio ma il 26enne, resosi conto dell'errore, si è tirato indietro. A quel punto, secondo quanto ha denunciato il giorno successivo ai carabinieri, i due sudamericani lo avrebbero picchiato, derubato di cellulare e soldi, costringendolo poi a turno a dei rapporti sessuali. Dopo la denuncia, la notte tra il 4 e il 5 gennaio il giovane è tornato sul posto insieme ai militari dell'Arma e ha riconosciuto i due aggressori che si prostituivano in zona. I due extracomunitari, su uno pendeva già un decreto di espulsione, sono stati interrogati per la convalida dal gip Andrea Pellegrino su richiesta del pm Maria Vulpio, e hanno negato tutto dicendo che quella notte si trovavano da tutt'altra parte. Il gip ha convalidato il fermo disponendo la custodia cautelare in carcere con le accuse di violenza sessuale di gruppo, furto e violazione della legge sull'immigrazione.

Credits:corriere.it

Quindi se una donna vi offre un passaggio non fidatevi, potrebbe avere la sorpresa...



Assurdo! [SM=g27831]

Poverino! [SM=x770856]
ajejebrazorff
00mercoledì 16 gennaio 2008 11:42
il Gip le contesta una presunta concussione ai danni del dirigente ospedaliero di caserta
Napoli, ai domiciliari la moglie di Mastella
Sandra Lonardo, presidente del Consiglio Regionale della Campania, è accusata di tentata concussione


NAPOLI - Arresti domiciliari nei confronti di Sandra Lonardo Mastella, presidente del consiglio regionale della Campania e moglie del ministro della Giustizia Clemente Mastella. Il Gip di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il provvedimento perché nell'ambito di un'inchiesta sulla sanità avrebbe ravvisato gli estremi di una tentata concussione ai danni di un dirigente ospedaliero di Caserta. Un conflitto, quello fra la signora Mastella e il dirigente ospedaliero, che politicamente ha radici profonde: l’uomo era molto vicino ai Popolari-Udeur al momento della designazione mentre si è poi avvicinato al presidente della Provincia Sandro De Franciscis.
LEI: «SONO SERENA» - La reazione di lady Mastella è affidata a una nota: «Apprendo dalla televisione una notizia sconcertante. Mi sento assolutamente serena, non ho nulla da temere e fornirò all'autorità giudiziaria qualunque chiarimento che mi venga richiesto. Credo che anche questo è l'amaro prezzo che, insieme a mio marito, stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica, dei principi di moderazione e tolleranza contro ogni fanatismo ed estremismo. Affronto tranquilla anche questa battaglia», conclude Sandra Lonardo.
IL MINISTRO ALLA CAMERA - Mastella ha annullato tutti gli impegni odierni, a partire dalla presenza alla cerimonia del giuramento degli allievi della scuola di polizia penitenziaria a cui avrebbe dovuto partecipare questa mattina a via Arenula. Il solo impegno confermato è la relazione in aula alla Camera in programma alle 10,40. Sulla carta, è la relazione annuale del Guardasigilli al Parlamento sullo stato della Giustizia. Ma c'è chi ipotizza che il ministro rassegnerà le proprie dimissioni. Il capogruppo della Lega Nord, Roberto Castelli, intervenendo nel dibattito al Senato, ha riferito indiscrezioni in base alle quali «il ministro della Giustizia dovrebbe recarsi alla Camera questa mattina e rassegnare le proprie dimissioni». Attestazioni di solidarietà e di vicinanza stanno arrivando in queste ore al Guardasigilli: a Mastella sono arrivate le telefonate dei senatori a vita Giulio Andreotti e Francesco Cossiga oltre a quella del vicepresidente del Csm Nicola Mancino.
FI: «ARRESTO MIRATO» - Solidarietà anche dalle fila dell'opposizione. «Mai arresto è stato più mirato e a tempo di quello di Sandra Lonardo Mastella. Basti pensare che suo marito, il ministro della Giustizia Clemente Mastella, deve intervenire questa mattina in aula per illustrare la riforma della giustizia - ha commentato Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia - Esprimo al ministro Mastella - prosegue Cicchitto - la mia personale solidarietà».
FINI: «DUBBI SUL PROVVEDIMENTO - «Fondati dubbi» sul provvedimento sono stati espressi dal leader di An Gianfranco Fini, che esprime «solidarietà umana» nei riguardi del ministro Clemente Mastella. «Appartiene solo alla sua coscienza - ha aggiunto - la valutazione di eventuali conseguenze politiche».
«BOMBA A OROLOGERIA» - «Piena e sincera solidarietà» dal presidente dei senatori Udeur, Tommaso Barbato. «In questa triste vicenda non possiamo non registrare, tuttavia, che il provvedimento che colpisce Sandra Lonardo è solo l'ultimo di una serie di bombe ad orologeria esplose contro Mastella e tutta la sua famiglia da quando i Popolari-Udeur fanno parte della compagine di governo e che oggi - conclude Barbato - per singolare coincidenza di tempi, raggiungono il guardasigilli nel giorno della sua relazione alle Camere sullo stato della Giustizia».

