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ajejebrazorff
00mercoledì 14 novembre 2007 14:56
Nemmeno Margheritoni della Marchigiana era arrivato a tanto, al massimo aveva segnato col culo dopo aver ricevuto una ginocchiata nei maroni dallo stopper della Fiorentina Bellei (che tempo addietro aveva sorpreso Margheritoni con sua moglie), tanto che quando il compagno di squadra Cesarini per festeggiarlo gli ha detto "Bel colpo di culo!!!", lui rispose con "E' stato un colpo di balle..."
[SM=x770853] [SM=x770853] [SM=x770853]
Ovviamente si tratta di Andrea Roncato e Gigi Sammarchi in Mezzo Destro e Mezzo Sinistro...
ajejebrazorff
00mercoledì 14 novembre 2007 20:11
L'uomo è stato chiamato a rispondere d ingiuria
«Non fai un c...», condannato il capoufficio
La Cassazione conferma la condanna ad un superiore che si era rivolto in malo modo ad un suo sottoposto

ROMA - Un capo che si rivolge con stizza al dipendente usando l'espressione «non fai un cacchio» può essere condannato per ingiuria. Lo rileva la Cassazione, confermando la condanna inflitta dalla Corte d'Appello di Roma ad un superiore che si era rivolto ad un lavoratore dicendogli «mò m'hai rotto li c..., io voglio sapè te che c.... ci stai a fà qua dentro, che nun fai un cacchio ed altro».

«OFFESO? MA NON E' CAPUCCETTO ROSSO» - L'imputato si era rivolto alla Suprema Corte contro il verdetto dei giudizi del merito, deducendo che «in considerazione del rapporto gerarchico esistente» tra lui e il dipendente, «della circostanza che il fatto avvenne durante l'orario di lavoro e che la persona offesa si era intromessa in colloquio di lavoro tra altre persone, peraltro in ambiente di lavoro ricco di tensione, quale quello della movimentazione di valori, la frase pronunciata non aveva valore di ingiuria, trattandosi di espressione volgare e colorita utilizzata come forte critica nei confronti di un comportamento stigmatizzabile del sottoposto». La frase, secondo l'imputato, stava a significare che il dipendente «si trovava fuori luogo rispetto al suo naturale posto di lavoro» e «alla luce dell'evoluzione dei costumi e del particolare luogo di lavoro ove era dato udire ogni tipo di sconcezza non era condivisibile l'opinione che il dipendente, quasi rivestisse la figura di Cappuccetto rosso, si fosse sentito offeso nell'onore».

«FRASI CON DISPREZZO» - Per la quinta sezione penale della Cassazione, il ricorso è inammissibile: in relazione al reato di ingiuria, osservano gli alti giudici, «affinchè una doverosa critica da parte di un soggetto in posizione di superiorità gerarchica - si legge nella sentenza n.42064 - ad un errato o colpevole comportamento, in atti di ufficio, di un suo subordinato, non sconfini nell'insulto a quest'ultimo, occorre che le espressioni usate individuino gli aspetti censurabili del comportamento stesso, chiariscano i connotati dell'errore, sottolineino l'eventuale trasgressione realizzata». Se invece le frasi usate «sia pure attraverso la censura di un comportamento - ribadiscono i magistrati - integrino disprezzo per l'autore del comportamento, o gli attribuiscano inutilmente intenzioni o qualità negative e spregevoli, non può sostenersi che esse, in quanto dirette alla condotta e non al soggetto, non hanno potenzialità ingiuriosa».

INGIURIE E STIZZA - Nel caso di specie, è la conclusione della Suprema Corte, i giudici di merito «con apprezzamento in fatto adeguatamente motivato e come tale incensurabile in questa sede, ha accertato che la condotta ingiuriosa non era finalizzata a stigmatizzare una specifica condotta censurabile del dipendente nell'esercizio delle sue mansioni, bensì era motivata dalla "stizza" per un comportamento genericamente opportuno» del dipendente. Per questo «la concreta fattispecie esula dalle ipotesi di critica legittima».

Credits:corriere.it
missramy
00mercoledì 14 novembre 2007 20:20
Re:
ajejebrazorff, 14/11/2007 20.11:

L'uomo è stato chiamato a rispondere d ingiuria
«Non fai un c...», condannato il capoufficio
La Cassazione conferma la condanna ad un superiore che si era rivolto in malo modo ad un suo sottoposto

ROMA - Un capo che si rivolge con stizza al dipendente usando l'espressione «non fai un cacchio» può essere condannato per ingiuria. Lo rileva la Cassazione, confermando la condanna inflitta dalla Corte d'Appello di Roma ad un superiore che si era rivolto ad un lavoratore dicendogli «mò m'hai rotto li c..., io voglio sapè te che c.... ci stai a fà qua dentro, che nun fai un cacchio ed altro».

«OFFESO? MA NON E' CAPUCCETTO ROSSO» - L'imputato si era rivolto alla Suprema Corte contro il verdetto dei giudizi del merito, deducendo che «in considerazione del rapporto gerarchico esistente» tra lui e il dipendente, «della circostanza che il fatto avvenne durante l'orario di lavoro e che la persona offesa si era intromessa in colloquio di lavoro tra altre persone, peraltro in ambiente di lavoro ricco di tensione, quale quello della movimentazione di valori, la frase pronunciata non aveva valore di ingiuria, trattandosi di espressione volgare e colorita utilizzata come forte critica nei confronti di un comportamento stigmatizzabile del sottoposto». La frase, secondo l'imputato, stava a significare che il dipendente «si trovava fuori luogo rispetto al suo naturale posto di lavoro» e «alla luce dell'evoluzione dei costumi e del particolare luogo di lavoro ove era dato udire ogni tipo di sconcezza non era condivisibile l'opinione che il dipendente, quasi rivestisse la figura di Cappuccetto rosso, si fosse sentito offeso nell'onore».

«FRASI CON DISPREZZO» - Per la quinta sezione penale della Cassazione, il ricorso è inammissibile: in relazione al reato di ingiuria, osservano gli alti giudici, «affinchè una doverosa critica da parte di un soggetto in posizione di superiorità gerarchica - si legge nella sentenza n.42064 - ad un errato o colpevole comportamento, in atti di ufficio, di un suo subordinato, non sconfini nell'insulto a quest'ultimo, occorre che le espressioni usate individuino gli aspetti censurabili del comportamento stesso, chiariscano i connotati dell'errore, sottolineino l'eventuale trasgressione realizzata». Se invece le frasi usate «sia pure attraverso la censura di un comportamento - ribadiscono i magistrati - integrino disprezzo per l'autore del comportamento, o gli attribuiscano inutilmente intenzioni o qualità negative e spregevoli, non può sostenersi che esse, in quanto dirette alla condotta e non al soggetto, non hanno potenzialità ingiuriosa».

