Mi rendo conto che non ti ho mai risposto, mi dicevo sempre "Ah sì, devo rispondere", poi non lo facevo mai per pigrizia. :D
Tu sostieni che è bene che prima si abbiano le prove che la persona da ascoltare è colpevole, però è anche vero che talvolta le prove schiaccianti saltano fuori proprio grazie all'uso di questo strumento. Da questo punto di vista potremmo aver ragione entrambi. L'unica cosa giusta da fare, secondo me, sarebbe inculcare nelle forze dell'ordine un po' di buon senso, che li renda in grado di discernere un po' meglio, su quando utilizzare lo strumento e quando invece può non essere necessario, abituandoli a utilizzarlo solo DOPO aver impoegato altri mezzi meno dispendiosi e più "tradizionali". Legargli le mani così non è un fatto positivo. Non si sta cercando di mettere a tacere un personaggio scomodo o entità di questo calibro, si sta parlando delle FORZE DELL'ORDINE, il che mi sembra un attimino più grave.
Poi, da quanto avevo letto io, l'elenco di casistiche per le quali la legge non si sarebbe applicata (e quindi non sarebbe cambiato niente rispetto a prima) comprendevano solo il terrorismo e la mafia, mentre per il resto ci sarebbe stata la discriminante della, per così dire, "materia grave"; che è un metro di giudizio che rimane secondo me vago, l'elenco di quello che è considerato "grave" deve essere ben noto e definito, se proprio vogliamo operare in questo modo.
Se proprio vogliono porre un freno e regolamentare le intercettazioni telefoniche grazie a una legge, non può essere espressa in questi termini. Deve necessariamente essere rivista, e secondo me non di poco.
Cos'è quella storia del non aver niente da nascondere? Non dirmi che l'ha detto il bel tomo da Imola...
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Ma una maledetta voce mi diceva dentro, che era là anche lui, l'estraneo, di fronte a me, nello specchio. In attesa come me, con gli occhi chiusi. C'era, e io non lo vedevo. Non mi vedeva neanche lui, perché aveva, come me, gli occhi chiusi.