Russia, Putin ora vuole l'Ossezia e l'unione monetaria con Bielorussia e Kazakhstan

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Hal.9000
00venerdì 20 marzo 2015 20:26
Mentre l'Ue discute di nuove sanzioni senza la piena attuazione degli accordi di Minsk sull'Ucraina, Mosca presenta all'Onu una bozza di risoluzione in cui scarica su Kiev il mancato rispetto dell'intesa. Intanto Putin muove le sue pedine sullo scacchiere delle ex repubbliche sovietiche. Proteste tedesche per il trattato firmato al Cremlino che punta all'integrazione dell'Ossezia del sud e mette a repentaglio la sovranità della Georgia

di PAOLO GALLORI


Putin con il presidente kazako Nazarbayev e il bielorusso Lukashenko (reuters)

MOSCA - La Russia non abbraccia la "retorica delle sanzioni" e sarà "guidata esclusivamente dai suoi interessi nazionali" nella replica alle sanzioni occidentali. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che ieri sera il vertice Ue ha deciso che sanzioni economiche contro la Russia saranno "strettamente legate" alla verifica della "piena attuazione" degli accordi di Minsk fra Mosca e Kiev sulla crisi dell'Ucraina orientale. I leader europei hanno anche raggiunto un'intesa di principio per prorogare le sanzioni fino a fine anno, proroga che dovrebbe essere formalizzata nel prossimo vertice di giugno. Nuove sanzioni, invece, scatteranno nel caso in cui gli attacchi dovessero riprendere, in particolare nell'area strategica di Mariupol. "Abbiamo già detto che il tema delle sanzioni non è nella nostra agenda. Nella nostra agenda preferiamo occuparci di questioni creative, piuttosto che di temi distruttivi come quello delle sanzioni" le parole di Peskov.

Nelle sue "questioni creative", il Cremlino non guarda a ovest ma a est. Con il presidente Vladimir Putin impegnato in tutta una serie di manovre diplomatiche il cui obiettivo sembra piuttosto chiaro: attrarre nella sua orbita altri pezzi delle ex repubbliche socialiste che una volta costituivano l'Urss destabilizzando i loro vertici. Dopo l'Ucraina e i suoi indipendentisti, ecco l'Ossezia del sud, in conflitto con la "madre" Georgia dal 2008 e pronta a voltare le spalle a Tbilisi. Il 18 marzo Putin ha ricevuto al Cremlino il leader regionale Leonid Tibilov e con lui ha firmato un nuovo trattato - simile a quello sottoscritto l'anno scorso con l'Abkhazia, altra spina nel fianco georgiano - che mira alla piena integrazione russa dell'Ossezia meridionale. In base all'accordo, l'Ossezia del sud verrà incorporata militarmente ed economicamente dalla Russia, con la promessa di rendere più semplice alla sua popolazione ottenere la cittadinanza russa e di un aumento delle pensioni e del salario dei dipendenti pubblici. Il trattato è stato denunciato dal presidente georgiano Giorgi Margvelashvili come "distruttivo" della sovranità e dell'integrità territoriale del suo Paese. A seguire, condanne da Usa, Nato e Unione Europea.

La Germania è ritornata sul punto questa mattina. "Con quel trattato la Russia sta ancora una volta mettendo in dubbio l'integrità territoriale e la sovranità della Georgia - denuncia il portavoce della cancelleria Christiane Wirtz -. E' così che Mosca incombe sugli sforzi in corso per una pacifica conclusione del conflitto con Abkhazia e Ossezia del sud nel quadro dei colloqui di Ginevra: rinforzando i timori della Georgia riguardo una annessione strisciante".

Ma Putin, come detto, guarda a oriente con grande concretezza. Oggi è ad Astana per un vertice trilaterale con i leader di Bielorussia, Aleksandr Likashenko, e Kazakhstan, Nursultan Nazarbayev. E in conferenza stampa ha dichiarato che "è giunto il momento di discutere della possibilità di creare un'unione monetaria" con i suoi interlocutori, zoccolo duro dell'Unione eurasiatica. Putin ha inoltre riconfermato il suo sostegno a Nazarbayev, alla guida del Kazakhstan da 26 anni, che ha annunciato di recente la sua candidatura per un nuovo mandato presidenziale. Le elezioni, anticipate, si terranno il 26 aprile. "E' molto importante per tutti coloro che amano il Kazakhstan e hanno a cuore il suo sviluppo stabile e costante, sostenere il presidente in questi giorni. Naturalmente io sono tra coloro" le parole del leader del Cremlino. Avendo al suo fianco Nazarbayev, Putin ha aggiunto: "E' senza dubbio il leader riconosciuto di questo Paese e gode di grande autorità sia in Kazakhstan che nel mondo". In Bielorussia, Lukashenko è in carica dal 1994, praticamente senza opposizione.

