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Porto di Savona - discussione generale

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    euge1893
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    Capotreno
    00 03/01/2007 17:13
    Allego questa interessante scheda:

    www.otinordovest.it/Pagine/Completo.asp?ID=114

    [Modificato da euge1893 09/01/2008 09:56]
  • Pinuccio "58
    00 04/07/2007 21:24
    Non mi pare di intravedere, niente di quel contestatissimo progetto della Torre, che offuscherebbe con la sua colata di cemento, sia la Torretta che il Priamar,
    Ho visto male io e non si fà, oppure lì non ne parla e ci godiamo la colata di cemento, salvo che come ad Albenga non intervenga Striscia La Notizia????
  • Pinuccio "58
    00 15/07/2007 20:56
    Oppure la torre contestata quell'orrendo grattacielo, inaugurato in questi giorni...........................

    Perchè l'idea che facciano un' altro grattacielo ancora più alto e più orrendo.........................................


    Meglio che mi autocensuro (smile con bocca tappata).
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    em66
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    Capotreno
    00 12/12/2007 14:56
    da www.ilsecoloxix.it

    12 dicembre 2007
    Dieci a cinque e la piattaforma va
    Giovanni Vaccaro

    Dieci a cinque, e il consiglio comunale di Vado (nella foto) dà il parere favorevole alla bozza dell’accordo di programma, dando il primo impulso al progetto che prevede una piattaforma container nella rada di Portovado. Approvata invece all’unanimità la consultazione di metà gennaio.

    La seduta-fiume di ieri pomeriggio ha anche delineato un nuovo scenario politico: in appoggio alla giunta del sindaco Carlo Giacobbe è arrivato, come previsto, l’ex avversario Pietro Bovero, che ha votato a favore della delibera. Non si tratta ancora di una vera e propria alleanza politica, come sottolineato dai due protagonisti, ma è facile ipotizzare che il gruppo di Bovero, vicino allo Sdi, possa prendere il posto dei consiglieri di Margherita e Gruppo delle firme, che erano usciti dalla giunta ed ora, votando contro, hanno dichiarato a toni aspri di uscire anche dalla maggioranza. Sala affollatissima, con nutrita partecipazione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil (a favore dell’accordo di programma), un centinaio di persone, tra il pubblico presente in aula e chi ha seguito dall’esterno. Il primo a prendere la parola è stato proprio Bovero, che ha fugato gli ultimi dubbi sulla sua posizione elencando i quindici punti che hanno convinto lui e i consiglieri Antonino Vicidomini ed Enrico Pozzi a dare il proprio appoggio all’accordo di programma. Alla votazione non ha partecipato Mauro Lami (Prc): «Non ritengo di partecipare al voto, per noi è necessario e ineludibile affrontare prima la consultazione e poi la votazione sull’accordo di programma».

    Contraria la rappresentante di Vivere Vado, Franca Guelfi: «I tempi di dismissione del parco carbone sono scomparsi dall’accordo - ha sottolineato - L’Autorità portuale avrà la possibilità di acquistare per tre milioni di euro le aree retroportuali, non credo che le utilizzerà per riqualificare Vado quanto piuttosto per parcheggiarvi i container. Quindi le aree portuali si allargheranno sul territorio». Confondendosi ha anche già definito Bovero “assessore”. Durissima la presa di posizione della Margherita e del Gruppo delle firme. L’ex assessore Enrico Illarcio ha chiesto il ritiro della delibera: «Non si può definire accordo di programma - ha dichiarato - non può essere determinato da un voto del Comitato tecnico regionale, perché esso non ne ha i poteri. Inoltre le conferenze dei servizi già svolte sono da considerare nulle perché mancavano i soggetti indispensabili come i Ministeri della Cultura e dell’Ambiente, il comune di Quiliano e i privati. Vogliamo sapere se siamo in presenza di un vero accordo di programma o di qualcosa di diverso».

    Maria Teresa Abrate, anche lei ex assessore, ha aggiunto: «Questa votazione manca di rispetto per la cittadinanza, l’accordo non tutela gli abitanti e i dati certi sono ancora pochi. Le assicurazioni degli ultimi giorni sono solo verbali e non compaiono nell’accordo di programma». E Attilio Caviglia, ex vicesindaco: «Un accordo debole, in cui è il Comune ad avere degli obblighi, non Maersk o l’Autorità portuale».


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    em66
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    00 13/12/2007 12:04
    da www.ilsecoloxix.it

    13 dicembre 2007
    La Margonara di Fuksas
    Antonella Granero

    «Speriamo induca sulla città un effetto Bilbao». Ora non è più un’idea. È un progetto. Ieri mattina, nella sede dell’Unione industriali, i committenti hanno presentato il preliminare del porto e del Faro-Tornado alla Margonara realizzato da Massimiliano Fuksas. Il famoso architetto non era presente a Savona, ma ha mandato a dire che questa operazione è «tra quelle che sente più importanti». Già il 20 dicembre le carte saranno sul tavolo della Conferenza dei servizi per la prima presa di visione, poi la palla passerà ai consigli comunali di Savona e Albissola.