INGIURIE E STIZZA - Nel caso di specie, è la conclusione della Suprema Corte, i giudici di merito «con apprezzamento in fatto adeguatamente motivato e come tale incensurabile in questa sede, ha accertato che la condotta ingiuriosa non era finalizzata a stigmatizzare una specifica condotta censurabile del dipendente nell'esercizio delle sue mansioni, bensì era motivata dalla "stizza" per un comportamento genericamente opportuno» del dipendente. Per questo «la concreta fattispecie esula dalle ipotesi di critica legittima».

Credits:corriere.it


Non so cosa dovrebbero fare al mio capo, allora! [SM=g27828]



Cile: forte scossa di terremoto

Colpita una zona al confine con Peru' e Bolivia
(ANSA) - SANTIAGO DEL CILE, 14 NOV - Una forte scossa di terremoto e' stata avvertita nel nord del Cile, in un'area di frontiera con il Peru' e la Bolivia. Secondo le prime informazioni, l'intensita' della scossa, che e' durata circa 40 secondi, e' stata pari ai 6 gradi della scala di Mercalli.



Sono un pò preoccupata, ci sono i Vision Divine in tour, spero solo che non ci siano vittime, per il momento non si hanno altre notizie al riguardo...

ajejebrazorff
00mercoledì 14 novembre 2007 20:41
Infatti quando l'ho letta ho pensato: adesso Ramy corre a denunciare il suo capo...
Sul terremoto in Cile, al momento non ci sarebbero vittime e sarebbe escluso il rischio tsunami...
!Darkside.
00mercoledì 14 novembre 2007 21:40
I Vision Divine suoneranno domani a Santiago del Cile, che sta nel centro-sud del paese e arrivano dal Paraguay (che sta più o meno all'altezza della metà del Cile). Il terremoto si è verificato all'estremo nord, dove sarebbero dovuti andare i VD tra il 16 e il 17 (data in cui suoneranno in Perù), ed essendo il Cile molto lungo, non dovrebbero neanche averla sentita, la scossa...

Almeno, si spera...

Per quanto riguarda il tuo capo, Ramy, con tutto quello che ti ha tirato dietro ora saresti miliardaria, direi!
ajejebrazorff
00giovedì 15 novembre 2007 10:55
Studio dell’American Institutes for Research, istituto no profit e indipendente
Gli italiani "somari" in matematica
Più indietro rispetto a romeni, russi e slovacchi. Gli studenti Usa superati da quelli di molti Paesi asiatici


NEW YORK - Gli italiani più somari in matematica dei romeni, dei russi e degli slovacchi. Lo rivela uno studio realizzato dall’American Institutes for Research, un istituto privato no profit e indipendente che ha effettuato la sua ricerca tra gli studenti del primo anno nelle scuole superiori dei 50 Stati dell’Unione e in altri 45 nazioni estere.

SORPASSO ORIENTALE - A detta del New York Times il risultato dello studio dovrebbe, almeno in parte, rincuorare gli Stati Uniti. «Anche negli Stati con i voti più bassi, come l’Alabama - sottolinea il quotidiano - i nostri studenti vanno meglio in matematica e scienze dei loro coetanei nella maggior parte dei paesi esteri. Inclusa l’Italia e la Norvegia». La "cattiva notizia", per l’America, viene dal fatto che gli studenti di Paesi quali Singapore, Corea del Sud, Hong Kong, Cina e Giappone sorpassano di gran lunga quelli statunitensi. Inclusi i liceali del Massachusetts, da sempre i "primi della classe" nelle materie scientifiche grazie ad uno dei migliori sistemi scolastici pubblici del Paese.

TRA I PEGGIORI DELLA CLASSE - «I nostri massimi concorrenti asiatici stanno vincendo la gara e la sfida futura - spiega Gary W. Phillips, scienziato dell’American Institutes of Research e autore dello studio - . I ragazzini di quei Paesi un giorno saranno adulti più versatili di noi in scienza e matematica». Ma lo studio dovrebbe preoccupare soprattutto l’Italia, tra le peggiori della classe, dopo Olanda, Russia, Israele, Svezia e persino dopo la tanta bistrattata Romania. Oltre a classificarsi al di sotto degli Stati americani più bravi in matematica e scienza come Massachusetts, Nord Dakota e New Jersey, l’Italia supera di pochissimo anche il più "somaro": il Mississippi.

«RIFORMA DELL'INSEGNAMENTO»- Il motivo del divario tra oriente e occidente? Secondo gli addetti ai lavori è da ricercare nel diverso approccio alla disciplina accademica. «Durante una mia recente visita a Seul ho constatato che ragazzi e ragazze fra i 10 e i 12 anni trovano perfettamente normale stare a tavolino cinque o sei ore al giorno, dopo la scuola, per fare i compiti» racconta Massimo Piattelli Palmarini, fondatore del Dipartimento di Scienze Cognitive dell'Istituto San Raffaele di Milano. «Da noi e negli Stati Uniti, invece, è emerso il concetto che non bisogna mettere mai un ragazzo di fronte a un insuccesso». Ma la resa dei conti, incalza lo studioso, viene solo rimandata. «Magari - spiega - agli inizi della professione». Proprio per questo il tempo stringe e senza una riforma radicale e immediata dell’insegnamento, le prospettive non sono affatto rosee. «Oggi siamo consumatori di prodotti inventati in occidente e fabbricati in oriente - precisa Palmarini -. Ma presto anche l’invenzione passerà di mano. Quando quei brillanti scolari dagli occhi a mandorla raggiungeranno l’età per essere progettisti».

Credits:corriere.it

Jeff siamo nelle tue mani...
ajejebrazorff
00giovedì 15 novembre 2007 13:45
La posto perchè mi ricordavo che a MissHeyman era piaciuta parecchio (a me non tanto in realtà)...
E' Fiat 500 l'Auto dell'anno
Eletta da giuria di giornalisti europei

La Fiat 500 è l'Auto dell'anno. A decretarlo è stata una giuria di una cinquantina di giornalisti europei che rappresentano le principali testate giornalisti che del Vecchio Continente. A maggioranza l'hanno infatti eletta ad Auto del 2008. La proclamazione ufficiale arriverà soltanto lunedì prossimo, ma sono già trapelate indiscrezioni negli ambienti automobilistici, che hanno anticipato la notizia.
A prendere la decisione sono stati i 58 giornalisti membri di "Car of the year", che l'hanno selezionata fra 33 concorrenti. Sei le auto che si sono qualificate come finaliste: Ford Mondeo, Kia cee'd, Mazda2, Mercedes C-class, Nissan Qashqai e Peugeot 30.
Da quanto si apprende, il nuovissimo modello di casa Fiat ha sbaragliato tutta la concorrenza dopo essersi già aggiudicato importanti riconoscimenti come quello di "Auto più bella del mondo" o quello di "EuroCarBody". Per la Fiat si tratta del dodicesimo titolo conquistato di "Auto dell'anno", ottenuto nove volte con il marchio principale, due con Alfa Romeo e una con Lancia.
Il Lingotto diventa così il primo produttore ad aver conquistato per due volte il premio con una vettura di fascia A: ci era già riuscito infatti con la nuova Panda nel 2004.

