per chi volesse ho commentato sul blog la trasferta europea, e ho inserito anche le foto che ho fatto nella giornata
Sempre con te, se perderai...
Ok, raccontare è un dovere... Mentre scrivo sto ancora smaltendo la delusione per un risultato a cui ero in parte preparato, e che nei 90 minuti di partita ho parzialmente metabolizzato. Certo, ero preparato anche a perdere, anche ad essere eliminato, e non deve essere una tragedia: la sconfitta è uno dei tre risultati possibili di ogni partita.. E poi l'Europa, la prima (e unica) storica trasferta europea non è solo calcio, è anche altro: è un viaggio, una scoperta, una storia da raccontare, piena di emozioni forti, piacevoli e spiacevoli, positive e negative, ma raccontarle oggi diventa un dovere. Sono partito da solo, dovevamo essere in tre o quattro ma gli altri per vari problemi non hanno potuto esserci, quando ho avuto la conferma che avrei fatto la trasferta da solo m'è dispiaciuto, perchè questo significava perdersi tante risate, tante cazzate che spari durante il viaggio, la compagnia degli amici, il poter fare i cori nelle vie della città anzichè camminare zitto (o quasi...) sotto il grigio cielo di zurigo. Il viaggio... all'andata è filato tutto liscio.. ho imbroccato le strade sempre al primo colpo, quasi come se quelle vie, quelle "strasse", fossero il mio ambiente naturale di caccia. Anzi, mi sono portato dietro una coppia di tifosi empolesi incrociati in autogrill che si sono fatti scortare da me fino allo stadio perchè non sapevano la strada.. Che dire, ho rischiato solo un paio di incidenti, niente di particolare... un "normale" lungo viaggio in autostrada.. Partenza alle 8.30 da casa mia, arrivo alle 12.15 al Letzigrund Stadium. Prima nota stonata, degli steward idioti mi hanno detto di parcheggiare l'auto in un centro commerciale dicendo che il posteggio era gratuito, invece la sera per uscire ho dovuto pagare 20 franchi.. altre seconda nota stonata, i due empolesi che ho scortato in autostrada dopo aver promesso di darmi uno strappo fino al centro di zurigo si sono dileguati.. stronzi. Ma li perdono perchè sono empolesi... E così, preso il primo pullman si va a visitare la città... No, scusate.. Wrong direction.. scendo e mi ritrovo in un deprimente quartiere periferico, riprendo il pullman per la direzione opposta e finalmente arrivo a destinazione. Ah, un grazie alla carinissima svizzera a cui ho chiesto informazioni.. in realtà sapevo già che quello era il pullman giusto, ma... meglio esserne sicuri, no?
Arriviamo così alla seconda parte della giornata, il centro di zurigo è molto ampio, e molto grazioso. Bella città... ricca, le vetrine erano monopolizzate da negozi di moda di marche italiane, e da altri esercizi "per solo gente benestante". Mi è piaciuta davvero la città, ho fatto parecchie foto, forse le metterò su blog, vedremo.. tantissimi tetti a punta, campanili e torri con guglie che si inerpicano fino al cielo, ogni palazzo aveva un design gotico e medievale, e anche le vetrine più semplici, quelle dove si vendevano orologi o cioccolato erano belle da ammirare, ben integrate col tutto.. una grande armonia. Tante fontane, tante schacchiere con annessi scacchi di grandi dimensioni nei vari parchi pubblici della città, e poi il fiume scorre fino a immergersi nel lago, contornato dal paesaggio freddo tipico dei paesini tedeschi, il grigio era il colore dominante sulle pareti delle case del centro. L'ho detto, camminare da soli è piacevole, ma non bello quanto essere in compagnia, e per diverse ore ho visitato la città accompagnato soltanto dalla mia fotocamera, scattando foto belle ed altre inutili, e schivando gli sguardi ironici di quegli zurighesi che consideravano forse stupide alcune foto. Può darsi..
Poi ho incontrato Michael, il ragazzo di Berna tifoso dell'Empoli, e quando mi ha visto andarmene in giro tranquillo con addosso la mia felpa dell'Empoli s'è spaventato: "ma davvero hai attraversato quel quartiere così e nessuno ti ha detto nulla? di notte quello è un postaccio!". Sono stato un po' in giro con Michael che mi ha raccontato un po' di cose della svizzera, raccontanto raccontando ho scoperto che l'altra notte è andato a letto alle 2 per finire di disegnare il nuovo striscione dei Rangers Berna, e che si è svegliato alle 5 per andare alla stazione a distribuire volantini del partito socialdemocratico.. il tutto prima di andare a lavorare e poi venire alla partita. Sei un grande!
Poi sono arrivati altri suoi amici svizzeri, anche loro tifosi azzurri.. ho scoperto che uno di questi l'altro giorno era qui a Busto, a suonare al festival celtico organizzato da comunità giovanile.. nota organizzazione giovanili piena di neofascisti... ebbene.. questo ragazzo e il suo gruppo ad un certo punto hanno suonato "Oh Bella Ciao"... mio Dio, avrei voluto esserci!! Ha suonato l'inno della Resistenza in faccia ad un branco di neofascisti.. ha davvero rischiato la pelle.. Grandissimo!