    La novità è la struttura ai piedi del Faro - peraltro già preannunciata da Fuksas mesi fa - che ha l’aspetto di una Nuvola ed è destinata ad ospitare funzioni pubbliche che verranno definite in base anche alle indicazioni degli enti pubblici: probabilmente, un centro congressi-auditorium-esposizioni e un centro di salute, sport e wellness. Il parcheggio sarà realizzato quasi integralmente interrato, nella collina artificiale tra il porto e l’Aurelia. L’investimento complessivo previsto è di 120 milioni di euro per un complesso che - hanno detto gli imprenditori - «dovrà essere aperto alla città. Anzi: un pezzo della città, accessibile e godibile per tutti».

    Il committente Giovanni Gambardella ha annunciato di avere già due imprenditori pronti ad entrare come soci, una volta definito l’iter amministrativo: iter amministrativo che, secondo lo stesso Gambardella e la figlia Olga (project manager dell’operazione) porterà via ancora un anno e si chiuderà con la conferenza dei servizi in sede deliberante. Altri tre anni saranno poi necessari per vedere realizzata l’intera operazione.

    L’area. Il progetto verrà attuato in regime di concessione demaniale. L’area coinvolta va dal molo di sottoflutto che attualmente chiude ad est il porto di Savona agli scogli della Margonara, per otto ettari di specchio acqueo. La lunghezza lineare della zona interessata è di 800 metri dalla galleria di Valloria alla stele che, ad Albissola, chiude la passeggiata degli artisti.

    La collina artificiale. Verrà realizzata, degradante, tra l’Aurelia e il porto. È stata intesa come il modo per realizzare un parcheggio interrato pluripiano che consenta di non “spalmare” i posti auto su una superficie eccessiva vasta. «Inoltre - ha spiegato Olga Gambardella - la collina fatta in questo modo restituirà la completa vista del mare a chi percorre l’Aurelia. Oggi questa vista è preclusa al 60%».

    Il dislivello tra l’Aurelia e la banchina sarà di 10 metri al massimo. Gli edifici a servizio del porto (commercio, uffici, artigianato) avranno un’altezza massima di due piani e non supereranno il livello dell’Aurelia.

    Il faro. Se ne è già parlato molto. Alto 124.9 metri, ospiterà albergo, ristorante, terrazze panoramiche, le residenze, un centro wellness. Sinuoso, ricoperto di vetro, fatto a forma di tornado, ha impegnato e impegna tuttora a fondo gli ingegneri strutturali. Sarà la caratteristica, la “firma” di Fuksas sull’intera operazione.

    La nuvola. È un edificio a destinazione polifunzionale da meglio definire, ai piedi del Faro. «Dovrà comunque avere una capacità attrattiva, diventare una specie di club, essere il centro vero del porto e il simbolo della sua capacità di dialogo e di apertura alle due città, Savona e Albissola», ha detto la Gambardella.

    Il porto. 650 i posti barca previsti, molti del quali destinati a barche di grandi dimensioni. Una sfida in più, hanno detto Giovanni e Olga Gambardella. «L’intero complesso dovrà essere di altissimo livello, per risultare attrattivo per chi ha barche di queste dimensioni». Nello stesso tempo, hanno aggiunto, sarà un’occasione per la città: «Vicino ci sono cantieri come Mondomarine, che ha appena sfornato la nave di Benetton, e Wally. Inoltre, per quanto riguarda l’occupazione, si tratta di navi che hanno bisogno di equipaggi e qui c’è un liceo del mare che sta entrando a regime».

    Gli edifici ecologici. Gli edifici saranno realizzati utilizzando fonti di energia rinnovabile e contenimento dei consumi energetici. Tra il resto, una torre eolica in cima al Faro e pannelli fotovoltaici lungo il cilindro. È previsto inoltre il recupero delle acque, destinate all’esercizio portuale.

    La passeggiata. Interamente pedonale e ciclabile, unirà la Torretta alla Passeggiata degli Artisti, da Savona da Albissola. Sfrutterà le aree di risulta dell’Aurelia e, dove ciò non è possibile, sarà realizzata grazie ad una struttura a sbalzo in legno, a mare dell’Aurelia stessa. Aggirerà la galleria di Valloria.

    L’apertura alla città. I Gambardella hanno annunciato che il porto «dovrà garantire la massima accessibilità: vi si entrerà senza difficoltà con l’auto e a piedi, oltre ai collegamenti garantiti dalla passeggiata pedonale e ciclabile. Questa è una chiave del suo successo: vuole essere un luogo attrattivo per tutti».

    L’investimento. È valutato nell’ordine dei 120 milioni. Ancora riservata la partita societaria: Gambardella ha annunciato che due «grossi imprenditori sono pronti ad associarsi» alla partita con la sua “Omnia”. Non ha fatto i nomi, ma ha reso pubblici i criteri che ne avrebbero determinato la scelta: «La loro disponibilità economico-finanziaria; il loro legame imprenditoriale con la realtà dei porti; la capacità di esercizio negli interventi a mare». Gambardella ha anche aggiunto che sono in corso operazioni di marketing negli Emirati arabi, in Russia e in Cina.