Credits:TGFin
missramy
00giovedì 15 novembre 2007 16:21
Re:
ajejebrazorff, 15/11/2007 10.55:

Studio dell’American Institutes for Research, istituto no profit e indipendente
Gli italiani "somari" in matematica
Più indietro rispetto a romeni, russi e slovacchi. Gli studenti Usa superati da quelli di molti Paesi asiatici


NEW YORK - Gli italiani più somari in matematica dei romeni, dei russi e degli slovacchi. Lo rivela uno studio realizzato dall’American Institutes for Research, un istituto privato no profit e indipendente che ha effettuato la sua ricerca tra gli studenti del primo anno nelle scuole superiori dei 50 Stati dell’Unione e in altri 45 nazioni estere.

SORPASSO ORIENTALE - A detta del New York Times il risultato dello studio dovrebbe, almeno in parte, rincuorare gli Stati Uniti. «Anche negli Stati con i voti più bassi, come l’Alabama - sottolinea il quotidiano - i nostri studenti vanno meglio in matematica e scienze dei loro coetanei nella maggior parte dei paesi esteri. Inclusa l’Italia e la Norvegia». La "cattiva notizia", per l’America, viene dal fatto che gli studenti di Paesi quali Singapore, Corea del Sud, Hong Kong, Cina e Giappone sorpassano di gran lunga quelli statunitensi. Inclusi i liceali del Massachusetts, da sempre i "primi della classe" nelle materie scientifiche grazie ad uno dei migliori sistemi scolastici pubblici del Paese.

TRA I PEGGIORI DELLA CLASSE - «I nostri massimi concorrenti asiatici stanno vincendo la gara e la sfida futura - spiega Gary W. Phillips, scienziato dell’American Institutes of Research e autore dello studio - . I ragazzini di quei Paesi un giorno saranno adulti più versatili di noi in scienza e matematica». Ma lo studio dovrebbe preoccupare soprattutto l’Italia, tra le peggiori della classe, dopo Olanda, Russia, Israele, Svezia e persino dopo la tanta bistrattata Romania. Oltre a classificarsi al di sotto degli Stati americani più bravi in matematica e scienza come Massachusetts, Nord Dakota e New Jersey, l’Italia supera di pochissimo anche il più "somaro": il Mississippi.

«RIFORMA DELL'INSEGNAMENTO»- Il motivo del divario tra oriente e occidente? Secondo gli addetti ai lavori è da ricercare nel diverso approccio alla disciplina accademica. «Durante una mia recente visita a Seul ho constatato che ragazzi e ragazze fra i 10 e i 12 anni trovano perfettamente normale stare a tavolino cinque o sei ore al giorno, dopo la scuola, per fare i compiti» racconta Massimo Piattelli Palmarini, fondatore del Dipartimento di Scienze Cognitive dell'Istituto San Raffaele di Milano. «Da noi e negli Stati Uniti, invece, è emerso il concetto che non bisogna mettere mai un ragazzo di fronte a un insuccesso». Ma la resa dei conti, incalza lo studioso, viene solo rimandata. «Magari - spiega - agli inizi della professione». Proprio per questo il tempo stringe e senza una riforma radicale e immediata dell’insegnamento, le prospettive non sono affatto rosee. «Oggi siamo consumatori di prodotti inventati in occidente e fabbricati in oriente - precisa Palmarini -. Ma presto anche l’invenzione passerà di mano. Quando quei brillanti scolari dagli occhi a mandorla raggiungeranno l’età per essere progettisti».

Credits:corriere.it

Jeff siamo nelle tue mani...



Jeff alza sicuramente la media! Io invece l'abbasso! [SM=g27828]
Jeff Hanneman
00venerdì 16 novembre 2007 21:12
DACCA (Reuters) - Un ciclone ha ucciso più di 580 persone nel Bangladesh, provocando un'onda alta cinque metri che ha devastato tre città sulla costa, e causato anche migliaia di dispersi, tanto da far partire una operazione di aiuto internazionale per sostenere il governo ad interim appoggiato dai militari, ad affrontare il disastro.
(Pubblicità)

Autorità locali e funzionari della Mezzaluna rossa hanno detto che ci sono 587 morti confermati dopo che il ciclone ha colpito con venti a 155 chilometri orari.

Il ciclone di categoria 4 ha anche provocato un'onda alta 5 metri che ha devastato le città costiere di Patuakhali, Barguna e Jhalakathi e provocato l'evacuazione di centinaia di migliaia di persone, secondo quel che hanno riferito le autorità e le associazioni di aiuto.

"Il bilancio delle vittime sta crescendo rapidamente con l'afflusso di nuove informazioni dai distretti colpiti", ha detto un funzionario al ministero del Cibo e dei disastri.

"Potrebbe aumentare molto".

Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha detto in una nota che "l'Italia, in collaborazione con l'Unione Europea, farà quanto possibile per offrire un aiuto concreto alle popolazioni colpite".

Ogni anno il povero paese dell'Asia meridionale viene colpito da tempeste e un grave ciclone uccise più di mezzo milione di persone nel 1970, mentre un altro nel 1991 ne uccise 143.000.


Poverini [SM=g27813]
missramy
00venerdì 16 novembre 2007 21:57
Poverini, già avevano i loro problemi e adesso pure questo...
ajejebrazorff
00venerdì 16 novembre 2007 22:24
BRANCO STUPRA RAGAZZA SAUDITA, A LEI PENA DI 200 FRUSTATE
Duecento frustate e sei mesi di galera, nonostante sia lei la vittima di uno stupro di gruppo. Una diciannovenne saudita sciita fu violentata un anno fa per quattordici volte da un gruppo di uomini a Qatif, in una provincia orientale della penisola araba. I sette, di osservanza sunnita, l'aggredirono mentre si trovava nella macchina di un estraneo alla famiglia della donna. Quest'ultima, stabili' un tribunale in primo grado, ha violato in questo modo la legge sulla segregazione sessuale: la pena stabilita inizialmente per lei era di 90 scudisciate. Gli uomini del branco, a loro volta, sono stati condannati a pene che vanno da uno a cinque anni di prigione; pochi, considerato che per reati di questo genere in Arabia Saudita si rischia la condanna a morte. In appello le pene, per entrambe le parti, sono state aumentate. Raddoppiate quelle per gli stupratori, piu' che triplicate le frustate per la donna, con la motivazione che questa avrebbe tentato di utilizzare l'attenzione ricevuta dai media per influenzare la corte. Il suo avvocato e' stato sospeso dalle funzioni. "La mia cliente", ha detto Abdel Rahman al-Lahem alla BBC, "e' stata vittima di un crimine orrendo. Credo che la sentenza sia contraria alla Sharia e alle convenzioni internazionali".

Credits:repubblica.it
[SM=g27825] [SM=g27825] [SM=g27825]
Jeff Hanneman
00sabato 17 novembre 2007 17:37
Passiamo a qualcosa di più soft [SM=g27817]

Federica Pellegrini: piercing sul capezzolo
La nuotatrice festeggia il record

Dopo la medaglia di bronzo vinta nei 200 sl ai mondiali di Melbourne, Federica Pellegrini festeggia con un piercing. E non uno qualsiasi, del tipo sulla lingua come quello della collega Manaudou. L'azzurra sorprende tutti. "L'abbiamo fatto sul capezzolo", dice a Radio Capital la nuotatrice, che si è fatta accompagnare da mamma e fratello. "Piercing e tatuaggi mi sono sempre piaciuti".

