Libri alla guida dell’aldila’
La più antica guida dell’aldilà degli egiziani, era senz’altro
"Il libro dei morti " , ma non è il solo;
anzi, molti papiri documentano riti dell’aldilà con racconti particolari.
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Il Libro dell’Amduat, che in lingua egizia è "il libro di ciò che è nell’aldilà",
descrive con parole e immagini il loro concetto sulla vita dopo la morte.
Punto centrale del racconto è il viaggio notturno del Dio Sole, che sulla propria barca percorre il mondo sotterraneo. Durante le dodici ore notturne il Dio ringiovanisce grazie al contatto con le forze primordiali della creazione, che popolano l’aldilà, per risorgere ogni mattino sotto forma di disco solare.
Inizialmente scritto su papiro, a partire al più tardi dal regno di Thutmosi I l’Amuduat divenne una parte importante delle decorazioni sulle pareti delle tombe reali della Valle dei Re .Il sovrano defunto attraverso la conoscenza dell’aldilà, intendeva unirsi all’eterna corsa del sole, in modo da rinascere egli stesso a nuova vita.
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Il Libro delle Porte è il titolo moderno di una delle guide nell’aldilà.
A partire da Haremhab , si basa sul libro dell’Amduat, e come questo racconta il viaggio negli inferi del Dio sole.
Ogni singola ora ( rappresentazione delle varie zone dell’aldilà ) viene chiusa simbolicamente da una porta sorvegliata da una creatura infernale, davanti alla quale il defunto deve ogni volta dimostrare di essere a conoscenza di ciò che avviene nell’aldilà.
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Il Libro delle Caverne risale alla XIX dinastia, che come gli altri testi,
riflette la concezione egizia dell’aldilà. A differenza di testi precedenti ( libro dell’Amduat e delle Porte ), contiene discorsi del Dio Sole rivolti alle creature che popolano il mondo sotterraneo e celebra le divinità ctonie. La sua più antica attestazione si trova nel cenotafio di Sethi I scritto su di un papiro. Verso la fine della XIX dinastia faceva parte della decorazione consueta sulle tombe reali.
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Il Libro delle Due Vie risale al Medio Regno. Solitamente veniva disegnato sulla superficie dei sarcofagi. Si tratta di una carta geografica dell’aldilà, che unisce le regioni celesti e quelle degli inferi ( al contrario di ciò che descrivono i libri precedenti ), e raccoglie formule magiche che possono scortare il defunto tranquillamente nell’aldilà.
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Il Libro della Vacca è un titolo moderno di un’opera risalente forse al periodo del Nuovo Regno, che fu spesso rappresentato sulle tombe reali.
Vi si narra il mito della distruzione da parte del Dio del Sole Ra,
ormai vecchio, degli uomini che si erano ribellati, e del suo ritorno dopo il salvataggio di una parte dell’umanità, in cielo, sul dorso della vacca celeste.
Il testo, trasferisce sul piano mitico la separazione tra cielo e terra, tra sfera divina e umana.