    Ha concluso: «Per noi è una sfida. Sarebbe stato commercialmente più semplice piazzare tante casette stile Porto Rotondo. Questa è un’operazione molto più ambiziosa e difficile, per questo vede in prima fila i professionisti migliori, a partire da Massimiliano Fuksas: vogliamo il massimo accordo con il territorio. È un esempio di operazione “glocal” che coniuga il territorio e il mondo».


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    poletto.progettista
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    00 14/12/2007 20:29
    Re:
    em66, 13/12/2007 12.04:

    da www.ilsecoloxix.it

    13 dicembre 2007
    La Margonara di Fuksas
    Antonella Granero

    ......
    Il faro. Se ne è già parlato molto. Alto 124.9 metri, ospiterà albergo, ristorante, terrazze panoramiche, le residenze, un centro wellness. Sinuoso, ricoperto di vetro, fatto a forma di tornado, ha impegnato e impegna tuttora a fondo gli ingegneri strutturali. Sarà la caratteristica, la “firma” di Fuksas sull’intera operazione.....

    sarà il grattacielo più alto della Liguria, però secondo me nel posto sbagliato.






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    euge1893
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    00 15/12/2007 12:21
    concordo, mi pare che anche ai savonesi non piaccia granché.
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    euge1893
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    00 09/01/2008 09:53
    Mi pareva strano che non ci fossero le solite proteste.....
    Articolo de IL SECOLO XIX dell'8 gennaio 2008

    Presidio dei Verdi contro la Maersk

    Presidio del gruppo regionale e della federazione provinciale dei Verdi a Vado Ligure contro il grande progetto della piattaforma container Maersk fino alla consultazione popolare che si svolgerà il 20 gennaio.

    L’iniziativa parte il 9 gennaio nell’area del mercato nella cittadina. Il consigliere Carlo Vasconi in una nota afferma: «Obiettivo del sit-in è quello di dare una corretta informazione ai cittadini chiamati a rispondere a 4 quesiti».

    «Ad oggi non sono stati resi pubblici gli impegni che Maersk ha sottoscritto ed in particolare quanto lavoro garantirà questa piattaforma e quali garanzie» prosegue Vasconi che sottolinea: «Il progetto della piattaforma comporta l’interramento di un’estensione tale da occupare gran parte dell’intero golfo di Vado diventando un elemento dominante del territorio, pertanto può essere valutato solo sulla base di una rigorosa analisi costi-benefici sotto il profilo economico ed occupazionale». «La nostra contrarietà alla realizzazione - conclude l’esponente dei Verdi - è stata chiaramente espressa in occasione della presentazione del piano portuale in sede di dichiarazione di voto».

    Foto dell'intervento da realizzarsi a Vado:

    [Modificato da euge1893 09/01/2008 09:54]
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    euge1893
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    00 22/01/2008 09:45
    Da IL SECOLO XIX
    22 gennaio 2008
    Il referendum affonda la piattaforma Maersk

    Giacobbe: non possiamo fare finta di niente

    articolo di Giovanni Vaccaro

    I vadesi affondano la piattaforma Maersk, ma il sindaco Carlo Giacobbe e la sua giunta - da sempre favorevoli al progetto - restano al loro posto, nonostante l’opposizione invochi le dimissioni.

    Il responso definitivo della consultazione popolare, arrivato nella tarda serata di lunedì, ha espresso un dato evidente: il 60% dei vadesi che si sono recati alle urne (circa la metà degli aventi diritto) ha detto no al progetto che prevede una piattaforma container nella rada di Portovado, anche a fronte di un massiccio intervento di riqualificazione urbana nel waterfront.

    È stata una giornata febbrile, quella di ieri, con i risultati che si susseguivano da una sezione dopo l'altra, venivano analizzati dalla commissione di garanzia e dalle parti in causa.

    Il dato complessivo mostra il 60,49% dei votanti che si è espresso contro il progetto, mentre il restante 39,51% avrebbe accettato la piattaforma e la riqualificazione del fronte mare o avrebbe delegato la decisione agli amministratori pubblici. Tenendo conto della prima domanda del questionario, unanimamente presa come punto di riferimento poiché chiedeva in modo abbastanza esplicito se si volessero accettare i contenuti dell'accordo di programma per l'attuazione del piano regolatore, i pareri negativi sono stati espressi dal 57,97% dei votanti, mentre il 37,36% ha detto “sì” e il 4,67% li avrebbe accettati in nome del lavoro pur giudicandoli non positivi. Alla domanda specifica sulla piattaforma, ha detto “no” il 66,93% mentre il “sì” si è fermato al 33,03%. Terzo quesito sull'incremento dell'occupazione: il 52,15% non lo reputa sufficiente rispetto agli svantaggi, il 37,79% lo ritiene necessario e il 10,06% teme poche garanzie. Gli interventi di riqualificazione non bastano a compensare l'impatto della piattaforma per il 64,89%, mentre piacevano al 35,11%.