Dopo il record del mondo, durato appena un giorno, la nuotatrice aveva annunciato una sorpresa. E così è stata. E alla prossima gara la vedremo.

La Pellegrini semplicemente spiega: "Ci sono andata con mia madre e mio fratello, che mi hanno accompagnata ma non hanno assistito. Mamma me lo aveva promesso se avessi cancellato il record della Van Almsick".

Del resto Federica, viso da bambina e fisico da pantera, decisa e spregiudicata quanto basta, ha sempre ammesso di adorare piercing e tatuaggi. Il primo tatoo, un drago sul polpaccio, se l’è fatto ad appena 14 anni. Sul fondoschiena ha due fiamme nere stilizzate e una fenice sul collo.

Ora per vedere il piercing sul capezzolo bisognerà aspettare la prossima gara e "sbirciare" attraverso il costume bagnato.


Ma non le farà male? [SM=g27825]

Testo nascosto - clicca qui
.p$ycho.
00sabato 17 novembre 2007 21:43
Re:
ajejebrazorff, 16/11/2007 22.24:

BRANCO STUPRA RAGAZZA SAUDITA, A LEI PENA DI 200 FRUSTATE
Duecento frustate e sei mesi di galera, nonostante sia lei la vittima di uno stupro di gruppo. Una diciannovenne saudita sciita fu violentata un anno fa per quattordici volte da un gruppo di uomini a Qatif, in una provincia orientale della penisola araba. I sette, di osservanza sunnita, l'aggredirono mentre si trovava nella macchina di un estraneo alla famiglia della donna. Quest'ultima, stabili' un tribunale in primo grado, ha violato in questo modo la legge sulla segregazione sessuale: la pena stabilita inizialmente per lei era di 90 scudisciate. Gli uomini del branco, a loro volta, sono stati condannati a pene che vanno da uno a cinque anni di prigione; pochi, considerato che per reati di questo genere in Arabia Saudita si rischia la condanna a morte. In appello le pene, per entrambe le parti, sono state aumentate. Raddoppiate quelle per gli stupratori, piu' che triplicate le frustate per la donna, con la motivazione che questa avrebbe tentato di utilizzare l'attenzione ricevuta dai media per influenzare la corte. Il suo avvocato e' stato sospeso dalle funzioni. "La mia cliente", ha detto Abdel Rahman al-Lahem alla BBC, "e' stata vittima di un crimine orrendo. Credo che la sentenza sia contraria alla Sharia e alle convenzioni internazionali".

Credits:repubblica.it
[SM=g27825] [SM=g27825] [SM=g27825]




[SM=x770846] ma che schifo
missramy
00domenica 18 novembre 2007 17:24
Re:
ajejebrazorff, 16/11/2007 22.24:

BRANCO STUPRA RAGAZZA SAUDITA, A LEI PENA DI 200 FRUSTATE
Duecento frustate e sei mesi di galera, nonostante sia lei la vittima di uno stupro di gruppo. Una diciannovenne saudita sciita fu violentata un anno fa per quattordici volte da un gruppo di uomini a Qatif, in una provincia orientale della penisola araba. I sette, di osservanza sunnita, l'aggredirono mentre si trovava nella macchina di un estraneo alla famiglia della donna. Quest'ultima, stabili' un tribunale in primo grado, ha violato in questo modo la legge sulla segregazione sessuale: la pena stabilita inizialmente per lei era di 90 scudisciate. Gli uomini del branco, a loro volta, sono stati condannati a pene che vanno da uno a cinque anni di prigione; pochi, considerato che per reati di questo genere in Arabia Saudita si rischia la condanna a morte. In appello le pene, per entrambe le parti, sono state aumentate. Raddoppiate quelle per gli stupratori, piu' che triplicate le frustate per la donna, con la motivazione che questa avrebbe tentato di utilizzare l'attenzione ricevuta dai media per influenzare la corte. Il suo avvocato e' stato sospeso dalle funzioni. "La mia cliente", ha detto Abdel Rahman al-Lahem alla BBC, "e' stata vittima di un crimine orrendo. Credo che la sentenza sia contraria alla Sharia e alle convenzioni internazionali".

Credits:repubblica.it
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Che animali, che schifo! Sono solo dei grandissimi figli di zoccola!
lita79
00domenica 18 novembre 2007 18:40
Re:
ajejebrazorff, 16/11/2007 22.24:

BRANCO STUPRA RAGAZZA SAUDITA, A LEI PENA DI 200 FRUSTATE
Duecento frustate e sei mesi di galera, nonostante sia lei la vittima di uno stupro di gruppo. Una diciannovenne saudita sciita fu violentata un anno fa per quattordici volte da un gruppo di uomini a Qatif, in una provincia orientale della penisola araba. I sette, di osservanza sunnita, l'aggredirono mentre si trovava nella macchina di un estraneo alla famiglia della donna. Quest'ultima, stabili' un tribunale in primo grado, ha violato in questo modo la legge sulla segregazione sessuale: la pena stabilita inizialmente per lei era di 90 scudisciate. Gli uomini del branco, a loro volta, sono stati condannati a pene che vanno da uno a cinque anni di prigione; pochi, considerato che per reati di questo genere in Arabia Saudita si rischia la condanna a morte. In appello le pene, per entrambe le parti, sono state aumentate. Raddoppiate quelle per gli stupratori, piu' che triplicate le frustate per la donna, con la motivazione che questa avrebbe tentato di utilizzare l'attenzione ricevuta dai media per influenzare la corte. Il suo avvocato e' stato sospeso dalle funzioni. "La mia cliente", ha detto Abdel Rahman al-Lahem alla BBC, "e' stata vittima di un crimine orrendo. Credo che la sentenza sia contraria alla Sharia e alle convenzioni internazionali".

Credits:repubblica.it
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E che non si lamentino se poi li consideriamo arretrati, roba da Medio Evo o neanche...insomma, CHE SCHIFO!
ajejebrazorff
00domenica 18 novembre 2007 20:10
Il ministro dell'interno: «La politica deve cogliere questi fenomeni»
«Baby prostituti per giocare a dadi»
L'allarme di Amato: «Ci sono bambini che si giocano centinaia di euro»

BENEVENTO - «In Italia ci sono bambini che giocano a dadi e che pagano i loro debiti organizzando la baby-prostituzione». È l'allarme lanciato da Benevento dal ministro dell'Interno, Giuliano Amato. «Ho saputo una cosa sconvolgente, che ci sono bimbi che si giocano a dadi centinaia di euro - ha detto Amato - e che poi organizzano la baby-prostituzione per pagarsi i debiti». «Questo accade in Italia, tra di noi, e la politica deve cogliere questi fenomeni. Non è sociologia, questa è politica, perché se non facciamo qualcosa per riacchiappare la situazione e ridare fiducia al Paese saremo condannati da Dio e dagli uomini».
SOLO INSULTI - Il ministro dell’Interno critica aspramente la politica italiana e il livello a cui è giunta. «Ormai la politica è diventata soltanto reazione ai fatti che accadono. Si aspetta che accada qualcosa per poter insultare l’altro e dire che non ha fatto abbastanza».

