Cassazione Sezione Lavoro n. 24699 del 24 novembre 2005, Pres. Mileo, Rel. Capitanio.
Luigi P. è stato incaricato, nel dicembre 1990, dalla S.p.A. A. Manzoni & C., con contratto definito di agenzia, di provvedere all’acquisizione di inserzioni pubblicitarie per una nuova testata giornalistica settimanale. Dopo la cessazione del rapporto, avvenuta nel 1994, Luigi P. ha chiesto al Pretore di Udine di accertare che di fatto egli aveva lavorato quotidianamente, all’interno di locali dell’azienda, in condizioni di subordinazione, con orario di lavoro, e soggezione alle disposizioni della dirigenza e al controllo del funzionario “area manager”. Il Pretore, dopo aver sentito alcuni testimoni, ha accolto la domanda. La Corte di Appello di Trieste ha confermato questa decisione osservando che la prova testimoniale aveva consentito di accertare che Luigi P. era presente al lavoro ogni giorno e in modo continuativo dal lunedì al venerdì con l’osservanza di un orario costante, che egli organizzava e dirigeva l’attività degli addetti all’ufficio, che controllava l’attività degli agenti e dell’esattore e ne vistava i contratti, manteneva i contatti tra i superiori e sottostava alle loro direttive in un concreto atteggiarsi, prescindendo dalla qualificazione di rapporto autonomo attribuito dalle parti, di un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato.
L’azienda ha proposto ricorso per cassazione, censurando la decisione della Corte di Appello di Trieste per vizi di motivazione e violazione di legge. La Suprema Corte (Sezione Lavoro n. 24699 del 24 novembre 2005, Pres. Mileo, Rel. Capitanio) ha rigettato il ricorso. La Corte di Appello di Trieste – ha osservato la Cassazione – con motivazione adeguata e immune da vizi logici e giuridici ha rilevato che attraverso l’esame della prova testimoniale era risultato che Luigi P., al di là del mero dato negoziale, attendeva all’individuazione dei nuovi agenti, teneva i contatti con i superiori, ossia con l’area “manager”, sottostava alle loro direttive quanto alla scelta degli agenti, alla individuazione degli obiettivi, alla creazione del giornale, alle strategie commerciali e alle eventuali insolvenze ed era inserito, come avviene in modo tipico nel rapporto subordinato, nell’organizzazione aziendale sotto il controllo continuo e costante dei superiori gerarchici.