Vespa

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ti61no
00domenica 21 ottobre 2007 15:03
Piaggio

La Vespa è uno storico modello di motociclo della Piaggio, brevettato il 23 aprile del 1946, su progetto dell'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio. Il nome diventato famoso sembra sia nato dall'esclamazione del fondatore della Piaggio alla vista dei nuovi progetti; in effetti lo stile richiama alla memoria l'insetto omonimo con le antenne e il corpo tondeggiante.



Forse la più grande innovazione di questo modello, che contribuì al suo successo planetario, fu la presenza di una carrozzeria che copriva integralmente il motore e le parti meccaniche principali, con i risultati di una protezione efficace dalle intemperie e del poter utilizzare finalmente la motocicletta con l'abbigliamento di tutti i giorni, sfatando la nomea della motocicletta che imbrattava il guidatore.
La prima Vespa aveva una cilindrata di 98 cc, motore a due tempi, tre marce, accensione a volano magnete, potenza max 3,2 cavalli a 4500 giri che consentivano una velocità massima di 60 kmh e il superamento di pendenze del 20%.



Anche i modelli successivi avevano rigorosamente motori a 2 tempi, cioè funzionanti con miscela di benzina e olio (in una prima fase al 6% e al 5%, successivamente al 2%). Il telaio era in un unico pezzo con il motore appeso posteriormente nelle vicinanze della ruota, il serbatoio situato anch'esso posteriormente dal lato opposto del motore e, perlomeno in alcuni modelli, con la presenza anche della ruota di scorta. Il cambio a 3 o 4 marce era comandato rigorosamente dal manubrio tramite la rotazione della manopola in blocco unico con la leva di comando della frizione.
Con questo modello si inaugura la caratteristica della posizione di guida con le gambe non più separate dal serbatoio e appoggiate su una larga pedana posizionata dietro lo scudo di protezione, caratteristica precipua che si ritrova anche negli scooter odierni.



Per molti anni la Vespa è stata prodotta con varie motorizzazioni, dal 50 cc (per uso dai 14 anni senza patente e rigorosamente senza passeggero), alle 125 cc che potevano ospitare anche un passeggero (in particolare il modello Primavera) guidabili in Italia a partire dai 16 anni, fino ai modelli da 150 e 200 cc autorizzate anche al transito autostradale.



L' unico scooter "rivale" degno di nota, è stato la "Lambretta" della Innocenti, nata un anno dopo, ma nonostante abbia riscosso un grande successo, tanto da dividere gli scooteristi in due grandi famiglie, i Vespisti e i Lambrettisti, nel 1971 ha cessato la produzione in Italia, per poi trasferire gli impianti in India, dove è stata costruita ancora per alcuni anni.





Oggi assistiamo ad un' altra forma di "divisione interna", tra i sostenitori della Vespa Classica con cambio manuale e motore a due tempi, e chi si è adeguato al nuovo concetto di Vespa proposto dalla Piaggio senza cambio, indubbiamente più moderna, ma che poco ha in comune con il progetto originale e il fascino che l'ha resa un "mito" in tutto il mondo. Sembra però che i Vespisti "vecchia maniera", verranno presto privati della Vespa PX a due tempi (l'unico modello che seguiva l'impostazione tecnica classica) che, secondo voci ufficiose, sta per uscire inspiegabilmente di produzione, dopo 30 anni di successi.





Dopo una fase di mancato rinnovamento dei modelli che causò anche l'interruzione della presenza della marca nel mercato degli USA, all'inizio del XXI secolo, la Piaggio ha presentato una nuova serie di Vespa, con nuove motorizzazioni a 4 tempi e cambio automatico, oltre che con un ammodernamento della linea pur cercando di mantenere dei punti di contatto con la progenitrice.





Durante gli anni ne sono state prodotte moltissime versioni ma il "mitico" mezzo della Piaggio resta nella storia soprattutto per essere stato il veicolo utilitario di molte famiglie italiane nel secondo dopoguerra, prima dell'avvento delle automobili, rappresentando, di fatto, il mezzo della prima motorizzazione "di massa" in Italia.