Credits:corriere.it
!Darkside.
00lunedì 19 novembre 2007 00:44
Re:
ajejebrazorff, 16/11/2007 22.24:

BRANCO STUPRA RAGAZZA SAUDITA, A LEI PENA DI 200 FRUSTATE
Duecento frustate e sei mesi di galera, nonostante sia lei la vittima di uno stupro di gruppo. Una diciannovenne saudita sciita fu violentata un anno fa per quattordici volte da un gruppo di uomini a Qatif, in una provincia orientale della penisola araba. I sette, di osservanza sunnita, l'aggredirono mentre si trovava nella macchina di un estraneo alla famiglia della donna. Quest'ultima, stabili' un tribunale in primo grado, ha violato in questo modo la legge sulla segregazione sessuale: la pena stabilita inizialmente per lei era di 90 scudisciate. Gli uomini del branco, a loro volta, sono stati condannati a pene che vanno da uno a cinque anni di prigione; pochi, considerato che per reati di questo genere in Arabia Saudita si rischia la condanna a morte. In appello le pene, per entrambe le parti, sono state aumentate. Raddoppiate quelle per gli stupratori, piu' che triplicate le frustate per la donna, con la motivazione che questa avrebbe tentato di utilizzare l'attenzione ricevuta dai media per influenzare la corte. Il suo avvocato e' stato sospeso dalle funzioni. "La mia cliente", ha detto Abdel Rahman al-Lahem alla BBC, "e' stata vittima di un crimine orrendo. Credo che la sentenza sia contraria alla Sharia e alle convenzioni internazionali".

Credits:repubblica.it
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Tre parole: VOMITO, MERDA, SCHIFO.
ajejebrazorff
00martedì 20 novembre 2007 11:26
Delitto Meredith, catturato Guede
E' coinvolto nell'omicidio dell'inglese

Rudy Hermann Guede, il cosìddetto "quarto uomo" dell'omicidio di Meredith Kercher, è stato catturato. Al momento non si hanno ulteriori informazioni sul fermo.

Credits:TGCom

Ed ora scuoiatelo...
ajejebrazorff
00martedì 20 novembre 2007 12:06
Brit: "Kevin a letto con mia madre"
La Spears furiosa con Lynne

Ennesimo colpo basso per Britney Spears e questa volta proprio dalla madre Lynne, accusata dalla cantante di andare a letto con l'ex marito Kevin Federline. Secondo Britney, Lynne dormirebbe con Kevine per poter vedere i due nipotini, Sean Preston e Jayden James. La Spears, ai ferri corti con Federline per la custodia dei figli, sarebbe furiosa e avrebbe accusato la madre di essere troppo "intima" con l'ex genero.
"Presumo che ora tu stia anche andando a letto con Kevin", ha tuonato la cantante al colmo della rabbia, inveendo contro la madre che negli anni passati le ha fatto da amica e manager.
Più volte la Spears ha accusato Lynne di interferire nell'educazione dei due bambini avuti da Federline e alla fine è arrivata a vietare alla nonna di vedere i nipotini. Sean Preston e Jayden James su decisione dei giudici di Los Angeles ora passano il loro tempo con il padre e Britney li può vedere molto raramente.
La madre Lynne però, secondo le accuse della figlia, avrebbe trovato un modo originale per educarli anche a casa di Federline: sedurre il padre dei piccoli.
NIENTE BIMBI A BORDO
Intanto, mentre la Vuitton ha vinto una causa contro la cantante, rea di aver utilizzato in un video una borsetta senza permesso, il tribunale di Los Angeles ha emesso un nuovo ordine che limita la liberta di Britney nei confronti dei figli di due anni e un anno.
La 25enne ex popstar della Louisiana non potrà più guidare con a bordo i due bambini: l'8 novembre era stata filmata al volante mentre passava con il rosso a Los Angeles. I due bimbi si trovavano nei sedili posteriori. La Spears sarebbe stata "distratta" dai paparazzi, ha dichiarato la legale Sorrel Trope. La decisione del giudice arriva su richiesta di Federline, preoccupato per l'idoneità alla guida dell'ex moglie.


Credits:TGCom

Cos'è, una nuova serie della Naughty America, My Wife's Hot Mom???
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missramy
00martedì 20 novembre 2007 12:13
Ma non ho ancora capito una cosa sul caso Meredith, se è stato 'sto Guede Amanda che ruolo ha in questa storia? E gli altri due? Non si capisce un cacchio...

Per Britney Spears: sinceramente sta rompendo un pò troppo le palle con sta storia di Kevin! Basta! Si è innamorata di uno stronzo, che se ne faccia una ragione e poi, dai, sta storia della madre è ridicola...
missramy
00martedì 20 novembre 2007 12:15

La giovane, depressa, si è impiccata dopo essere stata insultata da un amico su MySpace
Ma il ragazzo non esisteva: era stato creato da adulti per scoprire le confidenze di Megan

Usa, scherzo sul web in tragedia una ragazza di 13 anni si suicida

ST.LOUIS (Missouri) - Sedici anni, simpatico, bello, lui. Lei, quasi 14 anni, perennemente a dieta, insicura, da qualche anno in cura per depressione. Quando lui si affaccia su MySpace e inizia a fare l'amico, lei quasi non ci crede. Così Josh Evans entra nella vita di Megan Meier e illumina le sue giornate trascorse nella tranquilla provincia americana di Dardenne Praire, vicino a St. Louis. Ma quella che sembra una innocua amicizia virtuale fra ragazzini, innocua non è e finisce in tragedia. Da un giorno all'altro Josh scarica Megan senza motivo, coprendola di insulti. Lei non capisce e non si dà pace. "Tutti sanno chi sei. Sei una persona cattiva e tutti ti odiano. Che il resto della tua vita sia schifosa. Il mondo sarebbe un posto migliore senza di te": questo è il testo dell'ultimo messaggio che Megan legge sconvolta, prima di suicidarsi per la disperazione, impiccandosi all'armadio di camera sua.

Non è finita qui. Josh - salta fuori dopo la morte di Megan - non è mai esistito. La sua identità virtuale, con tanto di foto e profilo dettagliato su uno dei siti più amati dagli adolescenti, è stata creata da due adulti: i genitori di una bambina di cui Megan era stata amica, ma con cui poi aveva litigato. Abitavano nella stessa strada e continuavano a vedersi ogni tanto. Era un "gioco", uno scherzo per farle credere che qualcuno si fosse davvero interessato a lei, per scoprirne i segreti e le confidenze e poi riportarla bruscamente coi piedi per terra, facendo sparire il ragazzo e ricordandole che "Megan è una p...", "Megan è grassa" e "nessuno vuole diventare amico di una ragazza che tratta male i suoi amici".

