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[Dimora veleni]"Non è che vogliono un sacrificio umano? O animale, peggio. Io nel caso voto per le persone." c.a. mater Jeliel (ok)

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    Lucrezia Shirokokoro Ciccolella
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    00 13/09/2016 23:49
    Draugceleb - Malbeth
    RIASSUNTO

    Sulla terra ferma, l'elfo e la venefica si incontrano come concordato per vedere le ossa e mettere dei primi punti fermi alla vicenda, almeno per quanto riguarda la parte dell'indovinello di Beth. Prime congetture vengono fatte in merito, ma effettivamente al momento non possono fare di più e in attesa di nuove nozioni, il cadavere/ossario, rimane ancora nella dimora dei veleni, in attesa di essere portato dalle sacerdotesse o da chiunque altro.

    COMMENTO

    A parte, ma non scontato, che è sempre un piacere giocare con Beth, non fossi elfo ti chiamerei bettina XD ma è un eterno, sicchè, contegno lol. Spero di aver postato finalmente bene. In ogni caso motivo gli aterischi :

    Beth dice tutto il suo indovinello all'elfo, quindi le informazioni riguardo questo aspetto vengono completate. L'elfo vede la chiave e anche le ossa, rendendosi conto delle particolarità annesse.


    A questo punto io e la giocatrice di Beth, ci chiediamo come procedere nella vicenda, perchè penso che di quello che già si sa in on, entrambi i pg sappiano tutto. Chiediamo a master Jeliel come portare avanti la vicenda, ecco perchè prima di allarmare in on i vari pg di altre congreghe, non sapendo effettivamente nulla della guardiana, le ossa rimangono ancora da Beth.

    REGISTRAZIONE

    DRAUGCELEB [esterno] La notte segue il giorno, il giorno, la notte e le ombre, si accumulano fitte nella mente dell’eterno. Tra pochi passi, sarà arrivato alla dimora dei venefici, per quelle ossa, un tassello delle tante stranezza delle due terre che lo preoccupano. Ha con se molte cose, troppe forse, custode di diversi e più eventi come da eldar, è giusto che sia. La tunica nera copre sapientemente l’alta figura, facendola svettare e mettendo in risalto l’innata eleganza e leggiadria. Una cintura con diverse scarselle è fissa in vita, alcune più grandi, altre più piccole, ma in fondo, custodiscono molte delle cose che ha con se negli ultimi tempi e partono dai lati per estendersi dietro la schiena, coperte per bene dalla cappa nera che pende specialmente sul lato destro fino al ginocchio lasciando ben vedere sul fianco sinistro il pugnale e la spada di fattura elfica. Ha con se le diverse chiavi, sia quella dei cavalieri della rosa, sia quella contenuta nella sacca di pelle della guardiana e con essa anche il resto che ha trovato. Il cappuccio cela il volto, e la destra, si solleva a bussare alla porta della casa dei venefici. Si guarda un attimo intorno, ma è solo per qualche istante, aspettando di essere ricevuto e dare una svolta a questi eventi o lasciare che rimangano nell’oblio. Malvagia o meno, la guardiana protegge qualcosa, e a caro prezzo lascerà che le venga portata via, ma queste, sono solo sue congetture.

    MALBETH [dimora > esterno] Si era preparata per giocare all’investigatore: stivali in pelle alti fino al ginocchio, abiti comodi e larghi per ripararsi da quelle prime sere post estive in cui il venticello fresco si infila sotto ai panni. Ha un vestito rosso, trecce alte sopra le orecchie e lo sguardo furbo, come sempre. Ha chiuso i gatti in camera e sta scendendo dalle scale che conducono alla sala comune. Lanterna in mano, già accesa. Non c’è nessuno, ma non si sorprende.. qui non c’è anima viva. È sola per la maggior parte del tempo a studiare, vorrebbe compagnia più spesso. La fata non era tornata, forse Beth le era sembrata troppo squinternata. Un sospiro mentre svolta a destra e apre la porta chiusa a chiave che conduce all’ingresso, facendo scivolare le chiavi fuori la tasta tintinnando. Ed eccolo: tun, tun, tun. Più puntuale di qualsiasi essere umano lei abbia mai conosciuto. Forse perché non è un essere umano. Inizia a chiedersi se, nel caso in cui Draugceleb fosse umano, questo sarebbe ugualmente puntuale. Corruccia la fronte e la bocca, arrivando finalmente davanti al portone principale. Sblocca le varie serrature e con un sorriso si palesa davanti all’elfo con quell’aria disordinata e stanca che la caratterizza. [Andiamo] Gli dice solamente, chiudendosi la porta alle spalle ed alzando la lanterna a mezz’aria, diretta al giardino. [Ma secondo te, se fossi umano, saresti così preciso ugualmente?] Dal nulla glielo chiede. [Si, ma che lo chiedo a fare. Sono inclinazioni caratteriali..] Sospira. Esattamente quello che le manca.

