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SPUNTI DI RIFLESSIONE...E DECISIONI PRESE.

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    BadMonster
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    00 24/07/2003 15:55
    Apro questo post, poichè ritengo giusto rendere partecipi tutti voi, cari amici e compagni di 1000 avventure, della mia decisione e inoltre per favorire in voi uno spunto di riflessione:

    Ognuno di noi ha acquistato la prima moto per i più svariati motivi (perchè ci piacciono le moto, per farci del turismo, per assaporare i profumi della natura che circonda le splendide strade di cui l'Italia è piena, per gli spostamenti casa-ufficio, per divertirsi n compagnia degli amici...) ma sempre e comunque per passione.

    E in ognuno di noi, mano a mano che il contachilometri sale e che il nostro corpo e la nostra anima si plasmano a prendere le forme degli incavi del serbatoio, che le nostre mani stringono le manopole, che le nostre dita pinzano i freni, che il nostro piede cambia marcia, la nostra passione è cresciuta, sempre di più sino ad arrivare ad essere per noi vitale come l'aria che respiriamo.

    Durante questa crescita ci siamo inoltre resi conto di quale sia la sensazione più forte e più vitale che la nostra moto riesce a darci.

    C'è chi si è reso conto di amare di più le scampagnate fuori porta con la morosa, o le parate di mostri romanti in mezzo alla gente stupita e allucinata, c'è però anche chi ha capito di trovare il proprio nirvana nelle pieghe al limite, nelle violente e adrenaliniche accelerazioni o nelle staccate al limite.

    Chi è arrivato a capire questo sa anche che di fronte ad una bella serie di curve e a visiera abbassata non si pensa più ad altro, è come se la nostra anima abbandonasse il nostro corpo per guidarlo da un'altra dimensione, una dimensione in cui di fronte ad una curva bella veloce essa non ci appare come pericolosa ma come evidentemente splendida da percorrere a tutto gas!

    E' anche logico che tutto questo non cancelli le splendida sensazioni che la moto sa dare in ogni circosatanza, non necessariamente andando forte, ma come tutti gli esseri umani siamo deboli ed egoisti.

    Tendiamo a pensare di poter ben gestire le nostre diverse personalità motociclistiche e di saper quando è il caso di osare e quando no.

    Purtroppo però la recente escalation di incidenti stradali che coinvolgono spesso alcuni di noi e sopratutto conclusasi (spero conclusasi!) con la terribile per tutti noi durissima scomparsa del nostro fratello e compagno Leone, ci dimostra che è proprio questa frase ad essere sbagliata: "pensare di poter ben gestire le nostre diverse personalità motociclistiche e di saper quando è il caso di osare e quando no" la realtà è che in strada non si può più, e probabilmente non si è mai potuto OSARE!

    E' molto probabile che molti tra di noi siano in grado però di operare consciamente una scelta e di riuscire a regolare la propria voglia di velocità e di adrenalina, e personalmente invidio da morire chi è sempre sato in grado di non essere "schiavo" di essa.

    Pertanto questo discorso può essere valido solo per alcuni di noi, e vorrei solo che ognuno di noi rastrellasse dentro la propria coscienza per far luce su quale sia il suo reale modo di approcciarsi alle 2 ruote.

    Leone ed Io abbiamo scelto insieme di provare l'esperienza della pista per mettere alla prova i nostri mostri ma soprattutto noi stessi, per vedere con i nostri occhi quale fosse L'ALTERNATIVA.

    Terminata la nostra sessione di prove e lasciato il circuito ci siamo invece lentamente resi conto che quello era l'unico posto al mondo in cui la nostra passione per la velocità e per le sensazioni che una moto guidata al limite può dare, la scelta della pista fosse L'UNICA SCELTA COSCIENTE DA FARE.

    Leo si era indirizzato verso questa scelta con tutta la dedizione possibile, aveva cambiato moto passando ad una che in pista potesse regalargli ancora più emozioni del mostro, si era sbattuto per cercare gli avvenimenti più idonei, per confrontare costi e possibilità.

    Purtroppo Leo non ha avuto il tempo di godere di questa scelta, è bastato un attimo, è bastata l'impazienza di non aspettare il proprio turno per provare il suo nuovo rombante pompone, per cancellargli da di fronte ogni altra cosa.