    Alle urne si sono presentati 3.494 vadesi su 7.013 aventi diritto al voto. Una percentuale vicinissima al 50%, che da entrambe le parti viene definita soddisfacente.

    Dove la piattaforma è stata respinta? Praticamente dappertutto. I “feudi” in cui l’amministrazione contava di ottenere una maggioranza di pareri positivi hanno deluso le attese. Dalle zone in cui si prospettava una maggioranza contraria è arrivato quasi un plebiscito. A Portovado 54 persone favorevoli e 190 contrarie, alla società Marinella (Vado centro) 219 favorevoli e 573 contrari.

    Il Sindaco, Carlo Giacobbe, ne prende atto: «I cittadini non hanno reputato soddisfacente il progetto e l’accordo di programma. Si è evidenziata una forte preoccupazione per l’aspetto ambientale, mentre è emersa una minore importanza per l’occupazione e la riqualificazione. Le garanzie non sono state considerate sufficientemente solide. A questo punto riuniremo il consiglio comunale (nel giro di dieci o quindici giorni, ndr), a cui spetterà il compito di valutare i dati della consultazione e prendere la decisione definitiva. Oggi non parlerei di dimissioni da parte della giunta». Gli oppositori sono invece pronti ad incalzare la maggioranza: «La giunta dovrà trarre le dovute conseguenze del responso dei vadesi - commentano Attilio Caviglia, Enrico Illarcio, Maria Teresa Abrate e Franca Guelfi, che hanno guidato la crociata del "no" -. Ciò che è emerso dalle urne è palese: Vado non vuole la piattaforma e questo progetto».

    Attende ulteriori sviluppi della consultazione il presidente dell’Autorità portuale, Rino Canavese: «La maggioranza dei vadesi non si è espressa nella consultazione e questo è un dato inconfutabile. Le istituzioni dovranno tuttavia ragionare insieme su quanto emerso nella consultazione senza dimenticare che il progetto della piattaforma è stato votato e approvato in consiglio comunale a Vado attraverso l'accordo di programma».
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    marcox2110.
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    00 22/01/2008 20:15
    Re: Da IL SECOLO XIX
    Io ci ho pensato su un po' e ho faticato prima di esprimermi di fronte a quest'operazione. Personalmente sono a favore di tutto ciò che porta sviluppo e occupazione. Ma al dilà dell'impatto ambientale, comunque forte ma in una zona checchèsenedica abbastanza compromessa, credo che, ai fini delle economie di scala e della specializzazione di un'area in un certo settore, sia opportuno scegliere definitivamente una città, e come porto del nord ovest Genova mi sembra la candidata unica e naturale.
    E' inutile fare la corsa a tutti avere tutto, spezia che vuole i container, savona che vuole le crociere, vado i container e così via... insomma come fosse una gara di 100 metri a vedere chi arriva prima, chi porta il numero più grosso di incremento alla fine dell'anno.
    Allora meglio concentrarsi e sviluppare la realtà logistica e mercantile in una città che, tra le citate, è comunque infrastrutturalmente la meglio dotata di tutte e che ha la maggior possibilità di sviluppo, che storicamente e culturalmente è *città portuale* e che comunque 210mila mq di interramenti, se plasmati con intelligenza, magari al dilà della diga foranea, sono poca cosa rispetto alle dimensioni del contesto in cui vengono a realizzarsi.
    E' assurdo avere tre porti che si fanno concorrenza in una distanza che è quella tra una periferia e l'altra di una qualunque grande metropoli europea.



    [Modificato da marcox2110. 22/01/2008 21:30]
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    euge1893
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    Capotreno
    00 23/01/2008 09:05
    Non sono d'accordo sulla tua impostazione, soprattutto quando si discute di Genova e Savona.
    I due porti sono talmente vicini da permettere una forte integrazione e, sperabilmente, una fusione delle rispettive autorità portuali (Genova e Savona si trovano alla stessa distanza di Marsiglia e Fos-sur-mer.

    La vicenda di Vado è a mio parere ridicola e penosa.
    Trovo sintomatico di questa Italia ingessata la decisione da coniglio del Sindaco che, dopo avere impiegato tempo e risorse di Maersk, AP, Istituzioni per la soluzione concordata (concordata!) della piattaforma si caga addosso e decide di promuovere il referendum per motivi che mi sembrano solo di convenienza politica.

    Poteva avere il referendum un risultato diverso? Non credo proprio, almeno fino a che i chiamati ad esprimersi sono solo una parte di coloro che avranno un impatto dalla piattaforma... sarebbe come fare un referendum sul nuovo ponte (Morandi bis) chiamando solo ad esprimersi quelli destinati ad essere espropriati... cosa voterebbero?

    Ha ragione a mio parere il Presidente Canavese (che mi sarebbe tanto piaciuto vedere a Palazzo San Giorgio) a lamentarsi delle modalità e della tempistica della chiamata alle urne.
    Il risultato è pesantissimo per il futuro sviluppo del porto di Savona e in definitiva per il futuro della portualità ligure o quantomeno dell'area metropolitana genovese.