È anche uno dei mezzi a due ruote che per primi hanno consentito elaborazioni personali; famose le verniciature particolari, le selle personalizzate, l'aggiunta di cromature e tutto ciò che consentiva di poter avere un modello unico di cui dar sfoggio nei numerosissimi raduni dedicati in tutto il mondo a questa motocicletta.



Tuttora esistono moltissimi fan club della Vespa anche al di fuori dei confini nazionali Italiani, così come è facile trovare moltissimi siti internet ad essa dedicati.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Vespa.com
ti61no
00domenica 21 ottobre 2007 16:04
Follklore.....Siciliano
La vespa di Santa Rosalia







Altre foto....clicca


ti61no
00sabato 17 novembre 2007 15:47
Vespa P125X 30 anni
1977-2007: sono ben 30 gli anni di onorato servizio per la Vespa PX. In molti saranno dispiaciuti nell’apprendere che è proprio con il 2007 che si chiude la produzione di uno dei miti dell’industria motociclistica italiana. Per “consolarci” , è stata realizzata una serie veramente speciale, assolutamente unica, denominata P125X 30 anni “Ultima Serie”, composta da soli mille esemplari esclusivi e numerati, e proprio per questo “bocconcino” prelibato anche per i cugini snob di Deluxeblog.

L’appartenenza a questa serie speciale è garantita dal numero progressivo di telaio, compreso tra ZAPM0930200020001 e ZAPM0930200021000, riportato su una targhetta rivettata, posta sulla parte superiore del bauletto.

Vespa P125X 30 anni, offerta esclusivamente nel classicissimo colore Bianco, è equipaggiato col caratteristico monocilindrico 2 tempi nella cilindrata 125 cc ed è dotata, di serie, di ruota di scorta. Una nuova sella e il ritorno del primo logo commerciale “P125X”, rendono ancora più unica questa versione. Forse non sarà adatta ai raid alla Giorgio Bettinelli, ma in molti vorranno avere la soddisfazione di possedere uno degli ultimi esemplari di PX prodotti.

I fortunati che si aggiudicheranno un esemplare di Vespa P125X 30 anni, riceveranno, con la loro Vespa, il “Kit Raduno” composto da :

• portapacchi posteriore in tubo cromato
• cerchi ruota cromati
• pneumatici “vintage”con fascia bianca
• cupolino parabrezza

Dati tecnici:
Motore Monocilindrico 2 tempi catalizzato
Cilindrata 123 cc
Alesaggio/Corsa 52,5 mm/57 mm
Carburante Benzina senza piombo N.O.R. min. 95
Ammissione Nel carter con valvola rotante
Accensione Elettronica CDI
Avviamento Elettrico e kick starter
Lubrificazione Miscelatore automatico
Raffreddamento Ad aria forzata
Cambio Manuale a quattro marce
Struttura portante Scocca in acciaio
Sospensione anteriore A braccetto oscillante, molla elicoidale e ammortizzatore idraulico a doppio effetto
Sospensione posteriore Ammortizzatore a doppio effetto, molla elicoidale
Freno anteriore A disco in acciaio inox Ø 200 mm
Freno posteriore A tamburo Ø 150 mm
Pneumatico anteriore 3.50” - 10”
Pneumatico posteriore 3.50” - 10”
Lunghezza/Larghezza 1.810 / 740 mm
Passo 1.260 mm
Altezza sella 805 mm
Peso a secco 106 kg
Serbatoio olio 1,5 litri
Serbatoio 8 litri
Potenza all’albero 7,6 CV (5,6 KW) a 6.250 giri/min
Velocità massima 87 km/h
Omologazione Euro2
ti61no
00lunedì 22 giugno 2009 14:49
La vespa più antica che avete visto.... [SM=g1658266]