    Quando il Carca mi ha chiamato per darmi la terribile notizia, mi si è gelato il sangue...Leo...la val Trebbia, quante volte ho fatto quella strada, quante volte l'ho percorsa sfiorando le pareti di roccia o i guardrail a strapiombo sul fiume, se solo non fossi tornato il giorno prima dalle ferie sarei stato probabilmente li con Leo, dietro i suoi scarichi, oppure forse proprio al posto suo.

    Da quel pomeriggio di domenica 20, non ho più molte certezze, sono enormemente più fragile e pieno di domande, ma solo una cosa mi appare ora chiara, la decisione che avevo preso ora non è più rimandabile, lo avevamo pensato insieme e insieme avremmo dovuto assaporare l'odore di gomme bruciate a suon di staccate tra un cordolo e l'altro, avremmo raffrontato i nostri tempi ridendo e prendendoci per il culo, paragonato le saponnette e forse prodotto la linea "limona con l'asfalto".

    Ora sono da solo, non ci sarà un 748 rosso sul carrello di fianco alla mia prossima moto ma sarò lì per te, e ogni singola volta che entrerò in un tracciato ci sarai tu a prendermi i tempi da lassù, visto che da lì le traiettorie le vedi benissimo!

    In sostanza ragazzi, a breve passerò definitivamente alla pista, il mio mostro andrà in pensione a favore di una moto pensata per quello scopo.

    Perderò un sacco di cose, non crediate che non ne sia consapevole, non crediate che non mi mancherà girare per strada con voi, bersi un bel bicchiere di gutturnio dalla shura, o ammirare soddisfatto uno stuolo di mostri parchegiati ordinatamente in fila, fiero di vedere la mia moto essere lì in mezzo.

    Mi mancheranno molte cose e molte altre no, non mi mancheà il senso di inquietudine che do ai miei quando esco dal garage e torno ore dopo, non mi mancherà la paura che un vecchiettino o una cicciona sbadata mi danno tutte le volte che mi tagliano la strada, non mi mancherà la paura che prendi quando in mezzo alla strada c'è un buco che sembra un salto da motocross, e non mi mancherà lo spettacolo agghiacciante di vedere un ragazzo come me sdraiato sull'asfalto.

    Sono cose che ho visto troppe volte, troppe volte in soli 3 anni di motociclismo stradale, e sono cose che vedo sempre più spesso.

    Tutto questi sprolocquio è una mia pura considerazion personale e vorrei che la accettaste come tale, apprezzo che cerchiate di convincermi a riflettere o ad aspettare e prendermi del tempo, ma purtroppo non ho più nulla da pensare, la decisione era nell'aria da un pò ed ora è presa.

    Abbandono la strada per la pista.

    Grazie a tutti voi, ma purtroppo non vi libererete di me così facilemente! [SM=x127692]






    [Modificato da BadMonster 24/07/2003 21.50]

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    Carca
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    Socio babbidiminkia
    00 24/07/2003 18:19
    Bad... posso risponderti fra un mesetto ?
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    sensey
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    Socio di gran bella
    00 24/07/2003 18:41
    Parto dalla fine....

    Non cercherò di convincerti a cambiare idea xchè non mi ritengo così presuntuoso da pensare che la mia opinione sia QUELLA GIUSTA.

    Cercherò di spiegarti quello che è il mio pensiero e quali sono i punti che non condivido e sopratutto il xchè non li condivido.



    Purtroppo però la recente escalation di incidenti stradali che coinvolgono spesso alcuni di noi e sopratutto conclusasi (spero conclusasi!) con la terribile per tutti noi durissima scomparsa del nostro fratello e compagno Leone, ci dimostra che è proprio questa frase ad essere sbagliata: "pensare di poter ben gestire le nostre diverse personalità motociclistiche e di saper quando è il caso di osare e quando no" la realtà è che in strada non si può più, e probabilmente non si è mai potuto OSARE!

    E' molto probabile che molti tra di noi siano in grado però di operare consciamente una scelta e di riuscire a regolare la propria voglia di velocità e di adrenalina, e personalmente invidio da morire chi è sempre sato in grado di non essere "schiavo" di essa.


    Capisco quello che dici...ma è importante saper controllare le proprie "voglie" e i propri "pruriti" a seconda delle circostanze e questo non vale solo in moto, ma serve ogni giorno della nostra vita in qualsiasi circostanza.
    Non invidiare chi possiede questo autocontrollo...xchè non è x nessuno una "dote" naturale...
    L'autocontrollo è una cosa che si IMPARA...col tempo...con la maturità...e con gli errori commessi.