Credits:corriere.it

applausi bipartisan per iL GUARDASIGILLI durante il suo intervento in aula
Mastella alla Camera: «Mia moglie presa
in ostaggio, getto la spugna»
Duro attacco ai pm: «Ho resistito a molte scorribande, ho combattuto la mia battaglia finché condotta ad armi pari»
ROMA - «Ho resistito a molte scorribande corsare sul fronte personale ora però getto la spugna, mi dimetto, ho paura, sono percepito come un nemico da frange estremiste delle toghe, mia moglie è stata presa in ostaggio». E' un Mastella profondamente amareggiato quello che interviene in Aula alla Camera. Messa da parte la relazione sullo stato della giustizia in programma, il Guadasigilli ha comunicato le sue dimissioni. «Mi dimetto per senso dello Stato, sono un ministro della Giustizia che non riesce a difendere la moglie da un provvedimento ingiusto», «mi dimetto perché tra l'amore per la mia famiglia e il potere scelgo il primo» ha detto Mastella destando un lungo applauso bipartisan.
ATTACCO ALLA MAGISTRATURA - Il leader dell'Udeur sferza un duro attacco alla magistratura: «Mi ero illuso di poter recuperare il rapporto fra politica e magistratura», con il sostegno «della mia coscienza ispirata dalla fede» sul valore del dialogo. «Nonostante abbia lavorato giorno e notte per dimostrare la mia credibilità e la mia buona fede di interlocutore affidabile per il mondo della giustizia, oggi mi accorgo che sono stato invece percepito da alcune frange oltranziste come un avversario da contrastare, se non addirittura un nemico da abbattere» ha affermato l'ormai ex ministro della Giustizia. «Durante lo scontro sotterraneo e violentissimo tra i poteri in questi mesi ho avuto il triplo di avvisi di garanzia rispetto a quelli avuti nella mia una carriera trentennale», ma «sono andato avanti», «ho combattuto la mia battaglia finché si combatteva ad armi pari, e non arrivavano colpi bassi e imprevisti, perchè dalla tua condotta politica nulla lasciava presagire un concertato volume di fuoco per distruggere la tua persona, la tua dignità, i tuoi valori». Ora però «per la prima volta in vita mia ho paura». Mastella scarica la sua rabbia contro quelle «frange estremiste» della magistratura che hanno arrestato la moglie. Un'iniziativa che bolla come «una scientifica trappola, ordita mediaticamente prima e giudiziarmente dopo in modo vile e ignobile. Vile e ignobile - attacca - è stato prendere in ostaggio mia moglie a cui voglio un mondo di bene». Mastella ha sottolineato che lascia via Arenula «per essere più libero umanamente e politicamente», sapendo che «un'ingiustizia enorme è la fonte inquinata di un provvedimento perseguito con ostinazione da un procuratore che l'ordinamento manda a casa per limiti di mandato e di questo mi addebita la colpa. Colpa che invece - incalza Mastella - non ravvisa nell'esercizio domestico delle sue funzioni per altre vicende che lambiscono suoi stretti parenti e delle quali è bene che il Csm si occupi».
INTERCETTAZIONI - Mastella ha anche riaperto la questione delle intercettazioni, «a volte manipolate, a volte estrapolate ad arte, assai spesso divulgate senza alcun riguardo per la riservatezza dei cittadini. Mi dimetto perchP ritengo, anche dopo la mia dolorosa esperienza, che vada recuperata la responsabilità dei magistrati, sulla scorta della giurisprudenza della cortei di giustizia del Lussemburgo». Il leader dell'Udeur, sottolineando di aver incontrato una «stragrande maggioranza di magistrati seri e imparziali» si è però chiesto «come ci si può difendere da questi il cui potere di interdizione, di delegittimazione senza confini?». «Mi dimetto per senso dello stato. Lo faccio senza tentennamenti».

