Per la serie "forse non sono coincidenze", vi porto alla luce una notizia.
Circa una settimana fa è morto Derek Boogaard, giocatore di hockey della NHL, a 28 anni. E' stato trovato morto in casa dai familiari, e non giocava dal gennaio scorso a causa di un trauma cranico subito durante una partita, con i sintomi post-traumatici che perduravano.
Oggi è stato reso pubblico il referto del coroner sulla causa della morte, e si tratta di una mistura accidentale di alcolici e ossicodone. Quest'ultimo è un oppioide componente di alcuni antidolorifici che, se assunto in dose eccessiva, può diventare letale.
Porto all'attenzione alcune cose importanti: l'ossicodone è lo stesso farmaco che nel 2009 aveva ucciso Test. E' stato scoperto dopo la sua morte (di Test) che il suo cervello presentava segni di
encefalopatia da trauma cranico, la stessa riscontrata anche in Chris Benoit. Inoltre, segni di tale condizione, se non erro, erano presenti anche nel cervello di Bob Probert, altro giocatore di hockey deceduto l'anno scorso (aneurisma, mi sembra), ritirato da alcuni anni e che nella sua lunga carriera ha collezionato un numero incredibile di risse in campo. Il cervello di Probert è stato donato alla ricerca. Anche il cervello di Boogaard è stato donato alla ricerca, e, notare, questo era già stato stabilito prima del decesso.
A questo punto mi sorgono alcune riflessioni: primo, che se tale encefalopatia fosse diagnosticabile in vita (non so se attualmente lo sia) sarebbe sicuramente una gran cosa; secondo, che se si riuscisse a trovare un farmaco parimenti efficace come l'ossicodone ma meno letale, sarebbe sicuramente un'altra gran cosa. A questo punto mi chiedo anche come mai, nonostante tutti i rischi del caso, l'ossicodone (o comunque farmaci che lo contengono) venga comunque prescritto...
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Ma una maledetta voce mi diceva dentro, che era là anche lui, l'estraneo, di fronte a me, nello specchio. In attesa come me, con gli occhi chiusi. C'era, e io non lo vedevo. Non mi vedeva neanche lui, perché aveva, come me, gli occhi chiusi.