Insulti razzisti a Balotelli: Cobolli Gigli si dissocia in nome del popolo juventino, ma la Digos indaga
“Forse devo migliorare certe spigolosità, ma il mio carattere è questo e se sono provocano io reagisco, anche se non sempre lo faccio.I cori? Danno fastidio, senza dubbio, ma mi sento più italiano di tutti quelli che stasera mi hanno insultato.” Si esprime con questa emblematica frase Mario Balotelli al termine di Juventus-Inter, match che porta il suo sigillo nel tabellino marcatori. Il comportamento di una parte del pubblico bianconero che ha intonato cori come “Sei solo un negro di m….” e ululato versi poco civili al suo indirizzo è sotto inchiesta ed ha scatenato la ferma reazione della presidenza juventina. Una dichiarazione di Cobolli Gigli, riportata dall’Ansa, stigmatizza l’accaduto:
“A nome della Juventus e della grandissima maggioranza dei suoi tifosi, esprimo una ferma condanna per i cori razzisti contro il giocatore dell’Inter Mario Balotelli . Non ci sono alibi o giustificazioni a simili atteggiamenti: il tifo calcistico può essere acceso, ma episodi come questi sono inaccettabili. Tutti insieme dobbiamo cercare di alimentare una cultura sportiva che metta al centro il rispetto dell’avversario e la lotta al razzismo”.
L’altra faccia dell’ennesima vicenda poco edificante consumata negli stadi italiani riguarda gli atteggiamenti di Balotelli, che secondo alcuni si rivelano poco sportivi o addirittura provocatori. A bacchettare l’attaccante interista ci pensa Legrottaglie, infastidito da un paio di presunti falli non visti da Farina:
“È un ragazzino e non può comportarsi così. Ha dei grandi numeri, ma troppo spesso in campo assume atteggiamenti davvero riprovevoli. Non mi sono piaciuti i suoi atteggiamenti in campo, mi ha calciato due volte a gioco fermo. Credo che possa diventare un grande campione anche senza questi comportamenti”.
Intanto la Digos di Torino ha avviato un’indagine sui cori razzisti di sabato sera e sta esaminando i filmati delle telecamere interne allo stadio con l’analisi anche del relativo sonoro, in particolare di quelli della curva Sud dello stadio, per individuare chi ha cantato gli slogan sotto accusa. Martedì sarà invece il giorno della possibile sanzione, quando si pronuncerà il giudice Tosel. Molto dipenderà dal contenuto del referto compilato dall’arbitro Farina e dal resoconto degli ispettori della Procura federale.
La Juve rischia un’ammenda che va dai 20.000 ai 50.000 euro, oppure una o più giornate a porte chiuse o anche una squalifica del campo e nei casi gravi, e di “pluralità di violazioni”, la sconfitta a tavolino. Non è escluso che il giudice chiuda solamente le due curve juventine. E sulla questione è intervenuto anche il numero 1 dell’Aia, Marcello Nicchi:
“Ogni fine settimana, in Italia si giocano 16 mila partite, è giusto educare la gente e mandare i segnali giusti. I cori razzisti a Balotelli sono gravissimi, l’Uefa e la Fifa ci raccomandano sempre di eliminarli; l’arbitro ha il dovere di riportare sul proprio referto quello che sente. L’arbitro non ha il potere di sospendere la partita, ma di riportare sul proprio referto quello che accade intorno”.