La Trasfigurazione di Cristo: qual è il suo significato? (di Umberto Polizzi).

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Roberto Carson
00venerdì 5 giugno 2009 18:45
Il nostro corrispondente dall'Australia, il Dott. Umberto Polizzi ci fa pervenire questo interessante trattato che spiega il significato della trasfigurazione di Cristo.
Riceviamo e pubblichiamo.



É un tema che mi affascina e mi dà motivo di ricorrere alla memoria per poter mettere su un soggetto controverso e che pochi hanno voglia di trattare perché terribilmente ostico. Ci sono fedeli e non, che da sempre cercano di non approfondire l’argomento; sembra quasi una profanazione alla loro intelligenza. Perchè? Tu ne sai qualcosa? La trattazione della trasfigurazione vista nel suo giusto contesto, rafforza la figura del Cristo più dei miracoli stessi compiuti da Costui. Il gioco dei personaggi della vicenda mi sbalordiscono e, per la loro semplicità e, soprattutto, per la gran forza che acquista la vicenda spalancando una scena inverosimile che ha dell’irreale per il profano, ma illuminante per colui che attraverso la conoscenza della Bibbia concretizza un ideale di inestimabile sacralità. Gesù si lega con l’Iddio Padre Geova e si completa con l’intero proposito della ‘salvezza’. Per me è illuminante e mi dà la forza di perseverare nell’idea che qui su questa terra malsana e piena di triboli non siamo stati fatti per il solo affanno; ma un giorno vedremo fiorire i monti e il piano, nelle orticaie i roseti e da sotto i ‘cedri del Libano’ la pace si estenderà su tutta la terra. “Fantasticherie”, direbbe lo scettico di chi è sbalordito dinanzi al ‘nulla’ del… dopo. “Speranza in una certezza a partecipare ad un piano coerente sia della misericordia che della giustizia”, direbbe chi crede in un Dio misericordioso e che non ha creato per lo sfascio e per il nulla.
In che modo la trasfigurazione di Cristo influisce su di me?
E, qui di seguito gli avvenimenti in contesto.
Quattro uomini erano appena saliti su un alto monte. Lì avvenne una cosa sorprendente. Davanti allo sguardo attonito di tre suoi discepoli, Gesù Cristo subì una trasformazione. Ascolto l’evangelista Marco mentre riferisce questo avvenimento entusiasmante:
“GESÙ prese con sé Pietro e Giacomo e Giovanni, e li condusse su un alto monte da soli. E fu trasfigurato davanti a loro, e le sue vesti divennero splendenti, molto più bianche di quanto potrebbe imbiancarle sulla terra qualsiasi pulitore di vestiti. (Almeno così puntualizza la Scrittura) E apparve loro Elia con Mosè, e conversavano con Gesù. E, presa la parola, Pietro disse a Gesù: ‘Rabbi, è bello che stiamo qui; erigiamo dunque tre tende, una per te e una per Mosè e una per Elia’. In realtà, non sapeva che rispondere, poiché avevano molto timore. E si formò una nube, che li copriva con la sua ombra, e una voce venne dalla nube: ‘Questo è mio Figlio, il diletto; ascoltatelo’. Improvvisamente, però, guardarono attorno e non videro più nessuno con loro, tranne il solo Gesù”. Marco 9, 2-8.
Pensate! La faccia di Gesù risplendeva proprio come il sole. (Matteo 17, 2) Le sue vesti brillavano, essendo “molto più bianche di quanto potrebbe imbiancarle sulla terra qualsiasi pulitore di vestiti”- dice il racconto. . E si udì Dio stesso con la sua possente voce fare una dichiarazione riguardo al Figlio suo. Che avvenimento meraviglioso!
Il verbo greco qui tradotto “fu trasfigurato” significa “cambiare forma”. Esso ricorre anche in Romani 12:2, dove ai cristiani viene consigliato di ‘essere trasformati’ rinno-vando la propria mente. — W. E. Vine, An Expository Dictionary of New Testament Words, volume IV, pagina 148. - Non ho questa letteratura… sarebbe troppo per le mie possibilità, ma l’ho tratto da una mia ricerca fatta dal Dr.Miller .