    Occorrerebbe che le Amministrazioni fossero maggiormente serie e lungimiranti quando decidono di assumersi la responsabilità di investimenti a lungo termine per fare sì che questa regione non diventi un posto dove le uniche alternative siano quelle di fare i bagnini o la Florida del Nord Italia. Perché l'alternativa per Vado si dice sia il turismo... beh ci siete mai stati a Vado? Quale turismo potrà mai attrarre? [SM=x1445361]

    Altrimenti tutto verrà sempre e costantemente bloccato dagli egoismi, dal particulare, dalla sindrome NIMBY e dalle istanze conservatrici e miopi di tante parti politiche che hanno il NO ALLA MODERNIZZAZIONE del paese nel loro DNA
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    lucamax-ge
    Post: 840
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    00 23/01/2008 11:31
    Re:
    euge1893, 23/01/2008 9.05:


    Altrimenti tutto verrà sempre e costantemente bloccato dagli egoismi, dal particulare, dalla sindrome NIMBY e dalle istanze conservatrici e miopi di tante parti politiche che hanno il NO ALLA MODERNIZZAZIONE del paese nel loro DNA



    Ma siamo sicuri che la modernizzazione debba per forza passare da nuovi disastri ambientali?

    non e' stata modernizzazione (per quei tempi) la siderurgia a cornigliano? e cosa ci ha lasciato in eredita'?

    ora sembra che i traffici debbano aumentare a dismisura per l'eternita', ma cosa ce ne facciamo di tutta questa merce che viaggia in giro per il mondo? ce lo siamo mai chiesti? ci andrei cauto con nuove distruzioni in nome di una modernita' che non si sa quanto durera'. con i chiaroscuri sulle fonti di energia la festa potrebbe durare ancora poco.

    e guardiamo la portualita' degli altri paesi mediterranei. La francia mediterranea ha un unico grande porto, marsiglia+fos

    la spagna ha barcellona, valencia e algeciras

    in italia ovunque si vogliono ingrandire i porti, con il risultato che non ci si dota di una strategia nazionale, e' un tutti contro tutti, e col risultato che alla fine i traffici (attuali e non quelli che chissa' forse arriveranno tra 20 anni) vanno altrove.

    Poi questo accusare costantemente una certa parte politica del mancato sviluppo del paese a me sembra ridicolo. Sui porti, c'e' un numero dedicato di LIMES di un annetto fa, prova a leggerlo e poi fammi sapere di chi e' la colpa del mancato sviluppo.



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    euge1893
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    Capotreno
    00 23/01/2008 11:47
    Sul troppo grande numero di porti inutili e sulle troppe autorità portuali, mi trovi perfettamente d'accordo.

    Sul tuo discorso di fondo, invece, non lo sono affatto.
    A me spiace molto per Sampierdarena, Cornigliano e le delegazioni che hanno perduto il loro affaccio al mare, ma se volessimo seguire il ragionamento di non toccare più nulla non potrebbe darsi alcuna prospettiva di sviluppo portuale per la Liguria. E se l'avessero seguito negli anni 20 oggi non avremmo neppure il porto di Sampierdarena e andremmo a fare i bagli alla Lanterna, come faceva il mio povero nonno da bambino.

    Al di là di Ventimiglia e delle Alpi il mondo corre a velocità doppia o tripla. Guarda Barcellona su Google maps e controlla l'avanzamento dei lavori del loro nuovo terminal, guarda Marsiglia, Valencia.

    La paura (umanamente comprensibile) di fare i riempimenti necessari impedisce alla Liguria di rimanere competitiva ed attrarre traffico e ricchezza. Qui da noi non ci sono molte altre risorse e credo che saremmo sciocchi a non approfittare della felice posizione geografica che abbiamo.

    E' possibile coniugare sviluppo (anche con i riempimenti) e difesa dell'ambiente e miglioramento della qualità della vita delle nostre città? Io credo di sì: fuggire dalle responsabilità come ha fatto il sindaco di Vado Ligure non mi pare sia la risposta giusta.

    [Modificato da euge1893 23/01/2008 11:53]
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    lucamax-ge
    Post: 840
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    00 23/01/2008 12:09
    Re:
    euge1893, 23/01/2008 11.47:

    ...ma se volessimo seguire il ragionamento di non toccare più nulla non potrebbe darsi alcuna prospettiva di sviluppo portuale per la Liguria. E se l'avessero seguito negli anni 20 oggi non avremmo neppure il porto di Sampierdarena e andremmo a fare i bagli alla Lanterna, come faceva il mio povero nonno da bambino.



    Genova ormai e' compromessa, e' qui che si dovrebbe concentrare lo sviluppo portuale della regione (e in pochi altri porti quello nazionale). A Savona sono un'oscenita' persino le navi da crociera costa, essendo per dimensioni avulse dal contesto di quella cittadina.