Credits:corriere.it
ajejebrazorff
00mercoledì 16 gennaio 2008 19:30
IL «TIMES» RIVELA: ALLO STUDIO UN SOFTWARE DI CONTROLLO NEGLI UFFICI
Un «grande fratello» sui dipendenti
Microsoft: non è ancora un brevetto
Controlla non solo il pc ma anche stress, produttività e parametri vitali. E scoppia la polemica.


REDMOND (USA) – Cosa succederebbe se all'improvviso i computer delle postazioni di lavoro in ufficio diventassero gli occhi onniscienti di un «grande fratello» in grado non solo di registrare l'attività dei dipendenti e la loro produttività, minuto per minuto, ma anche capaci di monitorarne lo stato di salute e valutarne le competenze? Probabilmente più di qualcuno si ribellerebbe, invocando il proprio diritto alla privacy, palesemente ignorato e violato.

L'OCCHIO INDISCRETO – Ciònonostante, esiste la fondata possibilità che nel prossimo futuro questo genere di Grande Fratello entri veramente negli uffici, peggiorando la situazione di chi si sente già sufficientemente spiato e controllato dalla tecnologia. Il Times ha infatti rivelato l'esistenza di una richiesta di brevetto per un software che consentirebbe di monitorare i dipendenti a 360 gradi, mentre sono in ufficio. Titolare della proprietà intellettuale in questione è la Microsoft. Secondo quanto riferito dal Times, il brevetto descriverebbe un sistema che collega il lavoratore al proprio Pc tramite speciali sensori wireless capaci, fra l'altro, di rilevare battito cardiaco, pressione sanguigna, temperatura corporea, movimenti ed espressione del volto di chi li indossa, al fine di monitorare costantemente le performance psicofisiche di ciascun soggetto. Inoltre, il sistema pensato da Microsoft permette il rilevamento dei livelli di stress e frustrazione e, nel caso in cui siano troppo alti, offre assistenza e aiuto al dipendente.

QUESTIONE PRIVACY – Simili applicazioni sono già utilizzate per monitorare astronauti e piloti – per esempio – ma è la prima volta che qualcuno pensa di introdurre tali tecnologie anche negli uffici. I gruppi e le organizzazioni per la tutela della privacy e delle libertà personali hanno già espresso tutto il loro dissenso, criticando aspramente l'idea di portare a un simile livello le attività di monitoraggio dei lavoratori: «Sarebbe un'intrusione in ogni singolo aspetto della vita degli impiegati, e rappresenterebbe una grave violazione della privacy», ha dichiarato al Times Hugh Tomlinson, esperto in legislazione sulla protezione dei dati. Ieri sera l'Ufficio brevetti statunitense ha confermato l'avvenuta pubblicazione del brevetto di Redmond, e secondo gli esperti in materia potrebbe essere assegnato entro un anno.


LA RISPOSTA DI MICROSOFT - C'è davvero da temere il controllo totale sul posto di lavoro? Microsoft replica alla rivelazione del Times precisando che quello citato non è che uno dei tanti brevetti (circa 7mila), che la privacy è una priorità e che quello indicato è un software ancora tutto da valutare (i tempi del brevetto vanno da 3-a 5 anni) Però non cancella certo i timori perchè il software c'è o ci sarà) e ha le potenzialità descritte. Dipenderà da chi lo userà e come. Il comunicato di Microsoft ne dà una «versione buonista» che può essere vera ma anche non univoca. «Questa richiesta di brevetto - fa sapere infatti la Casa di Redmond - riguarda un'innovazione finalizzata al miglioramento dei sistemi di monitoraggio di alcuni parametri dell’individuo e utilizza ad esempio il rilevamento del battito cardiaco di un utente per definire la sua condizione fisica e segnalare quando possa avere bisogno di assistenza nelle sue attività, mettendolo in contatto diretto con altre persone che potrebbero essere in grado di aiutarlo. É importante ricordare che per la maggior parte delle organizzazioni impegnate nel settore dell'innovazione, alcune delle nostre richieste di brevetto riflettono invenzioni già presenti oggi nei nostri prodotti, mentre altre riguardano innovazioni in via di sviluppo per un potenziale uso futuro». Insomma il software può aiutare chi non sta bene. Ma può rivelare anche altro e quindi, che ne è della privacy? Microsoft giura che è e restrà prioritaria: «E’ importante inoltre evidenziare che la privacy è una delle maggiori priorità per Microsoft - precisa la nota - Le nostre maggiori priorità nel campo della privacy includono infatti temi legati al consenso, all’accesso, alla sicurezza, alla protezione e al trasferimento dei dati, aspetti che possono essere sempre più garantiti attraverso l’innovazione tecnologica, la cooperazione a livello industriale e una regolamentazione appropriata. Microsoft lavora in partnership con i clienti, le aziende e i governi, per contribuire a sviluppare standard e tecnologie in grado di supportare effettivamente le persone nella gestione delle loro informazioni personali. Proteggere la privacy rafforza un atteggiamento responsabile verso il mercato e per questo siamo da tempo impegnati affinchè i nostri clienti si sentano sicuri ogniqualvolta si trovino a lavorare con noi»