Sì, la trasfigurazione di Gesù, avvenuta qualche tempo dopo la Pasqua del 32 E.V., fu un avvenimento sensazionale. Cosa portò a questo miracolo? Aveva uno scopo specifico? Cosa c’entravano Mosè ed Elia? - mi chiedevo! E in che modo la trasfigurazione di Cristo influisce su di noi? Facciamo un passo indietro.
Avvenimenti che la precedettero. ( Marco 8, 27-31)
Prima di salire sul monte, Gesù e i suoi discepoli si trovavano nei pressi di Cesarea di Filippo. Visto che questa città era circa 25 chilometri a sud-ovest dell’Ermon, la trasfi-gurazione potrebbe essere avvenuta su uno dei suoi elevati contrafforti. Non abbiamo la piena certezza dove, e in quale luogo, questo fenomeno avvenne.
Mentre erano in cammino verso l’“alto monte”, Gesù chiese ai suoi discepoli: “Chi dicono gli uomini che io sia?” Essi risposero: “Giovanni il Battista, ed altri: Elia; altri ancora: Uno dei profeti”. Allora Cristo chiese: “Ma voi, chi dite che io sia?”
Pietro rispose: “Tu sei il Cristo”. Allora Gesù “ordinò rigorosamente loro di non parlare di lui a nessuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva subire molte sofferenze ed essere rigettato dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli scribi ed essere ucciso, e sorgere tre giorni dopo”. — Marco 8:27-31. Gesù poi promise: “Alcuni di quelli che stanno qui non gusteranno affatto la morte prima di aver visto il regno di Dio venuto con potenza”. (Marco 9:1; Matteo 16: 28) Questa promessa si adempì “sei giorni dopo”, quando Gesù, mentre pregava, fu trasfigurato davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni.
Luca scrisse che questo avvenne “otto giorni dopo”, a quanto pare perché incluse nel computo il giorno della promessa e quello dell’adempimento. — Matteo 17:1, 2; Marco 9:2; Luca 9: 28.
La trasfigurazione di Gesù non fu un sogno. I tre apostoli non avrebbero fatto tutti lo stesso sogno, e inoltre Gesù ne parlò come di una “visione”. Questo non implica una cosa irreale, poiché il termine greco usato in Matteo 17:9 (‘visione’ Vedi la Tintori versione cattolica) è usato altrove in riferimento a ciò che si vede realmente. (Atti 7: 31)
Perciò, gli osservatori erano completamente svegli, e con i loro occhi e i loro orecchi videro e udirono effettivamente ciò che ebbe luogo. — Luca 9:32 (Versetto biblico implicato). Essendo sveglio, anche se non sapeva cosa dire, Pietro suggerì di erigere tre tende, una per Gesù, una per Mosè e una per Elia. (Luca 9: 33) Conosci bene l’attitudine spontanea, attiva, quasi invadente di quest’apostolo che faceva prima a parlare che a pensare… La nube che si formò quando Pietro parlò evidentemente simboleggiava la presenza di Dio sul monte, come la nuvola presso la tenda di adunanza d’Israele nel deserto. (Esodo 40: 34-38; simile a Luca 9: 34) E senz’altro gli apostoli non dormivano quando “Dio Padre” dichiarò: “Questi è il mio Figlio, colui che è stato eletto. Ascoltatelo”. — 2 Pietro 1: 17, 18; Luca 9:35. Perché apparve Mosè? Cosa aveva a che fare Mosè con tutto ciò?
Al tempo della trasfigurazione Mosè ‘non era conscio di nulla’, essendo morto da secoli. (Ecclesiaste 9: 5, 10) Al pari di Davide, non era stato ancora risuscitato e pertanto non era presente di persona. La scrittura di Atti 2:29-31 corrobora quella di Ecclesiaste appena citata e recita così: “Fratelli, mi sia lecito dirvi liberamente, al riguardo del patriarca David, che egli morì e fu sepolto, e che il suo sepolcro esiste anche oggi presso di noi. 30 Siccome egli era profeta e sapeva che Dio, con giuramento gli aveva promesso che uno della sua stirpe doveva sedere sopra il suo trono, egli previde e annunciò la Resurrezione di Cristo…!”
Mi domando:
“Ma perché Mosè fu visto insieme a Cristo in questa visione?”
