00 03/06/2008 23:37
I mesi ormai sono 18, e a dire il vero sento sempre più il bisogno di andarmene. Non tanto per l'ambiente, che nei due mesi passati era veramente insopportabile (caricato di lavoro come non so cosa da una collega referente-presso-il-cliente stronzetta, aria tesa in ufficio) e ora è tornato normale e sereno (stronzetta messa in riga, aria più serena), quanto più perché dopo 18 mesi continuo a essere pagato relativamente una miseria.
Cazzo, sono un Ingegnere Informatico con (quasi) due anni di esperienza, ormai, e il Satanasso, che fa il macellaio, prende decisamente più di me.

E poi diciamocelo, non c'è possibilità di carriera...se nel mio primo posto di lavoro non avrei potuto cambiare mansione, qua un minimo di possibilità in teoria c'era...in teoria. Perché un capoprogetto che è lì dal 2000 e discretamente drogato di lavoro non se ne andrà mai. Come non se ne andrà mai la stronzetta di cui sopra che è trattata con i guanti e manca solo il tappeto rosso.
Non posso certo "fare loghi e suonerie a vita" (cit.), e poi voglio troppo andare a lavorare per quella ditta di Torino (anche se in un primo tempo sarò sicuramente a Milano), che poi c'è anche la possibilità di trasferirsi là, e non vedo l'ora...così me ne vado da casa e vado a stare con il mio amore... [SM=g27821]
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Ma una maledetta voce mi diceva dentro, che era là anche lui, l'estraneo, di fronte a me, nello specchio. In attesa come me, con gli occhi chiusi. C'era, e io non lo vedevo. Non mi vedeva neanche lui, perché aveva, come me, gli occhi chiusi.