    Al di là di Ventimiglia e delle Alpi il mondo corre a velocità doppia o tripla. Guarda Barcellona su Google maps e controlla l'avanzamento dei lavori del loro nuovo terminal, guarda Marsiglia, Valencia.



    le citta' le hai citate tu, marsiglia, valencia, barcellona... non tolone, sète, castellon o gandia



    E' possibile coniugare sviluppo (anche con i riempimenti) e difesa dell'ambiente e miglioramento della qualità della vita delle nostre città? Io credo di sì: fuggire dalle responsabilità come ha fatto il sindaco di Vado Ligure non mi pare sia la risposta giusta.



    Secondo te finora cosa e' successo? il porto di pra ha migliorato la vita dell'estremo ponente genovese?

    e' un caso che l'area ligure di maggior successo, l'unica che abbia una visibilita' mondiale, sia quella dove negli anni si e' deciso di investire fortemente sul recupero ambientale? capisco perfettamente che non si puo' operare ovunque in quel modo, ma e' necessario trovare una sintesi tra necessita' di modernizzazione e necessita' di vivere in un ambiente sano e possibilmente "bello".

    Altrimenti facciamo come abbiam fatto negli ultimi 50 anni, dove "progresso" ha significato inquinamento atmosferico e orrori ambientali. e ci ha lasciato pesantissime eredita'.






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    euge1893
    Post: 8.819
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    Capotreno
    00 23/01/2008 12:29
    Re: Re:
    lucamax-ge, 23/01/2008 12.09:



    Secondo te finora cosa e' successo? il porto di pra ha migliorato la vita dell'estremo ponente genovese?




    Io non lo credo affatto, ma ha dato una chance in più alla città (a tutta la città), alla Regione e al sistema portuale Italiano.

    Voltri fa oggi 1 milione di contenitori da solo; forse ne potrebbe fare il doppio.... Dà lavoro direttamente o indirettamente a molte persone. A me dispiace per chi sogna ancora la spiaggia di Prà ma non mi pare vi fossero alternative per lo sviluppo del porto.

    In ogni caso credo che la vita di prà e dell'estremo ponente cittadino sia stata molto più compromessa dalle colate di cemento sulle colline che dalla presenza del porto.

    Ma qui siamo ormai OT, ritorniamo a parlare del porto di savona (e Vado)


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    cliobini
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    00 23/01/2008 12:41
    Re: Re: Re:
    euge1893, 23/01/2008 12.29:

    In ogni caso credo che la vita di prà e dell'estremo ponente cittadino sia stata molto più compromessa dalle colate di cemento sulle colline che dalla presenza del porto.

    I porti container non danno lavoro proprio per niente, o almeno non nella misura in cui viene sbandierato da quelli che vogliono fare i riempimenti, specialmente per realtà portuali moderne, nelle quali bastano dieci persone (sulle gru e a terra) per scaricare una nave da 3000 teu in poche ore.

    Il porto di Voltri fa un milione di container ma potrebbe fare molto molto di più: quindi i "Praini" (così chiamati dai Voltresi...) sono autorizzati a rimpiangere la spiaggia perduta, così come lo sono tutti gli abitanti da Sampierdarena a Pegli. Senza contare poi che il gestore del terminal non è nemmeno italiano...

    Piccolo OT: le colate di cemento sulle colline di Prà e di Voltri ti assicuro che sono urbanisticamente molto migliori di tanti quartieri "cittadini", perchè sono immersi nel verde, dotati di ampie strade e di parcheggi. Purtroppo in questi quartieri rimane un certo livello di disagio sociale, notevolmente diminuito rispetto a metà degli anni Ottanta.
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    00 22/02/2008 11:43
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    22 febbraio 2008
    Maersk a Vado: avanti tutta
    Giovanni Vaccaro
    Il referendum di Vado non ferma la piattaforma dei contenitori: dopo la consultazione popolare - pure non vincolante - che ha mostrato la contrarietà di una buona fetta di cittadini alla realizzazione di un grande terminal contenitori sulle coste della cittadina savonese, l’Autorità portuale di Savona va avanti con il suo progetto. Promettendo comunque migliorie sul lato dell’impatto ambientale, come chiesto dal sindaco Carlo Giacobbe.

    Ieri è stata firmata la convenzione tra L’Autorità portuale di Savona e il consorzio di imprese Apm Terminal (Maersk), Grandi Lavori Fincosit e Techintal che dà formalmente il via libera alla progettazione definitiva per la realizzazione e la gestione della nuova piattaforma da 800.000 contenitori con cui Maersk sbarca nel ruolo di terminalista nel nostro Paese. Di fatto è il più grande progetto di ampliamento portuale attualmente in piedi in Italia.

    Intorno al tavolo al secondo piano dell’Autorità portuale si sono riuniti il presidente Cristoforo Canavese e i rappresentanti dell’associazione temporanea di imprese che eseguirà l’intervento: Jens Nielsen per Apm Terminal, Salvatore Sarpero per Grandi Lavori Fincosit e Technital. La firma della convenzione dà il via alla progettazione che definirà nel dettaglio i lavori di costruzione e le relative prospettive occupazionali. Inoltre il progetto definitivo comprenderà anche il nuovo studio di impatto ambientale. A quel punto, come previsto dall’accordo di programma, sarà possibile passare alla fase successiva della valutazione di impatto ambientale regionale.