Dio aveva detto a Mosè: “Susciterò per loro di mezzo ai loro fratelli un profeta come te; e in realtà metterò le mie parole nella sua bocca, ed egli certamente pronuncerà loro tutto ciò che io gli comanderò”. (Deuteronomio 18: 18) Bibbia cattolica Tintori.
Pietro applicò specificamente questa profezia a Gesù Cristo. (Atti 3, 20-23) A parte Gesù, Mosè è stato il più grande profeta che Dio abbia inviato alla nazione d’Israele.
Esistono delle analogie tra Mosè e il più grande Mosè, Gesù Cristo. Ad esempio, mentre erano in tenera età, la vita di entrambi fu messa in pericolo da governanti tirannici e Dio fece sì che venissero salvati. (Esodo 1: 20–2:10; confronta il parallelo con Gesù in Matteo 2:7-23). Entrambi digiunarono per 40 giorni all’inizio della loro carriera quali speciali servitori di Dio Onnipotente. (Esodo 24:18; 34:28; Deuteronomio 9:18,25; con Matteo 4: 1, 2). E sia Mosè che Gesù compirono miracoli mediante la potenza di Dio. - Esodo 14,21-31; 16,11-36; Salmo 78:12-54; con Gesù in Marco 4:41; Luca 7:18-23; Giovanni 14:11. Penso che per molti sia una noia collegare tutti questi passi biblici…, ma è necessario se vogliamo capire la Bibbia. Dio impiegò Mosè per liberare Israele dalla schiavitù egiziana, proprio come Gesù concede la liberazione spirituale. (Mosè in Esodo 12:37; 14:31; Gesù in Giovanni 8:31,32. Mosè ebbe il privilegio di essere il mediatore del patto incarichi su vasta scala.
Perché apparve Elia? Altra domanda che esige un’ulteriore risposta!
Anche se il defunto profeta Elia non era stato ancora risuscitato, fu appropriato che comparisse nella visione della trasfigurazione. Elia compì una grande opera ristabilendo la pura adorazione e santificando il nome di Jahvè fra gli israeliti.
Gesù Cristo fece la stessa cosa quando fu sulla terra e farà ancora di più per ristabilire la pura adorazione e rivendicare il suo Padre celeste mediante il Regno messianico.
Il profeta Malachia indicò che l’opera di Elia prefigurava un’attività futura. Mediante Malachia, Dio disse: “Ecco, vi mando Elia il profeta prima che venga il grande e tremendo giorno di Jahvé. Ed egli deve far volgere il cuore dei padri verso i figli, e il cuore dei figli verso i padri; affinché io non venga e realmente colpisca la terra, votandola alla distruzione”. — Malachia 4: 5, 6.
Questa profezia si adempì su piccola scala con l’opera di Giovanni il Battezzatore. Gesù lo indicò dopo la trasfigurazione, quando i discepoli gli chiesero perché gli scribi dicessero che Elia doveva venire prima della comparsa del Messia. Gesù rispose: “In realtà Elia viene e ristabilirà ogni cosa. Comunque, io vi dico che Elia è già venuto ed essi non l’hanno riconosciuto ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Anche il Figlio dell’uomo è destinato a soffrire in questo modo per mano loro”.
La narrazione aggiunge: “Allora i discepoli compresero che aveva parlato loro di Giovanni il Battista”. Matteo 17: 10-13.
Giovanni compì un’opera simile a quella di Elia quando battezzò gli ebrei che si pentivano dei loro peccati contro il patto della Legge. Ciò che più conta, Giovanni fu il precursore del Messia e presentò Gesù Cristo. (Matteo 11:11-15; Luca 1:11-17; Giovanni 1:29) Ma perché diciamo che l’opera di Giovanni era solo un adempimento su piccola scala della profezia di Malachia?
In questa visione, Elia fu visto parlare con Gesù. Questo avvenne dopo la morte di Giovanni il Battezzatore, il che significa che un’opera simile a quella di Elia sarebbe stata compiuta nel futuro. Inoltre, la profezia indicava che quest’opera si sarebbe compiuta prima del “grande e tremendo giorno di Jahvè”. Questo avvenimento che si avvicina a grandi passi include la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon, o Armaghedon. (Apocalisse 16:14-16) Questo significava che l’istituzione del celeste Regno di Dio, a quel tempo ancora futura, sarebbe stata preceduta da un’opera corrispondente all’attività di Elia e del suo successore Eliseo. — Salmo 145:9-13; Matteo 24:14.