Credits:corriere.it
!Darkside.
00venerdì 18 gennaio 2008 22:52
E' morto l'ex scacchista Bobby Fischer, protagonista della "sfida del secolo" contro Boris Spasskij nel 1972. Dopo la vittoria del titolo mondiale non ha praticamente più giocato. Era un genio del suo gioco, ma anche una testa matta.

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo396685.shtml

[SM=x770852]
ajejebrazorff
00sabato 19 gennaio 2008 01:38
Uno dei pochi a spezzare il dominio russo Spasskij-Karpov-Kasparov (il quale ultimamente è finito anche dentro per essere un oppositore del buon Putin)...
R.I.P.
!Darkside.
00martedì 22 gennaio 2008 00:44
Oggi tracollo dei mercati finanziari:

http://www.adnkronos.com/IGN/Finanza/?id=1.0.1793359478

Anche il petrolio è drasticamente calato, e il record dei 100 dollari al barile raggiunto il 3.1 è un po' un ricordo:

http://www.adnkronos.com/IGN/Economia/?id=1.0.1794267512

Il grosso problema è però che la benzina non accenna a diminuire, sabato in autostrada ho trovato il gasolio a 1.318 (ed ero al self service, eh!)
Ho fatto rifornimento alla Shell collegata al supermercato Auchan: 1.229
Tutto sto rincaro in autostrada non è affatto giustificato, e che diamine.
Ora vediamo come si comportano i prezzi dei carburanti...a rigor di logica dovrebbero scendere, ma non ci giurerei troppo. Anzi.
!Darkside.
00mercoledì 23 gennaio 2008 01:12
Notizia shock: è morto l'attore Heath Ledger.


NEW YORK - Heath Ledger, la star di Brokeback Mountain, è stato trovato morto a New York. Ledger aveva 29 anni. Ledger è stato trovato morto nel suo appartamento di Soho dalla massaggiatrice che era era venuto a trovarlo per un'appuntamento. La donna era stata fatta entrare da una cameriera che a sua volta aveva bussato alla porta della camera da letto del giovane attore. Ledger era privo di sensi. Le due donne hanno immediatamente chiamato la polizia. Gli agenti non sospettano azioni criminali, riferisce il New York Times sul sito online, ma hanno detto di avere trovato pasticche vicine al corpo del giovane.

Heath Ledger era nato a Perth in Australia e doveva il suo nome, Heatcliffe, al personaggio del romanzo di Emily Bronte Cime Tempestose, amato da sua madre. Il suo ruolo più celebre era stato nel 2005, in Brokeback Mountain, il film tratto dal romanzo di Larry McMurtry su due cowboy che si innamorano a dispetto delle convenzioni sociali. Per questa parte Ledger era stato paragonato a Marlon Brando e Sean Penn.

Fonte: Ansa



29 anni sono pochi, cazzo. [SM=x770852]
ajejebrazorff
00mercoledì 23 gennaio 2008 01:23
missramy
00mercoledì 23 gennaio 2008 12:54
Aveva 28 anni e no 29. Sono sconvolta, mi piaceva tantissimo come attore non vedevo l'ora di vederlo nei panni del Joker in "The Dark Knight" il nuovo film su Batman.

R.I.P.
!Darkside.
00mercoledì 23 gennaio 2008 13:03
Re:
missramy, 23/01/2008 12.54:

Aveva 28 anni e no 29. Sono sconvolta, mi piaceva tantissimo come attore non vedevo l'ora di vederlo nei panni del Joker in "The Dark Knight" il nuovo film su Batman.