Troppo perverso per essere vero? Eppure non è un film. E' successo negli Stati Uniti, in Missouri, come racconta il giornale locale, il St. Charles Journal. E al di là della tragedia personale di Megan, adolescente depressa che da quando aveva trovato Josh sembrava diventata un'altra, solleva nuovamente il dibattito sui pericoli del cyberspazio e del cybermobbing, in particolare se a farne le spese sono ragazzini, adescati sui siti frequentati dai loro coetanei.

La madre di Megan non riesce a farsene una ragione: sapeva bene che su MySpace, con i suoi 70 milioni di utenti, non sempre chi si incontra è chi dice di essere. Sul sito la lista delle regole da rispettare è lunga, ma i controlli sono scarsi. Per questo controllava sempre quello che succedeva mentre Megan era collegata, ma proprio quel pomeriggio era dovuta uscire all'improvviso. Al suo ritorno a casa, aveva trovato Megan disperata e inconsolabile per quei messaggi cattivi. Neppure col padre aveva voluto parlare: era salita in camera dove si era chiusa, mentre i genitori erano di sotto a preparare la cena, e lì si è uccisa.

Dalla tragedia, successa nell'ottobre del 2006, la famiglia non si è più ripresa. Il colpo di grazia è stato scoprire, qualche settimana dopo, che dietro al ragazzo che aveva spezzato il cuore della loro figlia fino a farla morire c'erano due vicini di casa, che avevano pianto con loro la perdita della bambina. A rivelarlo è stata un'altra vicina di casa, che ha spiegato come sua figlia, della stessa età di Megan, avesse partecipato allo scherzo pensando che non ci fosse nulla di male, visto che ad idearlo erano stati i genitori della sua amica. La ragazzina aveva la password per accedere al finto profilo di Josh e sembra sia stata proprio lei a mandare quell'ultimo messaggio, il più spietato, che ha fatto disperare Megan.

La storia finisce qui: non ci saranno accuse penali per la morte di Megan, e i genitori non faranno causa, ma vogliono giustizia. La loro battaglia ora è per cambiare la legge: vogliono che quello che è successo alla figlia, di cui sono responsabili degli adulti, diventi un reato. Ed è per questo che raccontano il loro dramma. Alla fine, la scelta è stata di Megan, ricorda il padre Ron. "Ma è come se qualcuno le avesse messo in mano una pistola carica".

Da Repubblica.it


Ma che cacchio avevano in mente i genitori di sta ragazzina? Ma che cazzo di gente!!!
ajejebrazorff
00martedì 20 novembre 2007 15:30
Come direbbe Dave:in ginocchio e un colpo in testa, questo è peggio del mobbing...
missramy
00mercoledì 21 novembre 2007 12:51

Emanuele Filiberto rivela a "Ballarò" di aver inviato la richiesta a Prodi e Napolitano
Ferma replica del governo: "Neppure un soldo, anzi vogliamo noi i danni"

I Savoia chiedono all'Italia 260 milioni
"E' il risarcimento per 54 anni di esilio"



Vittorio Emanuele insieme al figlio Emanuele Filiberto
ROMA - I Savoia chiedono 260 milioni di euro allo Stato italiano come risarcimento per i danni morali subìti in 54 anni di esilio: 170 milioni li vuole Vittorio Emanuele; 90 suo figlio Emanuele Filiberto. Ma non è tutto: oltre agli interessi sulle somme richieste, i Savoia vogliono anche la restituzione dei beni confiscati dallo Stato al momento della nascita della Repubblica Italiana. Lo rivela un servizio che andrà in onda questa sera su RaiTre a Ballarò.

"Una ventina di giorni fa - anticipa la redazione del programma televisivo - la famiglia Savoia ha chiesto ufficialmente i danni al governo italiano con una lettera di sette pagine inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente del Consiglio Romano Prodi redatta dai legali dei Savoia Calvetti e Murgia".

Tra i motivi della richiesta di risarcimento illustrati nella lettera e spiegati da Emanuele Filiberto in un'intervista al programma di RaiTre ci sono "i danni morali subìti durante l'esilio per la violazione dei diritti dell'uomo stabiliti così come stabilito nella Convenzione Europea del 1948".

Secca la replica del governo. Attraverso il segretario generale della presidenza del Consiglio Carlo Malinconico - conclude la redazione di Ballarò - il governo ha fatto sapere che "non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia, ma pensa di chiedere a sua volta i danni all'ex famiglia reale per le responsabilità che ha avuto nella storia italiana".

Dubbi, quanto meno sull'opportunità di chiedere proprio adesso il risarcimento, sono stati sollevati anche da un fedelissimo di casa Savoia, Sergio Boschiero, segretario nazionale dell'Unione Monarchica Italiana: "L'avocazione allo Stato dei beni del re fu la prima grande rapina dopo la caduta della monarchia, ma non mi sembra il momento opportuno per rivendicazioni".

Giudizio che non trova d'accordo il portavoce di Casa Savoia, Filippo Bruno di Tornaforte, che ricorda cause simili intentate da altri ex regnanti: "E' il caso della Grecia, che ha dovuto pagare un cospicuo risarcimento a re Costantino e alla sua famiglia per l'ingiusto esilio".

Per questo, a ridosso della prescrizione che scatterebbe alla scadenza dei cinque anni dal rientro in Italia, i Savoia sembrano davvero decisi a fare causa allo Stato. L'ex famiglia reale è rimasta in esilio dal 1946, anno in cui si svolse il referendum che fece dell'Italia una repubblica al 2003, quando rientrarono nel nostro Paese grazie alla legge costituzionale approvata l'anno prima, legge che cancellava gli effetti delle disposizioni transitorie della Costituzione. Gli anni di esilio sarebbero 56 ma per la richiesta di risarcimento i Savoia si basano sulla data di approvazione della Convenzione Europea, quindi sul 1948.

Quanto ai proventi dell'eventuale vittoria processuale, Tornaforte precisa che andrebbero a una neonata "Fondazione Emanuele Filiberto di Savoia" che li destinerebbe "in opere di beneficenza e di sostegno alle fasce sociali più disagiate".

