Una canzone Bardica...

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TheBerserk
00sabato 25 giugno 2005 01:14
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Lui era un guerriero, la vita e la morte per lui erano concetti troppo lontani, viveva sul confine di essi senza mai conoscerli bene.
La sua spada era sempre stata il prolungamento naturale del suo corpo, probabilmnte aveva toccato più cose con l'acciaio che non con la pelle viva.
La vita, la sua vita altri non era che un'unica guerra per lui, e solo chi sopravviveva ad ogni battaglia avrebbe potuto dirsi vincitore, per questo le altre persone che incontrava su di lui erano solo come il vento attraverso la cancellata, che muove di poco la recinzione, per poi scorrere via come se mai nulla fosse stato.
Ma il guerriero non era privo di cuore, egli viaggiava da solo smeplicemente perchè sapeva che combattendo in gruppo avrebbe rischiato di dovere combattere battaglie che non condivideva, avrebbe rischiato di tradire sè stesso e la sua spada, i fondamenti di una vita intera.
Il suo vigore era forte, ma un giorno la sua anima gli venne strappata, ed egli perse tutto, non poteva nemmen più maneggiare la sua arma con la maestria che da sempre lo contraddistingueva, egli aveva perso sè stesso, la sua unicità, e la sua spada si ruppe, non poteva essere brandita da un essere vuoto.
Il guerriero non era più, ciò che alla gente si presentava era un uomo, comune, che come un ciottolo gettato in un lago non è più possibile ritrovare.
Cadde in disgrazia, privo di anima era cieco alla volontà dei suoi padroni, aveva dimenticato cos'era il libero arbitrio, l'aveva perso tempo fa assieme alla sua essenza, della quale cominciò sempre più a reclamarne il possesso, troppo era il vuoto che dentro di lui era rimasto, e tanto era il dolore che ne aveva preso il posto.
Ma cosa aveva ridotto in brandelli un tale uomo, che nemmeno i soldati più valorosi del regno seppero piegare alla propria volontà? Cercando dentro se stesso, l'uomo trovò solamente una cosa che non era andata persa, un ricordo, un'immagine di rara bellezza: uno sguardo penetrante, 2 occhi stupendi, di un azzurro che nemmeno il più prezioso dei lapislazzuli avrebbe eguagliato; ma egli non capiva perchè quello sguardo così bello e splendente in apparenza celasse un freddezza così enorme mentre fissava l'uomo, non capiva cosa avrebbe mai sciolto il gelo di quegli occhi; reso chi li possedeva felice.
In quel momento egli sentiva che l'anima sarebbe tornata da lui nel momento in cui egli avrebbe rivisto il padrone di quegli occhi.
A lungo cercò l'uomo, vagava sotto il sole e riposava di notte, osservando sempre la luna prima di addormentarsi. La luna, la grande confidente che lo aveva accompagnato sin dal primo duello che egli aveva disputato adesso lo guardava commossa, come una madre guarda il figlio quando muove i primi passi; la madre dal volto argenteo sapeva che l'uomo che la fissava era diverso dal guerriero che conosceva, stava crescendo...
Lungo il viaggio l'uomo maturava, la notte pensava a se stesso e alla sua esistenza, non passava giorno senza che egli riacquistasse una parte di sè stesso, oramai non era più un guerriero, non era più un semplice uomo, era un essere umano; completo e capace di combattere nuovamente la guerra che aveva sempre chiamato vita. Ma ancora il vuoto in lui esisteva, e la tristezza con esso.
Finchè un giorno egli raggiunse la meta del proprio viaggio, e rimase stupito di come un'essere così fragile potesse avergli rapito l'anima, e rimaneva ancora più basito domandandosi come un'esserino tale potesse essere così grazioso nello stesso tempo; il padrone della sua anima e del gelido sguardo era un dama, una fanciulla prigioniera e schiava come il guerriero stesso era stato.
Incredibile era per lui scoprire come non fosse il saper combattere l'essenza della vera forza, al guerriero mancava ancora un aspetto della vita da conoscere, l'amore.
L'amore era l'unica cosa che lui non aveva mai conosciuto, troppo impegnato a sopravvivere per potere vivere degnamente, troppo orgoglioso di sè stesso per guardare alle altre persone; però l'esperienza che aveva vissuto lo aveva cambiato, adesso sapeva cosa voleva; voleva colmare quel vuoto nel suo cuore, e quella graziosa fanciulla era la parte mancante dell'animo perduto, e adesso che lui era tornato un guerriero poteva di nuovo brandire la spada, tornata a nuova vita, e così avrebbe finalmente porre fine alla schiavitù della ragazza e portare felicità nello sguardo glaciale che lo aveva rapito.
Ora il guerriero era veramente una persona completa, la parte vuota del suo animo era stata colmata e la vita per lui non era più una guerra, ma una placida parentesi tra la genesi e la pace dei sensi.
Ancora oggi gira per i villaggi la leggenda del guerriero senz'anima e della vita che condesse dopo quei momenti; si narra che depose la spada e unì la sua vita con quella della ragazza dall'incantevole sguardo.
Oramai il guerriero aveva imparato a brandire la spada per difendere ciò che veramente contava.

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Vista l'ora può darsi (EDIT -> Stamattina confermo, lo è stato) sia stata solo un'attimo di pazzia, però mi sono divertito abbastanza a improvvisarmi il bardo della situazione; un pazzo cantastorie che parla dell'amore [SM=x770843] [SM=x770843] [SM=x770843]

... e perchè no, forse anche un guerriero alla ricerca della sua anima mancante [SM=x770839] [SM=x770839]

Postate pure commenti, apprezzamenti, critiche e anche INSULTI, li leggerò tutti con fierezza [SM=g27828]




P.S.: Manowar Rulez!!! [SM=x770841]

[Modificato da TheBerserk 25/06/2005 11.40]

lita79
00domenica 26 giugno 2005 19:28
Molto bella, scritta bene, complimenti! [SM=g27811]
TheBerserk
00domenica 26 giugno 2005 22:05
Re:

Scritto da: lita79 26/06/2005 19.28
Molto bella, scritta bene, complimenti! [SM=g27811]



Io mi vergono sempre di più di averla scritta...

Certo che la birra (a litri) te ne fa fare di esperienze eh...
-Joey DeMaio-
00martedì 19 luglio 2005 17:09
Re: Re:

Scritto da: TheBerserk 26/06/2005 22.05


Io mi vergono sempre di più di averla scritta...

Certo che la birra (a litri) te ne fa fare di esperienze eh...


Fortunato te che di esperienze quando bevi ti fai queste [SM=x770853]
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