L'Aldilà
Gli Egizi credevano che ogni essere umano fosse composto di un corpo fisico e di un "ka", la forza vitale che sopravviveva alla morte. Il ka condivideva con la persona viva le medesime necessità vitali, i mezzi per divertirsi e gli strumenti di lavoro: perciò tutto questo materiale era disposto anche all'interno della tomba. Era essenziale che il ka si riunisse con il corpo fisico, quindi si ricorreva alla pratica della mummificazione delle salme.
Per raggiungere la vita dopo la morte, il morto doveva ricongiungersi con il suo ka ma, poiché il corpo fisico non poteva effettuare il viaggio dalla tomba agli inferi, tale ruolo era assunto dal "ba" della persona (ovvero la sua personalità).
Dopo il ricongiungimento, ba e ka intraprendevano il viaggio finale verso il cielo, la luce solare e le stelle, dove il morto risorgeva come "akh" (o spirito) per vivere in eterno.
Mummificazione
La prima fase della mummificazione consisteva nella rimozione degli organi interni attraverso un taglio laterale. Il cuore, considerato la sede dell'intelligenza e della forza vitale, non era rimosso, mentre il cervello era estratto attraverso il naso e gettato via. I restanti organi erano depositati in vasi canopi.
Quindi, la salma era riempita e coperta di natron secco (un tipo di sale) e lasciata a disidratarsi per 40 giorni. Poi, il corpo veniva riempito di lino imbevuto di resina, natron e sostanze aromatiche; le cavità del corpo venivano chiuse. Infine, la salma era ricoperta di resina ed avvolta nelle bende, mentre i sacerdoti ponevano degli amuleti tra i vari strati.
L'intero processo, accompagnato da formule magiche e preghiere elaborate, richiedeva circa 70 giorni, ma era capace di preservare i corpi per migliaia di anni.
ripreso dal sito di Discovery Channel
Il mare porterà agli uomini nuove speranze, come il sonno porta i sogni
Grande Cerbero di InfernoEparadisO
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