Da Repubblica.it



Scusate, ma lo dico con tutto il cuore:

MAVAFFANCULOOOOO!!!!

ajejebrazorff
00mercoledì 21 novembre 2007 13:08
Per carità, quel demente del padre sperpererebbe tutto in puttane (altro che argent de poche)...
!Darkside.
00mercoledì 21 novembre 2007 18:44
Il delitto della ragazza inglese sembra un discreto dilemma...avevo anche sentito che era comparso un biglietto con un annuncio, il giorno dopo il delitto, con riferimenti (neanche troppo velati) alla tragedia...altro che SAVE_US.222 ... Fatto sta che le violenze sulle donne e i crimini sui bambini sono i peggiori che ci siano...nessuna pietà per chi li commette! [SM=x770849]

Per Britney, non so se fa più volume di gossip lei o Paris Hilton...ormai hanno superato di gran lunga i principi di Monaco o i reali d'Inghilterra... Ma davvero, sembra una di quelle serie a tema Naughty America! [SM=x770845]

Non ho parole neanche per i genitori della tizia che hanno fatto lo scherzone...che poi chiamalo "scherzone", l'hanno fatta ammazzare, cribbio! Ma davvero non riuscivano a rendersi conto della fragilità di questa persona? E meno male che è stata loro amica, eh! Ma che gente... [SM=x770854]

Per quanto riguarda i Savoia..."danni morali"? Come direbbe il finto Galeazzi..."Mavaffanculovà"!!! [SM=x770848]
ajejebrazorff
00giovedì 22 novembre 2007 21:30
Dna: Guede fece sesso con Meredith
Fu rapporto non completo e violento

Rudy Hermann Guede, l'ivoriano arrestato in Germania con l'accusa di aver ucciso Meredith Kercher, ha avuto un rapporto sessuale con la vittima la sera del delitto. Fu un rapporto violento e non completo. Lo stabilisce la prova del Dna effettuata dalla scientifica che ha riscontrato la coincidenza cromosomica tra il tampone vaginale dell'autopsia della giovane e il materiale organico che era nel water della casa degli orrori.
Il dna di Rudy Guede è stato raccolto dagli specialisti della polizia scientifica dallo spazzolino da denti del giovane ivoriano nel corso della perquisizione compiuta martedì nella sua abitazione di Perugia. Ora è arrivata la risposta della comparazione tra il Dna del ragazzo e quel Dna parziale che era stato rilevato nel corso dell'autopsia di Meredith e sul luogo del delitto. Di quel Dna parziale, raccolto con un tampone vaginale, si sapeva essere di un uomo e non corrispondere a Raffele Sollecito né a Patrick. Testimoniava un rapporto sessuale che, a quanto appreso, era stato non completo e violento. Lo stesso materiale genetico era sulla carta igienica del bagno della ragazza.

Credits:TGCom

In ginocchio e un colpo in testa...
ajejebrazorff
00venerdì 23 novembre 2007 12:11
Brasile,detenuta stuprata un mese
Una 15enne messa in cella con 20 uomini
E' scandalo in Brasile.

Un'adolescente di 15 anni sospettata di furto, è stata rinchiusa in una cella con oltre 20 uomini per un mese. Lì è stata ripetutamente violentata e costretta a rapporti sessuali per procurarsi il cibo. Lo ha denunciato l'organizzazione umanitaria "Children and Adolescent Defense Center" subito dopo il rilascio della ragazzina. Non è il primo caso del genere: una 23enne fu incarcerata con 70 uomini.
"E' stata stuprata dal primo giorno" non appena è entrata in prigione nello stato di Parà dai suoi compagni di cella che avevano da 20 a 34 anni, hanno raccontato al Cedeca. La giovane era stata arrestata nella capitale di Parà, Abaetetuba, il 21 ottobre e era finita in guardina nelle celle della stazione di polizia fino a quando qualcuno non ha informato, con una soffiata, la stampa. La polizia, secondo il legale dell'adolescente non ha saputo indicare per quale caso di furto fosse stata imprigionata e si è difesa affermando che non si erano accorti che fosse minorenne. "Ma questa non è una giustificazione. Se avesse avuto 15, 20, 50, 80 o 100 anni non doveva essere rinchiusa con degli uomini", ha dichiarato il governatore locale, la signora Ana Julia Carepa annunciando che avrebbe chiesto una punizione esemplare.

Credits:TGCom
ajejebrazorff
00sabato 24 novembre 2007 11:55
Kamikaze a Kabul,morto un italiano
Altri tre soldati restano feriti

E' morto uno dei quattro soldati italiani rimasti feriti in un attacco kamikaze vicino a Kabul, in Afghanistan. Nell'attacco sono morte altre nove persone, fra cui alcuni bambini. kamikaze si è fatto saltare in aria accanto a un ponte in costruzione a Kabul. Il militare morto si chiamava Daniele Paladini, maresciallo capo dell'Esercito, del secondo reggimento pontieri di Piacenza.
"Nell'attentato sono rimasti coinvolti quattro militari italiani. Il Maresciallo Capo Daniele Paladini, del 2° Rgt. Pontieri di Piacenza, e' deceduto durante iltrasporto presso l'ospedale militare di Kabul". E' quanto comunica ufficialmente con una nota lo Statomaggiore della Difesa. Per quanto riguarda gli altri tre militari italiani coinvolti
nell'attentato, "il Capitano EI Salvatore Di Bartolo, dell'11° Rep. Infrastrutture di Messina; il Capitano Stefano Ferrari, del 2° Rgt. Pontieri di Piacenza; il Caporale Maggiore scelto EI Andrea Bariani, del 5° Rgt. Alpini di Vipiteno; sono lievemente feriti".
Oltre ai nove civili deceduti, tra cui alcuni bambini, risultano feriti alcuni altri civili. E' stata l'immediata reazione dei militari italiani che ha consentito di individuare l'attentatore prima che si facesse saltare nel mezzo della folla. Il sacrificio dei soldati italiani ha impedito un massacro ancora più cruento.
Il kamikaze si è fatto saltare in aria accanto a un ponte in costruzione nella capitale afghana, al quale stavano lavorando gli italiani. Un portavoce del ministero dell'Interno afghano, Zemarai Bashary, ha precisato che i bimbi uccisi erano alunni di una scuola situata nei pressi: ne stavano uscendo quando sono stati investiti dall'esplosione.

Credits:TGCom

Onore al Maresciallo Paladini...
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ajejebrazorff
00mercoledì 28 novembre 2007 12:05
Censurata la «mancanza di informazioni». Londra taglia i fondi
È provato: «L'omeopatia è inutile»
«Solo un placebo, effetti collaterali inattesi». Nuova ricerca di Lancet. I farmacologi: basta aiuti