    DRAUGCELEB [dimora] I passi ormai conosciuti di Beth, si ripercuotono con costanza sul pavimento, li sente abbastanza bene anche con la porta che attutisce i suoni. (senso sviluppato) Rumore di chiavi e catenacci si sussegue mentre poi appare la figura della ragazza e il volto dell'eterno è sereno e si stempera in un breve e leggero sorriso che distende appena i suoi tratti e le cicatrici e accenna ad un si con il capo mentre chiusa la porta alle spalle, con la destra fa calare il cappuccio e comincia a seguirla rimanendo divertito dalla domanda. E' la seconda volta che accade con Beth. [Gli eldar lo sono spesso o sempre, custodi di molti saperi, e bisognosi di ordine e precisione...gli uomini, a volte si, a volte no. Ma anche nel loro caos, c'è ordine, almeno per chi lo crea.] Parla lentamente, snocciolando i propri pensieri mentre la segue e da comunque risposta alla domanda dell'umana, e decide di dare risposta anche alla prima che non l'ha avuta dal momento che poi si è addormentata. [E gli elfi, non dormono. Riposano, tutt'al più.] Cercherebbe di affiancarla almeno per la prima parte del tragitto, ma si lascia guidare, questa non è casa sua, quindi non sa dove andare e in ambito di veleni, laddove la puzza di erbe e altro è ben presente persino sugli abiti dei congreganti, è bene guardarsi intorno, più per innata diffidenza e precauzione che per altri motivi più arzigogolati.

    MALBETH [giardino] Piuttosto perplessa dalla spiegazione rimane li a fissare i mattoni che calpesta, passo dopo passo. [Va bene.. e io lo creo secondo te? Cosa faccio? Perché non mi sembra che ci sia un filo logico in quello che combino] Si stringe nelle spalle e si rassegna all’idea che forse non cambierà mai. [Ti immagini se fossi un’elfa!] La spara grossa, cercando di calarsi in quei panni. [Le orecchie hanno molto stile. Le vorrei troppo..] Sbotta a ridere, giungendo di fronte al cancello vecchiotto e sovraccaricato dalla presa severa dell’edera. Si arrotola tutto intorno al metallo, abbarbicata come un parassita. Un bel parassita però, verdissimo. Gli occhi di Beth si illuminano quando intravede le sue amate piantine, tutte belle e rigogliose all’interno del giardino. Fa scattare il lucchetto, lasciando spazio a Draugceleb per entrare, mantenendo il cancello socchiuso, per poi sgattaiolare dentro subito dopo di lui. Lo chiuderebbe alle sue spalle, nuovamente, richiudendo la serratura e riponendo l’ennesima chiave in tasca. [Di qua] Indica il capanno, seguendo il sentiero che sarebbe in grado di ricordare anche senza la lanterna a dire il vero. Fa strada al cavaliere, tra la vegetazione rigogliosa e silente.

    DRAUGCELEB [giardino] [Io non so quello che combini Beth delle tigri, tu vivi qui, io, dall'altra parte. Forse dai solo vita alla tua di vita.] Parla, spiega, mentre ancora cammina e sentirebbe forse una vena di tristezza in quelle parole, più per come le frasi sono modulate che per altre ragioni, ma di certo la guarda tra l'incredulo e il decisamente divertito. [Se fossi un'elfa, saresti completamente diversa e avresti voglia di lasciare questi luoghi, come tutti gli eldar. E' solo una questione di tempo.] Molto lungo di solito, ma il mare, Valinor, quelli sono i luoghi che il cuore dell'eterno reclama per se, più dell'isola, più del suo tempio e della magione, più di tutto e un giorno, prenderà quella via per non tornare mai più. Osserva le piante, un buon lavoro in effetti ma tiene per se questi pensieri, come con molte altre cose e sorpassa il cancello facendosi largo in quel luogo. [Ci sono stati cambiamenti da quando abbiamo parlato? Novità?] Si informa sulla questione, per il momento, sono ancora in due a saperlo, ma presto forse, altri lo sapranno e non saranno tranquilli, per non parlare della serie di uccisioni che ci sono state sull'isola e dei cavalieri, forse troppo tutto insieme.

