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Ultimo Aggiornamento: 24/10/2011 11:00
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16/01/2008 19:30
 
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IL «TIMES» RIVELA: ALLO STUDIO UN SOFTWARE DI CONTROLLO NEGLI UFFICI
Un «grande fratello» sui dipendenti
Microsoft: non è ancora un brevetto
Controlla non solo il pc ma anche stress, produttività e parametri vitali. E scoppia la polemica.


REDMOND (USA) – Cosa succederebbe se all'improvviso i computer delle postazioni di lavoro in ufficio diventassero gli occhi onniscienti di un «grande fratello» in grado non solo di registrare l'attività dei dipendenti e la loro produttività, minuto per minuto, ma anche capaci di monitorarne lo stato di salute e valutarne le competenze? Probabilmente più di qualcuno si ribellerebbe, invocando il proprio diritto alla privacy, palesemente ignorato e violato.

L'OCCHIO INDISCRETO – Ciònonostante, esiste la fondata possibilità che nel prossimo futuro questo genere di Grande Fratello entri veramente negli uffici, peggiorando la situazione di chi si sente già sufficientemente spiato e controllato dalla tecnologia. Il Times ha infatti rivelato l'esistenza di una richiesta di brevetto per un software che consentirebbe di monitorare i dipendenti a 360 gradi, mentre sono in ufficio. Titolare della proprietà intellettuale in questione è la Microsoft. Secondo quanto riferito dal Times, il brevetto descriverebbe un sistema che collega il lavoratore al proprio Pc tramite speciali sensori wireless capaci, fra l'altro, di rilevare battito cardiaco, pressione sanguigna, temperatura corporea, movimenti ed espressione del volto di chi li indossa, al fine di monitorare costantemente le performance psicofisiche di ciascun soggetto. Inoltre, il sistema pensato da Microsoft permette il rilevamento dei livelli di stress e frustrazione e, nel caso in cui siano troppo alti, offre assistenza e aiuto al dipendente.

QUESTIONE PRIVACY – Simili applicazioni sono già utilizzate per monitorare astronauti e piloti – per esempio – ma è la prima volta che qualcuno pensa di introdurre tali tecnologie anche negli uffici. I gruppi e le organizzazioni per la tutela della privacy e delle libertà personali hanno già espresso tutto il loro dissenso, criticando aspramente l'idea di portare a un simile livello le attività di monitoraggio dei lavoratori: «Sarebbe un'intrusione in ogni singolo aspetto della vita degli impiegati, e rappresenterebbe una grave violazione della privacy», ha dichiarato al Times Hugh Tomlinson, esperto in legislazione sulla protezione dei dati. Ieri sera l'Ufficio brevetti statunitense ha confermato l'avvenuta pubblicazione del brevetto di Redmond, e secondo gli esperti in materia potrebbe essere assegnato entro un anno.


LA RISPOSTA DI MICROSOFT - C'è davvero da temere il controllo totale sul posto di lavoro? Microsoft replica alla rivelazione del Times precisando che quello citato non è che uno dei tanti brevetti (circa 7mila), che la privacy è una priorità e che quello indicato è un software ancora tutto da valutare (i tempi del brevetto vanno da 3-a 5 anni) Però non cancella certo i timori perchè il software c'è o ci sarà) e ha le potenzialità descritte. Dipenderà da chi lo userà e come. Il comunicato di Microsoft ne dà una «versione buonista» che può essere vera ma anche non univoca. «Questa richiesta di brevetto - fa sapere infatti la Casa di Redmond - riguarda un'innovazione finalizzata al miglioramento dei sistemi di monitoraggio di alcuni parametri dell’individuo e utilizza ad esempio il rilevamento del battito cardiaco di un utente per definire la sua condizione fisica e segnalare quando possa avere bisogno di assistenza nelle sue attività, mettendolo in contatto diretto con altre persone che potrebbero essere in grado di aiutarlo. É importante ricordare che per la maggior parte delle organizzazioni impegnate nel settore dell'innovazione, alcune delle nostre richieste di brevetto riflettono invenzioni già presenti oggi nei nostri prodotti, mentre altre riguardano innovazioni in via di sviluppo per un potenziale uso futuro». Insomma il software può aiutare chi non sta bene. Ma può rivelare anche altro e quindi, che ne è della privacy? Microsoft giura che è e restrà prioritaria: «E’ importante inoltre evidenziare che la privacy è una delle maggiori priorità per Microsoft - precisa la nota - Le nostre maggiori priorità nel campo della privacy includono infatti temi legati al consenso, all’accesso, alla sicurezza, alla protezione e al trasferimento dei dati, aspetti che possono essere sempre più garantiti attraverso l’innovazione tecnologica, la cooperazione a livello industriale e una regolamentazione appropriata. Microsoft lavora in partnership con i clienti, le aziende e i governi, per contribuire a sviluppare standard e tecnologie in grado di supportare effettivamente le persone nella gestione delle loro informazioni personali. Proteggere la privacy rafforza un atteggiamento responsabile verso il mercato e per questo siamo da tempo impegnati affinchè i nostri clienti si sentano sicuri ogniqualvolta si trovino a lavorare con noi»

Credits:corriere.it
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