    Leone ed Io abbiamo scelto insieme di provare l'esperienza della pista per mettere alla prova i nostri mostri ma soprattutto noi stessi, per vedere con i nostri occhi quale fosse L'ALTERNATIVA.

    Terminata la nostra sessione di prove e lasciato il circuito ci siamo invece lentamente resi conto che quello era l'unico posto al mondo in cui la nostra passione per la velocità e per le sensazioni che una moto guidata al limite può dare, la scelta della pista fosse L'UNICA SCELTA COSCIENTE DA FARE.



    Questa è la cosa fondamentale...la pista è L'UNICO luogo dove si può dare sfogo a quella voglia di confrontarsi col limite nostro e della nostra moto.....la strada serve per fare altro.


    Perderò un sacco di cose, non crediate che non ne sia consapevole, non crediate che non mi mancherà girare per strada con voi, bersi un bel bicchiere di gutturnio dalla shura, o ammirare soddisfatto uno stuolo di mostri parchegiati ordinatamente in fila, fiero di vedere la mia moto essere li in mezzo.

    Queste cose invece potrai continuare a farle...consapevole di quanto detto prima...


    Mi mancheranno molte cose e molte altre no, non mi mancheà il senso di inquietudine che do ai miei quando esco dal garage e torno ore dopo, non mi mancherà la paura che un vecchiettino o una ciciona sbadata mi danno tutte le volte che mi tagliano la strada, non mi mancherà la paura che prendi quando in mezzo alla strada c'è un buco che sembra un salto da motocross, e non mi mancherà lo spettacolo agghiacciante di vedere un ragazzo come me sdraiato sull'asfalto.


    Non credere che i tuoi cari non staranno in apprensione comunque, anche quando frequenterai solo le piste, e PURTROPPO, non credere che in pista non vedrai mai altri ragazzi sdraiati sull'asfalto...
    Ricorda che la sicurezza TOTALE non esiste...neanche in circuito...
    Non voglio assolutamente smontarti, voglio solamente che tu sia coscente che è si la pista il luogo + sicuro x correre con le 2 ruote...ma ricora che purtroppo siamo SOLO umani e non siamo invincibili...

    I pericoli esisteranno sempre, che si giri a piedi, in bici, in auto o in moto...LA COSA FONDAMENTALE E' FARE TUTTO IL NOSTRO POSSIBILE X EVITARE DI CERCARLI USANDO UN ATTEGGIAMENTO IL + POSSIBILE RESPONSABILE E MATURO...X NOI E X GLI ALTRI...SEMPRE.


    X CIO CHE NON CI E' POSSIBILE CONTROLLARE.....POSSIAMO SOLO SPERARE....ED ESSERE COSCIENTI CHE SIAMO NELLE MANI DI DIO






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    Cell 349 2830678

    [Modificato da sensey 24/07/2003 18.58]

    [Modificato da sensey 24/07/2003 18.59]

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    sensey
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    Socio di gran bella
    00 24/07/2003 19:05
    Cosa fondamentale Bad...

    Al dilà della mia risposta, RISPETTO comunque la tua decisione.
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    BadMonster
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    Socio dibbella
    00 24/07/2003 19:55
    Grazie sensey, apprezzo le critiche costruttive.

    Ma purtroppo interviene anche una questione costi e fare entrambe le cose potrebbe non rientrare nei miei budget, già così dovrò faticare per farcela, ma per ora la decisione è presa, se in futuro mi renderò conto di essere in errore, o semplicemente cambierò idea, allora sarò sempre in tempo per tornare indietro.

    Per quanto riguarda il discorso dei limiti, credo di sapermi dare un limite nelle cose ma credo che sopprimere la propria voglia di andare forte non sia giusto, è un mio desiderio ed è soprattutto la cosa che mi da più carica in assoluto, perchè dovrei privarmene? E al di la del discorso di andare forte per strada che ho detto essere da incoscienti, ritengo al giorno d'oggi la strada comunque insicura e visto che tu dici " LA COSA FONDAMENTALE E' FARE TUTTO IL NOSTRO POSSIBILE X EVITARE DI CERCARLI USANDO UN ATTEGGIAMENTO IL + POSSIBILE RESPONSABILE E MATURO...X NOI E X GLI ALTRI...SEMPRE." è proprio per questo che smetto di andare in strada.

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