    MALBETH [giardino] Si volta, guardandolo negli occhi e non capendo cosa lui voglia dirle. [Quale altra parte?] Gli chiede, senza cadere nel retorico. [Intendi l’isola? Il posto in cui tutti fanno finta di essere buoni? Non metto in dubbio che ce ne sia qualcuno davvero con buone intenzioni, magari proprio tu, ma un sacco di parole con cui si riempiono la bocca e l’ego potrebbero essere risparmiate, ti assicuro…] Scuote la testa. [Me ne resto a Barrington, piuttosto.] Torna a guardare il sentiero, per poi iniziare ad aggirare il casotto degli attrezzi e recarsi sul retro, in un punto piuttosto infrattato fra i cespugli. [Bene ora puoi spogliarti!] Occhi da psicopatica. [Scherzo suuuu! Prezzemolo!] E gli sorride, andando a posare la lanterna in terra, per poi afferrare con la mano destra un telo adagiato li in terra e scoprendo la cassa, ancora sulle ruote mal messe. È grandina e la parte superiore del sarcofago è ancora aperta, lasciando intravedere i pezzi di ossa di dimensioni… beh notevoli. [Sid amico] La mano libera di Beth si agita. Saluta il morto, ebbene si.

    DRAUGCELEB [giardino] Scuote il capo, ha letto nelle sue parole, cose che non ci sono, o almeno non in questo momento. Un luogo come Barrington e il suo bosco oscuro, ricordano troppo la prima era, e la terza ai suoi albori, ma questo l'umana non può saperlo, perchè alle aule di Mandos, il tempo che vi si passa è poco se paragonato alle era che ha vissuto in tempi passati e che gli uomini hanno ormai dimenticato, creando mostri e altri eventi che sono un pallido riflesso degli esseri di fiamme e fuoco che un tempo, abitavano altre terre, e che ora, sono state dimenticate. [E' vero, ma ad ognuno il suo ruolo, ad ognuno il proprio pensiero. Ma come posso sapere quello che fai se i miei occhi sono lontani da qui molte miglia?] Le pone così la questione, riprendendo quello che ha detto prima, e gli occhi di ghiaccio e smeraldo incontrano quelli dell'altra. La vede muoversi verso il retro e ascolta le parole dell'altra, ma è una donna umana e la cosa non potrebbe trovarlo più neutrale di quanto ormai non sia,ma nulla dice, le donne sono alquanto schizzinose, non tutte, ma la maggior parte.La puzza delle ossa e del sarcofago che è aperto gli riempie il naso e sul viso si dipinge una smorfia di disgusto. [Troppo grandi, forse la situazione è più grave di quanto pensassi.] Nulla di buono può venire da quelle ossa, troppe creature le hanno e troppe poche razze, possono averle.

    MALBETH [giardino] Non le interessa del tanfo, presto dovrà vivere in laboratorio infestato da fumi tossici che la uccideranno lentamente. Lascia che il telo di copertura cada in terra, accucciandosi sulle ginocchia e avvicinando la lanterna all’interno della cassa: ne ispeziona la fattura, ma anche osserva al meglio i residui di quel corpo straziato dal tempo e dalla morte. [Si, abbiamo un problema.. è ufficiale.] Si morde il labbro, rovistando fra le chiavi nella tasca del vestito e afferrando la chiave del ciondolo che ha trovato insieme a quella specie di sarcofago. [Eccola, con la luna come ti dicevo.] La tiene sul palmo aperto e proteso verso il naso –e l’attenzione- dell’elfo. [Ho imparato anche il testo a memoria…] Si schiarisce la voce, piena d’emozione come quella di una bimba che recita le poesie imparate di fronte ai genitori. [ libera lo strumento di morte!] E fino a qui ci siamo. [ prima il freddo metallo ...poi le vecchie ossa divorate dal tempo..infine lo strumento di morte...tutti gli elementi accanto alla magica pietra...per dar nuova vita alla guardiana della soglia] Sorride, se l’è ricordato tutto!