R.I.P.



E' vero, ho verificato ed era nato ad aprile 1979, quindi doveva ancora compiere i 29.
Dicono che la sua interpretazione del Joker sia fantastica...a questo punto sono curioso anch'io!
ajejebrazorff
00mercoledì 23 gennaio 2008 13:59
in subbuglio per una foto scattata dal robottino della Nasa Spirit
C'è vita su Marte? Ufologi in tilt
Probabilmente è un effetto ottico, ma sembra una statuina verde femminile a mani giunte inginocchiata


MILANO - È una collinetta? Un semplice gioco di ombre? O veramente si tratta di qualche strana creatura marziana? Probabilmente non è il famoso omino verde quello scovato sulle alture del pianeta rosso ma un'insolita roccia. Tuttavia, le immagini catturate a fine del 2007 dalla sonda spaziale Spirit, e riprese ora da vari siti, hanno acceso un vivace dibattito in rete e messo in agitazione diversi blogger.
IMMAGINI - Bluff o clamorosa scoperta? Questi i fatti: si tratta di alcune affascinanti foto panoramiche scattate appunto da uno dei due robot della Nasa in missione sulla superficie marziana nell'ambito dell'operazione Mars Explorer. Nonostante le tempeste di sabbia che imperversano, sono ancora in attività le due rover robotizzate Spirit e Opportunity che dal 2004 hanno continuato a marciare sul suolo mandando immagini a 360 gradi e dati sulla conformazione del pianeta. Proprio uno di questi paesaggi è finito sotto la lente d'ingrandimento degli appassionati di astronomia. Dalle colline si intravede, infatti, un misterioso omino, apparentemente di colore verde che passeggia indisturbato. Anche i londinesi Daily Mail e Times si domandano a questo punto - un po'ironicamente - se effettivamente la sonda abbia scoperto finalmente la vita su Marte. Per il Daily Mail ha tutta l'aria di essere «una figura femminile che distende un braccio»; per il Times è «Bin Laden che si nasconde a 300 milioni di miglia di distanza dalla Terra».
COMMENTI - La notizia è naturalmente tra le più commentate: per molti si tratta semplicemente di un effetto ottico basato su luci e ombre - un po' come fu per l'oramai celebre «volto» scovato sulla superficie di Marte. La foto è autentica secondo The Register - scattata appunto su Marte (in una lunga esposizione durata dal 6 al 9 novembre 2007, come dice espressamente la foto pubblicata sul sito della Nasa, l'ente spaziale americano afferma che la foto è in colori leggermente falsati in modo di aumentare i contrasti dell'immagine). E sarebbe stato un lungo e minuzioso esame, pixel dopo pixel, di vari astronomi amatoriali, a portare ora alla luce l'intrigante sagoma.
MISSIONE - Nessun commento è arrivato dall'agenzia statunitense. Per gli scienziati della Nasa la sonda Spirit ha effettivamente trovato alterazioni sulle rocce che dimostrerebbero ancora una volta che sul pianeta rosso c'era acqua. Secondo le prove raccolte in questi anni l'acqua potrebbe avere interagito e cambiato la composizione di queste rocce. Agli antipodi del pianeta rosso, Opportunity, aveva già individuato prove evidenti di un ambiente un tempo umido. Già i primi robot, Viking 1 e Viking 2, atterrati su Marte nel 1976, cercarono indizi della presenza di forme di vita elementari, ma senza successo. A ogni modo il presunto «alieno» genera curiosità, se non addirittura ilarità, ma quanto meno ci porta a domandarci nuovamente se siamo gli unici nell'universo?


Credits:corriere.it
Le immagini...
ajejebrazorff
00giovedì 24 gennaio 2008 15:47
L'authority: le informazioni non si possono conservare, neanche a fini di giustizia
Emerse irregolarità di Telecom, Vodafone, H3G e Wind. Due mesi per rimediare
Privacy, il Garante agli operatori tlc
"Da cancellare i dati sui siti visitati"

ROMA - I gestori telefonici non possono conservare i dati sulla navigazione internet dei propri utenti, neanche per fini di giustizia. E' l'importante decisione del Garante per la privacy, che ha imposto ai principali operatori di telefonia la cancellazione di informazioni conservate illegittimamente sui siti visitati dagli utenti e la messa in sicurezza dei dati personali archiviati per legge.