    Proprio sulle questioni ambientali si concentrano le distanze ancora da limare tra i soggetti coinvolti nell’operazione. Il Comune di Vado, infatti, conta di ottenere garanzie e dati concreti per soddisfare le richieste emerse con la recente consultazione popolare. Gli abitanti della cittadina che dovrebbe ospitare il terminal, infatti, avevano bocciato la proposta Maersk giudicando carenti proprio le garanzie sulle ripercussioni ambientali e sulle prospettive occupazionali, ma anche le proposte relative agli interventi di riqualificazione urbana promessi.

    In mattinata, sempre nella sede dell’Autorità portuale, si era svolta una riunione della conferenza dei servizi durante la quale era stata concordata la volontà da parte di tutti i soggetti (Comune di Vado, Provincia, Regione e Autorità portuale) di compiere un ulteriore sforzo per ridurre le emissioni in atmosfera. L’ipotesi che ha preso campo riguarda l’adozione di sistemi di movimentazione in banchina il meno impattanti possibili e, comunque, l’impiego di mezzi che rispondano alle normative europee sulle emissioni che entreranno in vigore nel 2011.

    Sul fronte degli interventi di riqualificazione urbana, l’assessore regionale all’urbanistica, Carlo Ruggeri, ha sottolineato che i finanziamenti per gli interventi di riqualificazione sono già stati individuati. «La Regione - ha spiegato Ruggeri - si è già impegnata e assicuro che rispetterà tempi e obblighi. Anzi, credo che entro un paio di settimane avremo un primo atto formale proprio relativo a Vado».

    L’Autorità portuale si è anche impegnata, sul lato delle infrastrutture, ad affidare la progettazione delle strade di collegamento attraverso un concorso di idee, in modo da garantire la massima qualità architettonica ed estetica. Inoltre Canavese punta a coinvolgere Babcock&Brown, la nuova proprietà del Terminal Rinfuse Italia, nell’opera di mitigazione dell’impatto visivo ed a verificare l’ipotesi di abbattere il silos granario. Infine dovrebbe essere convocato entro un mese un tavolo tecnico per definire il nuovo svincolo autostradale di Bossarino. «Tutto verrà fatto a regola - ha assicurato il presidente Rino Canavese -. Il via ai lavori potrà avvenire solo dopo l’esito favorevole della valutazione di impatto ambientale regionale e non prima, in modo da fornire le più alte garanzie sul rispetto delle leggi su inquinamento acustico, marino e atmosferico».

    Il progetto del terminal prevede una piattaforma da circa 210.000 metri quadrati gestita appunto dalla danese Maersk, e conterrà anche l’accosto per i carichi di carbone destinati ad alimentare la centrale termoelettrica Tirreno Power (il resto dei traffici sarà dirottato su Savona) e per le rinfuse del Tri. Il costo dei lavori di realizzazione della piattaforma è stato definito in 450 milioni di euro: 300 milioni di investimenti pubblici, 150 milioni privati da parte di Maersk.

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    00 03/03/2008 11:29
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    Due nuovi locotrattori per Savona e Vado
    È stato formalizzato, con la firma del presidente dell’Autorità Portuale di Savona Rino Canavese il calce al contratto, l’acquisto di due locotrattori (in foto) dall’azienda Zephir.

    Si tratta di due macchine innovative che saranno utilizzate per la movimentazione all’interno delle aree portuali di Savona e Vado in grado di velocizzare notevolmente le manovre. La loro caratteristica principale è infatti quella di potersi muovere indifferentemente su rotaia e su gomma, ovvero di scendere dalla linea ferrata e manovrare su strada.
    Questo permette di rompere la “muta” dei vagoni, in pratica l’intero convoglio, con l’inserimento del loco trattore tra i vari vagoni senza bisogno di scambi. La flessibilità straordinaria di queste macchine fa sì che possano essere utilizzate come locomotori su rotaia e come motrice di camion su strada. La capacità di traino va da 1700 tonnellate a 3000 nel caso la movimentazione avvenga rispettivamente su linee ferrate bagnate o asciutte.

    Trecento i cavalli-motore per una trazione integrale, velocità massima 30 km/h, 25 tonnellate di peso sono le altre caratteristiche tecniche dei due locotrattori costati oltre sei milioni e mezzo di euro e che in caso di necessità, attraverso una piccola piattaforma informatizzata, potranno essere gestiti dall’esterno della macchina.
    27/2/2008

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    00 30/04/2008 17:47
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    30 aprile 2008
    porto di savona-vado
    boom di traffici a marzo
    pesa la crisi di voltri