Siamo rimasti qualche minuto alla stazione ad aspettare che arrivassero gli ultimi ultras empolesi di origini svizzere... e intanto la zone s'è riempita di tantissimi tifosi della squadra avversaria, che guardavano con un nonsochè la mia maglietta azzurra con scritto "Empoli". No, non ero affatto preoccupato.. anzi, la cosa buffa è che mentre aspettavamo s'è avvicinata una ragazza ed ha iniziato a guardarmi di nascosto.. bionda, molto carina... stavo già pensando ad un "gemellaggio" quando... lei confabula con la sua amica che le fa notare che sulla mia maglietta c'è scritto empoli... quindi.. non sono zurighese.. decisamente.. la vedo sobbalzare e poi scappare impaurita.. ma sono così spaventoso? Ahahah! Poi siamo ripassati di fianco a lei e da quello che ha detto Michael hanno fatto qualche "commento" (gradevole) su di me... Meno male dai... almeno questo.
Eh sì, è stato l'ultimo sussulto di bellezza prima dell'inferno. Potrei paragonarla all'ultima cena di un condannato a morte, il momento in cui senti sul tuo palato il piacere della vittoria, il gusto di esserci, di essere in europa, e di essere considerato, apprezzato, da tutti.
Si va allo stadio.. bellissimo impianto, ospiterà gli europei di calcio ed è uno dei tempi dell'Atletica mondiale.. Che bell'atmosfera, nessuna recinzione ad impedire ai tifosi di entrare in campo.. nessuna barriera, nemmeno tra il settore ospiti ed i tifosi di casa.. nè dentro nè fuori lo stadio. Gli uni e gli altri camminavano vicini e si mescolavano, annusandosi, come fanno due cani al parco quando ancora non si conoscono. Dentro poi ci sarà tempo e modo per gli insulti, per la serie di "Zurigo Merda" in risposta alle loro offese.. ma poi, ancora una volta, a partita finita resta soltanto qualche sfottò subito senza alcun rammarico, e qualche saluto dagli zurighesi felici verso gli empolesi in partenza un po' amareggiati, ma con le bandiere sempre sventolanti e mai ammainate, nemmeno per un secondo.
La partita... la partita è inizata a ritmi blandi, entrambe le squadre hanno espresso un gioco scialbo la partita languiva sullo zero a zero. Poi un errore di troppo in difesa ha regalato un angolo agli svizzeri che hanno fatto gol. Il mondo pareva crollarci addosso, e invece proprio all'ultimo minuto di recupero Marianini di testa segna il gol dell'1-1, un gol che ci permetteva di andare a riposo in vantaggio, e obbligava gli svizzeri a farci 2 gol per qualificarsi... Ma...... Ma il gol, regolarissimo, è stato annullato per un fuorigioco inesistente. Ieri non mi sono lamentato tanto, avevo la netta sensazione che il gol fosse regolare, ma non avevo voglia di lamentarmi bensì di pensare a provarci.. Oggi ho rivisto l'azione in tv, e non c'è il minimo dubbio, l'errore del guardalinee è enorme, ci sono tre metri di spazio tra l'ultimo difensore svizzero (ben 2 sulla stessa linea) e il giocatore empolese, che è in posizione regolarissima. Bene, avere avuto la certezza di questo errore mi ha fatto infuriare... mi sento defraudato e lo siamo.. sull'1-1 avremmo visto un'altra partita. Invece.... invece il secondo tempo ci vede costretti ad attaccare, ma creiamo solo un paio di occasioni e lasciamo spazio al contropiede dello zurigo che ci infila altre due volte. Non mi sta bene, rivedendo quel gol in tv posso dire che non mi sta bene...la partita è stata falsata da un errore, non nostro, ma dell'arbitro e del guardalinee.. Non è così che accetto di perdere, accetto di perdere quando gli altri sono più forti, quando vincono puliti, quando noi demeritiamo.. ma ieri, ancora una volta, abbiamo subito un'ingiustizia, e ci siamo inchinati soltanto di fronte ad un'ostacolo che non avevamo modo di superare.
Il coro più bello che cantiamo allo stadio è quello che recita: "Sempre con te, se perderai.. Sempre con te, se vincerai.. Sempre con te comunque andrà... Comunque andrà saremo qua", ha una melodia malinconica e coinvolgente... da spingere alla commozione.. E' facile amare la propria squadra nella gioia, ma amarla davvero significa amarla anche nella sconfitta, e allora dopo il loro secondo e terzo gol, nono mi sono concesso nemmeno un secondo per riprendermi dalla delusione, ho continuato a cantare anche quando gli altri erano zitti, cantando come se nulla fosse successo, come se gli avversari non avessero segnato. E a fine partita, quando i giocatori in lacrime sono venuti a salutarci, io e gli altri abbiamo continuato ad applaudire, anche nella sconfitta. Grazie di tutto ragazzi, grazie di averci provato, grazie delle emozioni che ci avete regalato facendoci vivere l'avventura di una coppa europea.