Secondo quanto stabilito dal Garante, i gestori devono conservare esclusivamente i dati di traffico telematico funzionali alla fornitura e alla fatturazione del servizio di connessione e non altre informazioni (ad esempio le pagine web visitate o gli indirizzi ip di destinazione). Tali dati, osserva l'authority in un comunicato, "possono coincidere di fatto con il contenuto della comunicazione, consentendo di ricostruire relazioni personali e sociali, convinzioni religiose, orientamenti politici, abitudini sessuali e stato di salute".
"Questi provvedimenti", commenta Mauro Paissan, componente del Garante, "affermano un principio innovativo e importante: va tutelata la riservatezza anche della navigazione in internet e dell'uso dei motori di ricerca. I gestori telefonici non possono dunque conservare questi dati, nemmeno per ragioni di giustizia. Entro due mesi", precisa Paissan, "queste informazioni dovranno ora scomparire. Viene in questo modo riaffermata l'estrema delicatezza delle visite e delle ricerche in internet".
La mossa del Garante arriva al termine di un'attività ispettiva effettuata nell'ultimo anno per verificare il rispetto del codice sulla privacy e delle prescrizioni riguardanti la protezione dei dati conservati a fini di giustizia, prescrizioni impartite dalla stessa authority nel 2005. Durante questi controlli, il Garante ha scoperto mancanze nelle misure di sicurezza e ha rilevato casi di indebita conservazione dei dati sulla navigazione.
Gli operatori interessati dal provvedimento sono Telecom, Vodafone, H3G e Wind. Ai primi tre è stata imposta la cancellazione delle informazioni sui siti visitati dagli utenti, mentre i soli Vodafone, H3G e Wind dovranno adottare specifiche misure tecniche per la messa in sicurezza di dati personali dei propri utenti conservati a fini di giustizia.

Credits:repubblica.it
!Darkside.
00sabato 26 gennaio 2008 01:30
Non solo in Italia avvengono ste cose: da noi chi ha investito e ucciso 4 ragazzi è diventato una mezza star anziché marcire in galera, ma in Spagna ecco che un ricco imprenditore ha investito un ragazzo e poi ha chiesto al padre del ragazzo di rifondergli i danni alla macchina!

http://notizie.alice.it/notizie/esteri/2008/01_gennaio/25/spagna_investe_e_uccide_ragazzo_chiede_i_danni_della_macchina,13902581.html

Gli auguro la bancarotta subitanea. [SM=x770848] Il resto, dopo.
!Darkside.
00lunedì 28 gennaio 2008 22:20
Sconcertante aggiornamento su Heath Ledger:



LA MORTE DI LEDGER HA IL VOLTO DEL JOKER
Spunta una nuova tesi sul decesso dell'attore: ucciso da un ruolo che lo ha divorato.

NEW YORK – E se ad ammazzare Heath Ledger fosse stato il Joker? Da Wikipedia a Rotten Tomatoes e dal New York Times online a Yahoo, la domanda corre da giorni sul web.
La tesi di blog, chat room e forum - ma anche di autorevoli critici cinematografici - è a dir poco sconcertante: il 28enne attore australiano trovato morto martedì nel suo appartamento a Soho si sarebbe calato a tal punto nel suo ultimo, inquietante personaggio, da esserne ucciso.

RUOLO DIFFICILE - Per prepararsi al ruolo di The Joker in "The Dark Knight" - il nuovo capitolo, dopo "Batman Begins", della storia dell'uomo pipistrello nella versione firmata da Christopher Nolan, con Christian Bale nei panni del protagonista - Ledger ha vissuto per un mese da solo in una stanza d'albergo, tra libri gialli e horror film. «Per aiutarmi a formulare voce, psicologia e carattere del mio Joker - disse - perché voglio terrorizzare il pubblico». Seguendo la tecnica dell'Actor's studio, aveva anche tenuto un diario dove annotava pensieri e sentimenti del personaggio. «Mi ha guidato sul set», spiegò lo scorso novembre al New York Times, rivelando la sua totale identificazione nel ruolo. Nella stessa intervista la star rifletteva, per la prima volta, sull'«altissimo costo psicologico ed emotivo pagato durante la lavorazione del film». «Non ho mai dormito più di due ore a notte», dichiarò Ledger al prestigioso quotidiano, definendo la parte - già immortalata nel 1989 da Jack Nicholson nel film targato Tim Burton - «Un clown schizofrenico, serial killer e psicopatico, incapace di compassione e privo di lati positivi».