    DRAUGCELEB [giardino] Sorride lievemente nel sentire il tono con cui pronuncia quell'ingarbugliato indovinello. Allunga la mano a prendere la chiave di Beth e la guarda meglio, poi la sinistra si infila sul lato destro, verso la prima scarsella e trae fuori la propria chiave e le mette a confronto. Sulla pietra non c'erano segni di serratura e hanno pochi elementi, ed è così per molte altre cose. [Sull'antica Pietra, prima le vecchie ossa,poi ciò che protegge e infine lo strumento di morte,solo allora l'antica guardiana risorgerà per sfidare i due valorosi.] I due indovinelli discordano e un lungo respiro sfugge senza però tanto rumore perchè leggero è il respiro dei primi, ma punta la cassa con lo sguardo, dovranno muoversi insieme, decidere insieme se andare avanti oppure no. [Guardiana della soglia, ci sono troppe soglie, troppi modi di interpretarla.] Tra le poche notizie dei cavalieri e le poche della guardiana, non sa da dove cominciare.

    MALBETH [giardino] Si lascia cadere sulle natiche, rotolando a terra con un tonfo. Rimane li seduta, con le braccia strette intorno alle ginocchia, contemplando quel sarcofago misterioso. [Allora, nel mio parla di freddo metallo. Saranno le chiavi? O le chiavi hanno la funzione di aprire qualcosa? Non ha senso avere delle chiavi per non aprirci nulla, ci arrivo anche io che sono sconclusionata come una zuppa venuta con i grumi.] Ridacchia, per poi continuare a riflettere ad alta voce. [Io direi che ci manca lo strumento di morte, come parte principale dell’enigma. Io credo che potrebbe essere un’arma, magari una spada.. alla fine anche iconograficamente tutte le rappresentazioni di guardiani ne hanno una. Che ne pensi?] Ma quale spada e dove prenderla è il dilemma… [E poi nel tuo parla di cosa da proteggere e non di metallo, quindi l’unica opzione alternativa è che ciò che custodisce siano le chiavi.] Si gratta la testa, le ipotesi fattibili sono milioni. [Potrei andare in biblioteca e documentarmi sulla geografia storica di avalon. Probabilmente non è così difficile scoprire se esiste un luogo che conserva una pietra antica e importante.]

    DRAUGCELEB [giardino] Malbeth ha ragione, a seconda di come si vuole vedere la cosa. [Si probabile. Ma ricorda, quella pietra forse è stata già trovata e anche lì era rappresentata una spada, su uno dei cerchi. Potrebbe anche essere una spada semplice, e potrebbe acquisire dei poteri particolari sulla roccia.] Ma effettivamente non hanno altro eppure, c'è una domanda che ronza nella mente dell'eterno ripensando al proprio enigma e anche a quello dell'altra. [Se la guardiana per ora non rappresenta un pericolo, non avrebbe senso svegliarla come dice la tua parte e se lo facessimo, allora ci sfiderebbe. Dobbiamo capire cosa custodisce e perchè sia necessario combatterla, altrimenti, per quello che mi riguarda, la sua memoria potrà pure rimanere nascosta per molto altro tempo.] Scuote la testa alle ultime parole, non dovrebbe essere quella la direzione da prendere se la pietra trovata, è quella che gli indovinelli indicano. [Cerca quello, e io cercherò informazioni sulla guardiana.] Si recherà in biblioteca con Hellenia visto che anche per i cavalieri deve cercare qualcosa, oppure vi andrà da solo ma non a lungo rimarrà su questi luoghi. [Altro, non possiamo fare, per ora.] Nè se è un pericolo da risvegliare per le due terre farà qualcosa.

    MALBETH [giardino] Annuisce, concordando. [Si è vero, me l’avevi detto, non mi ricordavo. Beh qualcuno saprà qualcosa su quella pietra allora, il discorso è il medesimo. Mica sarà spuntata lì dal nulla?] Inverosimile in effetti. Si alzerebbe, andando a ricoprire il sarcofago e riprendendo la lanterna in mano, ma non prima di aver riposto la chiave nella tasca. [Torniamo] Lo esorterebbe, spingendosi fra i cespugli nuovamente e dirigendosi verso il cancello. [Si, bisogna scoprirne di più e valutare bene se vale la pena correre il rischio… Anche se, ti dovessi dire, io già muoio dalla curiosità.] E sfoggia l’ennesimo sorriso da esaltata, rivolto all’elfo. [Vuoi restare a dormire? Si è fatto tardi.] Apre il cancello, con un fastidioso tintinnio di vecchio metallo. [Ripetimi i simboli che c’erano incisi sopra, per favore. Le ossa, la spada e? Che c’era negli altri cerchi?]

