L'acqua della vita

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Topsy
00martedì 28 luglio 2009 19:37
Il Mikvè
La parola mikvè si incontra per la prima volta in Genesi 1°, 10:"Dio chiamò terra l’asciutto e chiamò mari la raccolta delle acque" (mikvè màyim).In altri due punti, nella Bibbia, si parla ancora di mikvè - come mikvè màyim, cioè raccolta di acqua - e precisamente in Esodo 7°, 19 e Levitico 11°, 36. In tutto, tre volte.

Nell’uso corrente, fin dai tempi più antichi, mikvè sta ad indicare una piscina per l’immersione rituale: immersione che deve essere completa (cioè fino a che neppure un capello rimanga fuori dall’acqua) e in stato di totale nudità.





Nella tradizione ebraica la mitzvà del mikvè è considerata una dei chukkìm cioè le mitzvòt di cui non ci è stato rivelato il significato, ma i rabbanim ritengono che ci sia un riferimento all’acqua primordiale, l’acqua della creazione; dal mikvè si esce completamente rinnovati, come una persona nuova.

Un giorno la terra emerse dalle acque per l’opera creatrice di Dio, e come ogni bambino esce dalle acque amniotiche per vedere la luce, così l’emersione, che segue ad un'immersione nel mikvè, ripete simbolicamente ogni volta un processo di rinascita.






Roberto Carson
00martedì 28 luglio 2009 19:49
La pratica del mitzvà viene compiuta ancora oggi?

Chi segue questo rituale?

Ogni quanto tempo?

A cosa serve?
.:mErA:.
00giovedì 30 luglio 2009 21:22
Shalom.
Perdonatemi per questo periodo di assenza.

L'immersione rituale è considerata una purificazione prima di tutto fisica (un lavaggio del corpo) e anche spirituale.
Nell'Ebraismo il lavaggio con acqua ha sempre una grande importanza e va eseguito quotidianamente.

Shalom.
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