IL RICORSO AI CALMANTI - «Non riuscivo a smettere di pensare - disse - il mio corpo era esausto ma la mia mente correva a mille all'ora». Per scrollarsi di dosso la negatività del personaggio iniziò ad usare calmanti e Ambien, il potente sonnifero il cui effetto, si lamentò, «Purtroppo dura un'ora». Solo chi ha visto il trailer di "Dark Night" su YouTube – dalla sua morte oltre sette milioni di persone l'hanno fatto, mentre un milione e mezzo hanno guardato il clip di un'intervista in cui Ledger discute il ruolo - può capire il tormento che lo divorava. Il suo è un Joker dal trucco sfatto, che appare spietato, terrificante, folle e disperato. «Ledger spinge il personaggio verso livelli inediti di brutalità e violenza» teorizza il Wall Street Journal, secondo cui «Neppure Jack Nicholson sarebbe stato in grado di realizzare un tale capolavoro di perfidia». E a rilanciare la tesi del ruolo-killer è stato proprio Nicholson. «L'avevo messo in guardia dal Joker», ha dichiarato sibillino l'attore, nel commentare la notizia della sua morte.

fonte: Corriere.it



[SM=g27831]

[SM=x770856]
ajejebrazorff
00lunedì 28 gennaio 2008 22:29
L'ho letta anche io ma non l'ho postata perchè mi sembrava la solita esagerazione...
Se fosse vera ci sarebbe da pensare...
missramy
00lunedì 28 gennaio 2008 23:35
E' solo spazzatura giornalistica 'sta roba...
ajejebrazorff
00giovedì 7 febbraio 2008 11:27
atteso il risultato dell'autopsia
È morta l'ex pornostar Lollipop
Trovata in casa della madre, a Roma, da un amico. Era testimonial della Fiorentina sull'emittente Conto Tv

ROMA - Su Conto Tv la Fiorentina aveva il volto di Federica Gori, in arte Lollipop. Aveva, perché la ex pornostar, 35 anni, è stata trovata morta mercoledì pomeriggio in casa della madre, a Roma. Lo ha scoperto un amico musicista, che era andato a trovarla ignaro dell'accaduto. La notizia è stata confermata al Corriere.it da Conto Tv ed è partito il tam-tam in Rete. Per esempio sul forum online Superzeta, dove viene ricordata anche da persone che la conoscevano. L'autopsia è attesa per oggi e dovrebbe chiarire le cause del decesso. Conto Tv è un canale satellitare di Sky, erede del Superpippa channel che trasmette in criptato. Lollipop era testimonial per il lancio delle trasmissioni dei match di Coppa Uefa. In passato era apparsa in diversi film hard a fianco del regista e attore Luca Damiano, con cui in passato aveva avuto una relazione (Luca Damiano parla di Lollipop: guarda il video su Youtube). Nel 2000 aveva fatto parte del cast di «Gladiatori: Reportage sul cinema hard italiano», sempre con Luca Damiano. Il film era stato presentato al Film Festival di Torino lo stesso anno. Lollipop sarà ricordata anche per le sue forme abbondanti e gli appassionati del porno la definivano la «lecca-lecca più amata dagli italiani».
STRIP GIRL - Nata a Roma, Federica Gori si esibiva come «strip girl» nei locali della capitale. In una di queste occasioni ha conosciuto Damiano di cui poi è diventata compagna. È stato lui a lanciarla nel porno. Nel 2001 si era parlato di lei perché aveva intentato una causa al gruppo musicale delle Lollipop colpevoli, secondo lei, di averle rubato il nome. Dopo il debutto con «The witch and the bitch», ha girato la serie «Lollipop e le sue amiche» e «L’Angelo Azzurro». Ha poi girato una telenovela hard core per il canale satellitare Stream.

Credits:corriere.it
www.corriere.it/gallery/Cronache/vuoto.shtml?2008/02_Febbraio/lo...
[SM=x770852] [SM=x770852] [SM=x770852]
ajejebrazorff
00giovedì 7 febbraio 2008 11:28
E per tornare a Ledger, l'autopsia ha confermato che non si tratta di suicidio ma di una gravissima intossicazione dovuta ad un cocktail di farmaci (sonniferi, ansiolitici e antistaminici)...
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