    DRAUGCELEB [giardino] No, quella pietra non sembrava nemmeno troppo antica, quindi è stata posta lì abbastanza di recente, eppure, anche abbastanza indietro nel tempo e anche chi sia stato, non è certo e teorie su teorie cominciano a nascere. Ammesso che sia stato grazie a qualche intervento divino, ciò vuol dire che hanno di fronte qualcosa di complicato e difficile e se fosse ad opera degli uomini o di altre stirpi, ciò vuol dire che hanno di fronte degli esaltati e che di certo devono fare maggiore attenzione. Le ridà la chiave, rimette la propria nella scarsella che le era stata affidata come custode e la segue nel percorso verso l'interno. [Sta attenta Beth. Non lasciare che la tua curiosità ti faccia correre dei rischi inutili.] Da eldar, lo sa bene e come areldar, spesso condividerebbe questo status di Beth, molte volte quelli come lui, partono per viaggi rischiosi per far fronte alla sete che li assale riguardo certe questioni, dalla conoscenza, alla semplice voglia di viaggiare per altre terre, ma sono spesso i più giovani e non chi come lui ormai, ha molte ere alle spalle. [No, ho bisogno della mia camera alla locanda, ma grazie.] Si prende del tempo prima di rispondere ancora. [La spada, le ossa e poi il corpo smembrato.] Attraversa quelle vie per prepararsi ad andare via e infatti, il cappuccio viene di nuovo calcato sul volto.

    MALBETH [giardino] Corruccia le sopracciglia, ponderando tutte le informazioni che ha a disposizione. [Ma se le ossa le abbiamo e il corpo non c’è.. non è che vogliono un sacrificio umano? O animale, peggio. Io nel caso voto per le persone.] Tono sarcastico, mentre il lucchetto si serra sotto l’ennesimo giro della chiave. Cammina al fianco di Draugceleb per tutta la lunghezza del vicolo, fino ad appoggiarsi sulla porta della dimora. Scuote la testa, questo elfo ha sempre da ridire. [Va bene, allora buonanotte.] Con il peso forza il meccanismo della serratura in cui ha già infilato prontamente una delle cinquantasette chiavi che porta con sé. Il buio e l’odore fittizio riempiono il corridoio. [Che allegria] Mormora Beth, rivolta a quel mortorio che le si pittura davanti.

    DRAUGCELEB [esterno] Sorride, distende le cicatrici del volto l'eterno. [Meglio se umani non credi?] Continua le parole con lo stesso tono della ragazza, ma non lascia proprio ad intendere se le proprie parole siano frutto totale di quel sarcasmo o se in effetti siano veritiere. [Abituati all'idea di avere qui in dimora forse proprio l'oggetto di quel sacrificio.] Le ossa dopo tutto sono state fatte a pezzi, quindi potrebbe essere davvero così. La saluta con un semplice cenno del capo, per poi lasciarla in dimora, mentre l'eldar si dirige alla locanda, in quella stanza che ha affittato per pochi denari, a rimuginare, riposandosi e fissando la mente su troppe e più cose.





    DRAUGCELEBஒ CAVALIERE ESPLORATOREஒ ELFO ARELDAR
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    Avalonese
    Utente Junior
    00 16/09/2016 23:54
    Per ora tutto bene,mancano ancora un paio di elementi per la trama della quest,anzi...chiedo scusa per il ritardo ma ci sono stati un pò di imprevisti off che nulla hanno a vedere con il gioco...impegni personali di una certa importanza che mi hanno tenuto lontano per qualche giorno da Avalon, per ora potete (se volete) continuare con l'esaminare quanto avete in possesso,se volete coinvolgere altri va benissimo, a breve entreranno in scena altri elementi che saranno i pezzi mancanti del puzzle....mi scuso ancora per il ritardo, per quanto riguarda questa giocata per me è ok [SM=g27811]