ROMA — Efficace come un placebo. Finta medicina. O, se preferite, acqua fresca. Stangata di Lancet, la prestigiosa rivista di scienza, sull'omeopatia. Un articolo firmato sull'ultimo numero da Ben Goldacre, autore di un commento affilato anche sul quotidiano britannico Guardian, stronca la più gettonata delle terapie alternative citando cinque ampie revisioni degli studi condotti negli ultimi anni.
Tutti, sostiene, portano alla stessa conclusione: «Non sono stati evidenziati vantaggi significativi rispetto ai placebo». Non basta. Goldacre insiste nel colpire duramente denunciando gli «inattesi effetti collaterali» e la mancanza di informazione adeguata. Seguono, sempre su Lancet, due servizi sull'ondata antiomeopatica nel Regno Unito, dove il governo ha tagliato i fondi pubblici ad alcuni centri che prescrivono le cure dolci, e sul buon vento che soffia in India dove il mercato sta crescendo del 25% all'anno, sostenuto da 100 milioni di pazienti.
Alle insinuazioni replicano i Laboratoires Boiron, una delle maggiori aziende del settore, che cita i risultati di sperimentazioni condotte secondo le regole corrette dal punto di vista metodologico. Vengono rivendicati gli «effetti benefici degli interventi con omeopatia». «L'ennesimo attacco scientificamente ingiustificabile» è annoverato fra le attitudini sfavorevoli «al progresso nella conoscenza. L'omeopatia è una vera e propria chance per la medicina di domani — argomenta Boiron — ma non ce la fa da sola, ha bisogno di condividere il percorso con gli scienziati, mondo accademico e realtà ospedaliera».
Polemiche anche in Italia dopo la divulgazione del documento della società italiana di farmacologia, la Sif, nell'ultimo numero della Newsletter. Bocciate oltre all'omeopatia («la forza delle evidenze che scaturisce dagli studi pubblicati è bassa e vengono in genere riportati risultati negativi»), agopuntura («efficacia moderata come nel caso delle patologie infiammatorie croniche»), medicina tradizionale cinese («su di essa esistono limitatissime informazioni, carenza aggravata dalle difficoltà legate alla lingua») e fitoterapia. Meno duro il giudizio sulle erbe: «Da anni molti medici in Italia le usano e hanno maggiore familiarità. Le prove di efficacia però non sono sempre entusiasmanti e se prescritte con troppa disinvoltura possono portare qualche guaio». Achille Caputi, presidente della Sif, spiega le ragioni dei farmacologi: «Per il servizio sanitario è un momento di estreme difficoltà economiche e non vediamo perché bisognerebbe rimborsare cure che non funzionano, come vorrebbe la proposta di legge in discussione al Parlamento».
Sono circa 200 i centri ospedalieri e Asl che rimborsano le altre terapie (salvo versamento di ticket e prodotti a carico del paziente), grazie all'autonomia di spesa delle Regioni. La popolarità delle terapie alternative in Italia è per la prima volta in calo secondo l'ultima indagine Istat, 60 mila famiglie intervistate nel 2005. Gli italiani che almeno una volta hanno combattuto raffreddore, influenza e dolori intestinali o reumatici sono 7 milioni e 900 mila, un milione in meno rispetto al '99. Il motivo? Maggiore prudenza dopo gli articoli scientifici non rassicuranti.

Credits:corriere.it
missramy
00giovedì 29 novembre 2007 12:20

Il rom che investì e uccise quattro ragazzi è testimonial di un marchio di gadget chiamato "Linearom"
Esplode la polemica. Il Guardasigilli: "Tristezza e sconcerto per chi sfrutta le proprie colpe e la morte altrui"
Caso Ahmetovic, Mastella avvia indagine
"Accertamenti sul regime detentivo"
La difesa: "Prodotti inesistenti, è tutta colpa del manager"

ROMA - Un'indagine ministeriale per compiere accertamenti sul regime detentivo di Marco Ahmetovic, il 22enne rom che la sera fra il 22 e il 23 aprile travolse e uccise, col suo furgone, quattro ragazzi di Appignano del Tronto e per questo condannato lo scorso ottobre a sei anni e sei mesi di reclusione ai domiciliari. L'ha avviata il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, dopo le pressioni ricevute da più parti in seguito a una vendita all'asta, su internet, di una serie di gadget col marchio "Linearom" che ha avuto lo stesso Ahmetovic come testimonial. La scelta delle misure cautelari, si legge in una nota di via Arenula, "compete esclusivamente al giudice e su di essa non sono possibili interferenze del ministero della Giustizia, e questo a prescindere dai sentimenti personali del Guardasigilli, che prova tristezza e sconcerto di fronte a chi sfrutta le proprie colpe e la morte altrui per acquistare notorietà e denaro".

Gli accertamenti. Nel caso di Ahmetovic, spiega una nota del ministero, Mastella "ha chiesto ai propri uffici di avviare accertamenti specifici sulle modalità del regime detentivo cui è attualmente sottoposto" e "sulla compatibilità di tale regime con lo svolgimento delle attività lucrative riportate dalla stampa".

L'iniziativa. Sul sito di aste eBay (sul quale, tuttavia, facendo una ricerca non compare alcun oggetto "Linearom") è stato messo in vendita, per 159 euro, l'orologio della "Linearom" di cui è testimonial Ahmetovic, attualmente agli arresti domiciliari a San Benedetto del Tronto. L'orologio appartiene a una serie di gadget, accessori e capi di abbigliamento (compresi jeans, occhiali da sole e profumo) ispirati alla figura e alla cultura gitana del 22enne, in procinto fra l'altro di pubblicare pure un memoriale. L'asta è cominciata il 25 novembre e scadrà il 6 dicembre.

L'ideatore. La "Linearom" è promossa dall'agente pubblicitario Alessio Sundas, che ha difeso l'operazione commerciale con argomenti piuttosto zoppicanti. Secondo Sundas, "è tutta colpa dei giornalisti se Ahmetovic è diventato una star".

La difesa di Ahmetovic. Si dichiara molto turbato e non vuole più avere nulla a che fare con il signor Sundas. Nel pomeriggio, Ahmetovic si è fatto vivo attraverso la persona che lo ospita, Marco Fabiani, il quale ha emesso una nota: "Ahmetovic è profondamente turbato da notizie deliranti messe in giro dal signor Sundas che cerca di farsi pubblicità presentando all'opinione pubblica contratti per occhiali, profumi, jeans e quant'altro, inesistenti.

Ahmetovic non ha percepito compenso per tali vergognosi prodotti, tantomeno i 300 mila euro citati dall'articolo apparso ieri sul quotidiano Libero e nulla vuole più avere a che fare con il sig. Sundas".

Le polemiche. Bufera di reazioni dopo la diffusione della notizia. Compatto l'attacco della Lega, da Roberto Calderoli, che invoca "i lavori forzati" perché "non si può lucrare su una tragedia" a Piergiorgio Stiffoni, convinto che "i ragazzi italiani questi oggetti li lasceranno negli scaffali", a Carolina Lussana, secondo la quale "i romeni sono riconosciuti per se stessi dei violenti e quindi scelti per una linea di abbigliamento aggressiva e brutale". Gabriella Carlucci (Fi) propone un sit in al Palazzo di Giustizia contro la trasformazione del "rom killer" in "fotomodello". Luca Volontè (Udc) parla di "speculazione raccappricciante", Maurizio Fistarol (Pd) aveva chiesto a Mastella un'indagine ministeriale mentre Silvana Mura (Idv) aveva bollato la vicenda con "è una vergogna".

Polemiche locali. Il Consiglio regionale delle Marche ha respinto a maggioranza una proposta di An, votata compatta da tutto il centrodestra, che trae spunto dai fatti di Appignano per invocare maggiore sicurezza. L'assemblea si era già pronunciata contro lo sfruttamento commerciale della tragedia nella seduta precedente. Ma il no, nel giorno della messa all'asta dell'orologio "Linearom", è "una vergogna" commenta il consigliere regionale di An Guido Castelli.

Da Repubblica.it



Ma che schifo, ho voglia di prendere a bastonate sia il manager che sto criminale! Ma ci rendiamo conto di quello che sta succedendo a questo paese?
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