Avevo scritto una spatafiata pazzesca ma poi sono stato interrotto prima di postare e, quando ho ripreso, era passato troppo tempo ed ho perso tutto...
ma forse meglio così...
Cerco di riprendere.
E' una discussione che si presta alle speculazioni ed ai pareri più diversi...
Io personalmente non condivido la fermezza di Alex ma sono più in linea con Malnat.
Gli esempi portati (tipo gli 0 euro del rimborso del secondo di San Giuliano o i 10 euro/ora delle ripetizioni di Alex) sono dati utili ma che andrebbero valutati come una singolarità all'interno di una casistica che vede anche secondi allenatori di C che prendono più di allenatori di D o gente che allena terze divisioni femminili di "senior" con un allena a settimana che prende quanto un allenatore di C...
Avrei anche qualcosa da ridire sul "titolo". Un discorso sicuramente verterebbe sull'utilità dei corsi qualificanti alla "professione" (anzi diciamo "professionalità") di allenatore e su quanto essi
siano effettivamente soppesati sulle esigenze degli aspirantio coach o più che altro sulle esigenze di quel mondo parallelo che vive attorno all'organizzazione dei corsi stessi...
ma questa è un'altra storia...
E' vero quel che dice Alex che un bravo giocatore non è detto che sia anche un bravo coach. E' vero però anche che non basta solo e sempre avere un "titolo" scritto su un tesserino giallo per essere sicuramente più valido di un giocatore. Conosco allenatori di terzo grado che per carisma, preparazione tecnico-tattica, capacità espositiva, capacità motivazionale fanno un baffo a certi giocatori tesserati semplicemente come "atleti".
Io credo che un giocatore che abbia giocato 10 anni a volley, includendo nel suo curriculum la serie C, qualcosa di volley sappia. Magari non conoscerà a memoria, senza pensarci, esercizi di progressione didattica per insegnare il palleggio
o il bagher, magari con conoscerà cosa significa "riafferenza" ma credo che abbia qualcosa da dare (anche solo in termini di minima organizzazione di gioco, di competenze, di posizioni in campo) di a gente che magari non conosce nemmeno le regole principali del volley.
Qual'è poi l'obiettivo che vogliamo raggiungere? E' insegnare la tecnica a gente adulta che viene in palestra 1v alla settimana per...stare insieme?socializzare?mangiare la pizza dopo l'allena?fare un minimo di attività fisica "giocando" (e non andando in palestra o piscina)? O' è più cercare di motivare, di fare divertire, di insegnare un minimo di regole e di organizzazione per facilitare il divertimento?
Ritornando al titolo del mio post credo che "Dipende" sia l'interrogativo da porsi. Non credo affatto che i soldi siano rubati o che la squadra sia una massa di gonzi perchè ti pagano se tu credi di poter dare loro qualcosa (non esclusivamente di tecnico). Io ne parlerei con i giocatori/società valutando l'impegno (anche fuori dal tempo dedicato all'allenamento e rivolto a preparare l'allenamento stesso o ai colloqui con i giocatori o all'organizzazione del ritrovo prima della partita...), i Km di viaggio per arrivare in palestra, magari anche se devi occuparti anche degli aspetti logistici(spazi palestra, orari...), sempre in funzione di un obiettivo condiviso.
Potrebbe essere interessante, se hai delle remore a chiedere soldi, anche proporre (se soprattutto sarà la strada che vorrai seguire) di pagarti il corso di allievo allenatore e/o il primo grado.
[Modificato da Bob Denver 22/05/2012 11:45]
Il pallone è il mio migliore amico...