Poi più nulla, nello stadio deserto restano solo gli empolesi, che cantano, ridono, scherzano, con un po' di amarezza, ma questo è il loro stile: abbiamo perso, già, peccato, però... comunque, pazienza.. e via battute, cori buffi, risate, per dieci minuti hanno preso in giro uno steward che assomigliava a P.E. Baracus dell'A-Team (mitico telefilm anni '80); e poi saluti e baci, tra i mille e duecento tifosi azzurri, stupendi da vedere tutti insieme, non sono riuscito a salutare tutti... mi scuso con chi ho perso di vista, ci vedremo alla prossima occasione. Perchè il sogno è finito, ma l'amore per l'Empoli non finirà mai!
Certo è che, quando sei lontano da casa, e perdi le partite provi una delusione enorme.. il viaggio di ritorno è sempre terribile, lo è ancora di più quando sei da solo, o quando la strada è tanta e l'attesa fino a casa lunga. Ieri lo è stato particolarmente, oltre all'amaro in bocca per la sconfitta ho subito anche la beffa, un parcheggiatore mi ha mandato verso la direzione sbagliata.. forse ci siamo solamente fraintesi, può darsi.. orientarsi in un paese di cui non conosci la lingua è davvero difficile.. e di notte lo è ancora di più. Ho vagato per due ore da un'autostrada all'altra, girando sempre tra zurigo e dintorni e trovandomi spesso al punto di partenza. Che inferno, ho chiesto indicazioni a chiunque, e tutti mi mandavano in direzioni diverse le une dalle altre.. l'ansia di non riuscire a immettermi nella giusta direzione si sommava all'amarezza per la sconfitta, e al rancore per l'ingiustizia. Un cocktail micidiale, finchè, grazie ad alcuni dei mille empolesi ho ritrovato la mia direzione... poi via di fretta, ma senza esagerare, perchè la stanchezza era tanta, e tutta la concentrazione l'avevo già bruciata cercando l'autostrada giusta. Il ritorno è stato un inferno, fatto di colpi di sonno, di fermate in autogrill chiusi, dove l'unico caffè disponibile lo trovavi alle macchinette automatiche, e non sapeva di caffè, e non aveva l'effetto del caffè.. La benzina era distribuita allo stesso modo, già, peccato che la macchinetta si sia inghiottita i miei ultimi venti franchi senza avermi dato nemmeno un goccio di carburante.. ci mancava soltanto di restare per strada senza benzina, senza distributori aperti e senza più franchi svizzeri per poter pagare. E chissà che non ci sia messo anche qualche autovelox a rendere infernale il ritorno, i limiti di velocità cambiavano quasi ogni chilometro, da 120 dovevi inchiodare a 80, la tentazione di non tornare mai più da quelle parti c'è, e mi consola poco sapere che i semafori ti avvisano quando sta per scattare il verde, non mi serve a molto. Che dire, tra l'aver fatto retromarcia in autostrada, l'aver percorso contromano i vialetti di un paio di stazioni di servizio chiuse e deserte, l'inversione a U su un viale con doppia striscia continua, un paio di semafori presi con l'arancione abbondante e qualche limite di velocità che probabilmente m'è sfuggito cercando la strada giusta da prendere... Faccio prima a consegnare la mia patente alle autorità svizzere, oppure... a rimandare al mittente ogni eventuale multa che dovesse arrivare.. cioè, se il guardalinee sbaglia e resta impunito, solo io devo pagare i miei errori??
C'è una cosa che voglio dire ai giocatori: grazie di cuore per le emozioni di questi giorni, asciugate le lacrime, magari un giorno ritorneremo a volare, ma ora lottate col cuore per la salvezza. Orgogliosi di essere empolesi.
Quello che speravo di scrivere nel post di oggi era tutt'altra cosa, avrei voluto raccontare l'emozione del passaggio del turno, e le prossime avventure in giro per l'europa, avrei voluto scrivere: "il sogno continua...", invece si scende, è la nostra fermata. Ma quello che conta è di essere saliti su quel treno, di aver viaggiato nel cielo, "nel blu dipinto di blu"... Ieri tristi e orgogliosi, oggi soltanto orgogliosi perchè la tristezza passa e lascia il posto alla fierezza di aver accompagnato il piccolo Empoli nell'Europa che conta. E col tempo anche la bandiera ripiegata sul sedile dell'auto, e la sciarpa commemorativa della partita potrò scuoterle per levare le macchie e appenderle alle pareti della mia stanza. La delusione sarà cancellata, l'amarezza dimenticata, resterà solo la grande soddisfazione di essere stati lassù nei mesi scorsi, e di aver vissuto l'Europa in questi giorni: è meglio essere stati subito eliminati che non esserci mai arrivati. La tristezza, passa, resta l'amore.
Amo Empoli, nella vittoria e nella sconfitta, nella gioia e nel dolore, in ricchezza o povertà.. via la delusione, via il dispiacere: "amare significa non dover mai dire mi dispiace!".
Amo Empoli, e basta!
_Andrea.
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[Modificato da WEB RE1976 02/11/2007 18:09]