00 16/12/2023 16:19
Da bambino avevo due tipi di dadi ( erano in un cofanetto contenente anche le fiches,probabilmente un regalo a mio padre di qualche Informatore Medico ) : la coppia di dadi con i punti da uno a sei e i quattro per giocare a poker : sulle sei facce i punti a scendere dall'asso al nove nei quattro semi .Ci giocavamo le fiches,mica i soldi,e non sapevamo le regole.
Tuttora non so il punteggio che vince al gioco "serio" con i due dadi e non mi interessa. Ricordo che quando giocavo in classe al ginnasio c'era un compagno che già giocava d'azzardo in un noto baretto della città che continuava a bofonchiare "Guardate che non su gioca così".Noi lanciavamo i due dadi e al secondo tiro rilanciavamo quello col punto più basso.
Visto che ho parlato del mio compagno giocatore d'azzardo ( di cui non farò il nome) ho due aneddoti :
_ nell'inverno del 1972 dovevamo andare in montagna con altri due amici ( fra tutti io ero quello povero) .La notte prima della partenza lui perde a concia tutti i soldi della vacanza ( mezzo milione,mica noccioline).Corre a casa di un altro dei vacanzieri,si fa prestare duecentomila lire,vince quasi un milione e partiamo.
- In montagna si ammala di herpes labialis passatogli da una ragazza (...) quindi ,debilitato ,non riprende la scuola e va in convalescenza sulla Costa Azzurra. In TV c'è un servizio RAI su Montecarlo : scorcio del Casinò ...con stupore divertito lo vedo che esce contando i soldi.
Un grande.
Rare volte ho giocato a poker d'azzardo.Ricordo una partita a Londra ( eravamo con la scuola) in cui avevo un full : rilanci su rilanci rimaniamo in due , sul piatto quaranta sterline.
Lui aveva colore.
Non dimenticherò mai ( e non voglio mai più provare) la sensazione di gelo davanti alle carte dell'avversario e al suo sorriso beffardo.