    Per il mese di marzo il porto di Savona-Vado conferma il trend positivo. Rapportato al medesimo periodo del 2007, infatti, si è registrato un forte aumento delle merci convenzionali +63,5% e delle rinfuse solide +38,8%. In calo invece il comparto delle rinfuse liquide -21,3%. L’analisi del primo trimestre di quest’anno evidenzia una crescita generalizzata delle merci convenzionali, +35,8%; in valore assoluto si tratta di circa 300.000 tonnellate di merci in più con la crescita concentrata in massima parte nelle merci containerizzate. Ma, dato significativo, sono in aumento anche le merci a gancio e i rotabili. Buono il risultato delle rinfuse solide (+5.5%pari a 55.000 in più), dove l’aumento più consistente è stato appannaggio dei combustibili minerali (carbone) e delle granaglie. In controtendenza, rispetto al periodo dell’anno scorso preso in esame, invece le rinfuse liquide che registrano un -6,6%, in valore assoluto -139.000 tonnellate. Le cause di questa flessione sono (come già sottolineato nei mesi precedenti) da ricercarsi nell’attuale congiuntura che interessa l’aumento del prezzo del greggio e una crisi generalizzata dei prodotti petroliferi. “L’aumento così consistente dei traffici delle merci containerizzate- ha spiegato il presidente dell’Autorità portuale Rino Canavese- è legata ad una situazione eccezionale che si è venuta a creare con il blocco di alcuni terminal nei porti vicini. Ma non è un trend che si può immaginare prosegua per tutto il resto dell’anno. Per il porto di Vado si considera per il 2008 una crescita dei traffici del 20% e il risultato di 300 mila teu”. Per quanto riguarda il servizio passeggeri, a marzo al Palacrociere sono stati accolti 52.488 passeggeri, mentre 2.835 sono transitati al terminal traghetti. Con il mese di marzo torna positivo il numero dei passeggeri che nel trimestre trascorso hanno raggiunto 130.094 presenze , registrando un aumento del 2.3%, in valore assoluto circa 3.000 unità in più.
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    00 09/05/2008 12:17
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    09 maggio 2008
    Cna promuove la piattaforma Maersk
    Duro attacco aicomitati cittadini
    Pieno sostegno della Cna, la Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola Impresa, al progetto per la piattaforma Maersk a Vado Ligure. Ad esprimere apprezzamento per l’opera e per l’azione della presidenza dell’Autorità portuale, sono stati ieri, presso il Bic di Savona, i massimi dirigenti liguri e nazionali.

    Duro il giudizio sui comitati civici contro il progetto, da parte del segretario regionale Cna, Nicola Caprioni: «Da troppo tempo basta che un comitato, o un’altra emanazione territoriale, decidano di contrastare un progetto volto allo sviluppo economico del territorio, come quello della piattaforma di Vado, perché tutto si blocchi. Questa è un’opera troppo importante sia per quanto riguarda l’occupazione diretta, sia per quanto attiene a quella indiretta».

    Anche Franco Pensiero, presidente del settore autotrasporto della Cna Liguria, ha sottolineato la rilevanza del progetto: «Dal 1994 ho lanciato in Valbormida, attraverso le aree Agrimont, la logistica come idea trainante per il futuro dell’intera vallata, dove ormai l’industria tradizionale sta scomparendo sempre di più. Basti pensare al caso della chiusura e della successiva bonifica dell’Acna. Valbormida e porto di Savona-Vado, a questo punto devono diventare un binomio inscindibile di sviluppo. E la Valbormida, grazie anche all’impegno del presidente dell’Authority, Rino Canavese, può avere un ruolo di primo piano come area di retroporto».

    Il sostegno degli autotrasportatori è dato anche dal fatto che i container viaggeranno in prevalenza su gomma: si calcola che nella migliore delle ipotesi circa il 40 per cento della merce potrà viaggiare su rotaia. Questo - se da un lato crea lavoro per gli autotrasportatori - dall’altro costituisce un elemento di mobilitazione della popolazione che, come è noto, ha bocciato l’opera con un referendum consultivo.

    Pensiero ha anche sottolineato le difficoltà attuali per l’autotrasporto nel porto di Savona-Vado: «Come accade per l’area di Voltri - ha precisato Pensiero - il problema degli ingorghi ai gate portuali di Porto Vado non potrà mai risolversi completamente se non troviamo una zona retroportuale per il parcheggio dei mezzi pesanti. A Voltri servirebbe un’area da almeno 100 mila metri quadrati».

    Il presidente dell’Authority Rino Canavese ha precisato che la prossima settimana si definirà la possibilità di trovare per il traffico su gomma a Vado Ligure un’area di parcheggio da 30 mila metri quadrati. «Per il resto - ha aggiunto - procediamo con il progetto e con le opere accessorie e del Masterplan, collaborando e dialogando con tutte le istituzioni e in particolare con la Regione Liguria. Per il futuro di Savona non dobbiamo escludere alcuna possibilità. Non basta la cantieristica da sola, ma deve poter essere sfruttata anche l’occasione che ci viene dal piano per il terminal multipurpose».

    La Cna ha poi fatto anche alcune considerazioni sull’occupazione che il terminal potrà garantire: al 2012 saranno 298 le unità lavorative possibili, di cui 50 di personale amministrativo e 240 tecnico. Al 2020, le unità saliranno a 401, di cui 65 amministrative e 336 tecniche. A queste va aggiunto, a regime, un indotto di ulteriori 250 unità.



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