Ben altro approccio la Russia riserva ai suoi rapporti con quell'Occidente che si ostina a ostacolare il "naturale" sviluppo geopolitico della sua area di competenza. Mentre l'Ue parla di sanzioni, Mosca ha presentato al Consiglio di Sicurezza dell'Onu una bozza di risoluzione riguardante la crisi Ucraina. Nel documento, il Cremlino chiede a Kiev di "iniziare immediatamente consultazioni" con i separatisti filorussi delle regioni orientali per arrivare a elezioni. Il testo russo impugna un paragrafo dell'accordo di Minsk nel quale si stabilisce che ci saranno "discussioni e un accordo su questioni relative alle elezioni locali in certe aree delle regioni di Donetsk e Lugansk". La proposta russa giunge dopo che, martedì, l'Ucraina ha approvato due norme che garantiscono maggiore autonomia all'est, dove da 11 mesi si combatte e sono morte oltre 6mila persone. Ma Mosca sostiene che la legge approvata da Kiev non è in linea con gli accordi di Minsk, sulla base dei quali è stato stabilito il cessate-il-fuoco attualmente in vigore, perché prima di assicurare una maggiore autonomia alle regioni in questione, prevede che si tengano elezioni locali in base alle regole ucraine. La Russia è membro permanente del Consiglio di Sicurezza con diritto di veto. Ma lo sono anche Usa, Francia e Gran Bretagna. La sua risoluzione, quindi, ha possibilità praticamente nulle di essere approvata.

Ma questo Mosca lo sa. Il suo vero obiettivo è denunciare la debolezza degli accordi di Minsk e scaricare sull'Ucraina la situazione "piuttosto pericolosa" nelle regioni dell'est.
"Vediamo che Kiev non rispetta, nel modo dovuto, gli accordi di Minsk. Osserviamo anche una reazione piuttosto violenta da parte della Dnr e Lpr" (le autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk)" ha denunciato ancora Peskov. Preparando il terreno all'incontro della prossima settimana tra il ministro degli Esteri Serghei Lavrov e i suoi omologhi del "quartetto di Normandia" (Francia, Germania e Ucraina, oltre alla Russia). Vertice tra ministri degli Esteri, ma il livello delle delegazioni potrebbe essere innalzato.

www.repubblica.it/esteri/2015/03/20/news/russia_putin_ora_vuole_l_ossezia-11...

(SimonLeBon)
00venerdì 20 marzo 2015 21:18
Re:
Hal.9000, 3/20/2015 8:26 PM:


...
Ma questo Mosca lo sa. Il suo vero obiettivo è denunciare la debolezza degli accordi di Minsk e scaricare sull'Ucraina la situazione "piuttosto pericolosa" nelle regioni dell'est. "Vediamo che Kiev non rispetta, nel modo dovuto, gli accordi di Minsk. Osserviamo anche una reazione piuttosto violenta da parte della Dnr e Lpr" (le autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk)" ha denunciato ancora Peskov. Preparando il terreno all'incontro della prossima settimana tra il ministro degli Esteri Serghei Lavrov e i suoi omologhi del "quartetto di Normandia" (Francia, Germania e Ucraina, oltre alla Russia). Vertice tra ministri degli Esteri, ma il livello delle delegazioni potrebbe essere innalzato. ...



Beh, non mi intendo troppo, ma mi sembra un po' il solito modo di fare "russo", se non sbaglio.

Simon
(Gladio)
00domenica 22 marzo 2015 23:57
Re: Re:
(SimonLeBon), 20/03/2015 21:18:



Beh, non mi intendo troppo, ma mi sembra un po' il solito modo di fare "russo", se non sbaglio.

Simon



si molto russo..l'orso si è risvegliato e tra un pò complicherà la vita a tutto il mondo,più di adesso

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