E no, perché se salgo sul tavolo picchio con la zucca sul soffitto!
La prossima volta mi metto nel cortile di casa, e salgo su una scala.
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Ma una maledetta voce mi diceva dentro, che era là anche lui, l'estraneo, di fronte a me, nello specchio. In attesa come me, con gli occhi chiusi. C'era, e io non lo vedevo. Non mi vedeva neanche lui, perché aveva, come me, gli occhi chiusi.