una simile l'ho vista nel garage di un mio amico
ti61no
00lunedì 22 giugno 2009 15:07
ti61no
00mercoledì 1 giugno 2011 16:21
La sfida di far vivere il mito senza tempo della Vespa
È relativamente giovane il capo dell'ufficio stile di Piaggio: Marco Lambri. 44 anni, inella Casa di Pontedera dal 2004, dopo un'esperienza nel design di Alfa Romeo e una in quello Lancia. Oggi dirige l'ufficio da cui partono le direttive per le variazioni e le innovazioni legate al mondo degli scooter piaggio e tra questi "in prima fila" c'è la Vespa. «Tra tutti i mezzi a due ruote firmati Piaggio - spiega Lambri -la Vespa è quello che riscuote forse ancora oggi più successo con un crescita continua, le vendite sono passate dalle 50.000 unità del 2003 alle 133.000 del 2010. il suo inventore Corradino D'Ascanio ebbe un'intuizione geniale quando la progettò. Ai tempi l'Italia usciva dalla seconda guerra mondiale e negli stabilimenti Piaggio venivano ancora prodotti mezzi per l'aereonautica militare. Fu grazie alla determinazione di Enrico Piaggio e la genialità di D'Ascanio che venne pensato un prodotto a basso costo e di largo consumo per favorire la mobilità urbana. Da allora, il 23 aprile 1946 la Vespa è diventato il simbolo del boom e della ripresa economica di un Paese appena uscito da un duro conflitto.«Dal 1946 ad oggi però la Vespa ha subito molti cambiamenti, uno su tutti ha segnato un passaggio epocale nella storia di questo mezzo. Negli anni ottanta (1984) si è passati infatti dal modello a tre e quattro marce a quello con cambio a variazione continua. Un cambio di prospettiva premiato dal mercato con un boom di vendite. Eppure a distanza di tanti anni da quel momento, lo storico modello a due tempi con cambio al manubrio, la PX, rimane ancora un cult della gamma Piaggio. Su questo modello Ever Green punta la direzione stilistica di Marco Lambri.

«Ci sono pochi modelli - spiega Lambri - che sono in grado di superare le mode, i cambiamenti e che non solo riescono a sopportare i segni del tempo che passa, ma che ne fanno una caratteristica. PX è uno di questi. Ne sono stati prodotti tre milioni, dal 1977 a oggi. Possedere una PX è come vivere un'esperienza: le sue forme, il suono della sua marmitta, la sua guida, sono uniche e il cliente che la acquista cerca proprio quello. Non si tratta quindi di offrire veicoli fuori produzione, ma di offrire modelli dal sapore unico. Quest'anno abbiamo scelto di rendere ancora più esclusivo questo modello producendo delle serie limitate e numerate. Andiamo sempre di più verso una personalizzazione del mezzo, con le serie numerate rendiamo ogni pezzo unico. All'utente poi resta il piacere di compiere una perzonalizzazione totale del mezzo aggiungendo glia cecssori originali più congeniali».
Il Gruppo Piaggio è infatti l'unico costruttore mondiale di due ruote che offra le parti di ricambio per tutta la propria produzione, dalla prima 98cc del 1946 a oggi: basta visitare, il sito Vespa Vintage. per trovare ciò di cui si ha bisogno. «La nuova forza di Vespa _ afferma il responsabile delllo stile di Pontedera - deve essere proprio questa politica della differenziazione. Mezzi fortemente personalizzati e che rispondono a un'amplissima pluralità di clienti e di aspettative. Le vendite di Vespa sono strettamente correlate all'ampiezza della gamma offerta». Va da sé che quello di Lambri non è solo un approccio legato alla parte estetica del mezzo, il risultato deve essere anche funzionale allo scopo. «Dipende dai mercati. Ci sono esigenze - chiarisce Lambri - che vanno oltre quelle esclusivamente stilistiche. Per esempio, in alcuni paesi si vendono di più i modelli piccoli, semplicemente perché meglio si adattano alle caratteristiche ergonomiche, come la statura, degli abitanti».
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