La trasfigurazione deve aver rafforzato Gesù in vista delle sofferenze e della morte che stava per subire. Udire il suo Padre celeste chiamarlo ‘Figlio’ approvato deve aver rafforzato la sua fede. Ma che effetto ebbe la trasfigurazione sugli altri?
La trasfigurazione di Gesù rafforzò anche la fede degli osservatori. Impresse nella loro mente che Gesù Cristo è il Figlio di Dio. In effetti, visto che a quel tempo il principale Portavoce di Dio, la Parola, era in mezzo a loro, essi udirono dichiarare dalla voce di Dio stesso: “Questo è mio Figlio, il diletto, che io ho approvato”. Anche se Dio aveva reso un’analoga testimonianza quando Gesù era stato battezzato, in occasione della trasfigurazione aggiunse che i discepoli dovevano ascoltare suo Figlio. - Matteo 3:13-17; 17:5; - Giovanni 1:1-3,14.
La trasfigurazione rafforzò la fede anche in un altro modo. Nel corso della visione Gesù, “Mosè” ed “Elia” parlarono della “dipartita che [Cristo] era destinato a compiere a Gerusalemme”. (Luca 9:31) Qui “dipartita” traduce una forma del sostantivo greco èxodos. Questo esodo, o dipartita, evidentemente riguardava sia la morte di Gesù che la sua risurrezione, per opera di Dio, alla vita spirituale. (1 Pietro 3:18) Perciò la trasfigurazione rafforzò la fede nella risurrezione di Cristo. Rafforzò la fede specialmente provvedendo una prova convincente che Gesù sarebbe stato il Re del Regno messianico di Dio. Oltre a ciò, la visione mostrò che il Regno sarebbe stato glorioso.
La trasfigurazione rafforzò anche la fede nella profezia biblica. Circa 32 anni dopo (verso il 64 E.V.), Pietro ricordava ancora questa esperienza e scrisse: “No, non fu seguendo false storie inventate artificiosamente che vi facemmo conoscere la potenza e la presenza del nostro Signore Gesù Cristo, ma essendo divenuti testimoni oculari della sua magnificenza. Poiché egli ricevette da Dio Padre onore e gloria, quando dalla magnifica gloria gli furono rivolte queste parole: ‘Questo è mio figlio, il mio diletto, che io ho approvato’. Sì, queste parole udimmo rivolgere dal cielo mentre eravamo con lui sul monte santo. Quindi abbiamo la parola profetica resa più sicura; e voi fate bene prestandole attenzione come a una lampada che risplende in luogo tenebroso, finché spunti il giorno e sorga la stella mattutina, nei vostri cuori”. — 2 Pietro 1:16-19.
Cosa significa per noi?
Sì, Pietro considerava la trasfigurazione di Gesù una potente conferma della parola profetica di Dio. Anche l’apostolo Giovanni forse alludeva a questa visione quando disse: “La Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi, e abbiamo visto la sua gloria, una gloria tale che appartiene a un figlio unigenito da parte di un padre; ed era pieno di immeritata benignità e verità”. (Giovanni 1:14) Allo stesso modo, la trasfigurazione può rafforzare la vostra fede nella parola profetica di Jahvè.
La trasfigurazione e gli avvenimenti ad essa legati possono rafforzare la nostra fede che Gesù Cristo è il Figlio di Dio e il promesso Messia. Può rendere più salda la nostra credenza nella risurrezione di Gesù alla vita spirituale in cielo. Questa sorprendente visione dovrebbe anche accrescere la nostra fede nel governo di Dio, poiché la trasfigurazione fu una visione anticipata della gloria e del potere regale di Cristo.
Una cosa che rafforza particolarmente la fede è sapere che la trasfigurazione di Cristo si riferiva ai nostri giorni, quando la presenza di Gesù diverrà una realtà. (Matteo 24:3-14) Un mondo nuovo. (2 Pietro 3: 13) Preghiamo Geova d’esserci!

Umberto Polizzi
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