L'Europa si sta riscaldando più rapidamente del resto del mondo

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Ciack
00venerdì 3 giugno 2005 10:46
L’Europa si sta riscaldando più rapidamente del resto del mondo a causa dell’aumento dell’effetto serra dovuto alle emissioni di anidride carbonica e altri gas serra. Lo denuncia il WWF che riprende gli ultimi studi in questo campo


Da qui al 2080 estati calde, siccità e piogge torrenziali e grandinate diventeranno sempre più frequenti, mentre gli inverni freddi potrebbero scomparire: lo denuncia il WWF che riprende uno studio dell’Agenzia Europea dell’Ambiente e altri studi pubblicati di recente. Le ondate di calore e le alluvioni diventeranno più frequenti, mettendo a rischio la salute dei più anziani e dei malati, e tre quarti dei ghiacciai delle Alpi Svizzere rischiano di sciogliersi entro il 2050.

Non solo: l’Hadley Center for Climate Prediction and Research e la Oxford University, in Gran Bretagna, avvertono che da qui al 2040 più della metà delle estati, nel vecchio continente, rischia di raggiungere gli stessi livelli di temperatura di quelle del 2003. E nel 2100 l’estate del 2003 potrebbe addirittura sembrare “fresca”. Anche gli americani hanno fatto i loro studi: Science ha pubblicato lo scorso anno un rapporto del National Center for Atmospheric Research (NCAR) che predice nel 21.mo secolo ondate di calore più intense, più frequenti e di più lunga durata.

La media dei disastri correlati al clima si è raddoppiata negli anni ’90 rispetto alla decade precedente, con un costo di circa 11 miliardi di dollari l’anno. Le alluvioni che colpirono 11 Paesi Europei nel 2001 uccisero 80 persone, mentre l’ondata di calore del 2003 nell’Europa Occidentale e Meridionale provocò più di 20 mila morti. Le temperature in Europa sono salite in media di 0,95 gradi centigradi negli ultimi 100 anni, mentre la temperatura globale è salita tra 0,2 e 0,7 gradi centigradi.

“I mutamenti climatici sono in corso e hanno un impatto sul mondo, specie i paesi poveri, ma anche nel nostro continente: le conseguenze per le persone, per gli ecosistemi e per la stessa economia rischiano di essere devastanti”, dice Mariagrazia Midulla, responsabile Campagne Internazionali del WWF Italia. “La concentrazione di anidride carbonica, il gas generato dall'uso di combustibili fossili che, intrappolando il calore, primo fra tutti provoca l’aumento dell’effetto serra, non è mai stata così alta nell’atmosfera, perlomeno negli ultimi 420 mila anni, ed è del 34 per cento sopra quella dell’era pre-industriale. Gli scienziati avvertono che un aumento della temperatura globale sopra i 2 gradi centigradi avrebbe conseguenze catastrofiche. Se la crescita dell’anidride carbonica continuerà a questi ritmi, però, non solo supereremo i 2 gradi, ma ci si prospetta un possibile picco di aumento medio di 6,3 gradi in Europa!”.

I paesi del G8 che si incontreranno in Scozia all’inizio di luglio hanno un’occasione per mostrare la volontà di affrontare il problema, visto che i mutamenti climatici sono uno dei punti principali dell’agenda in discussione: WWF si augura che da quell’importante consesso venga il riconoscimento della gravità e dell’urgenza del problema, impegni per politiche chiare e ambiziose e l’intensificazione degli sforzi per ridurre le emissioni e usare le tecnologie già disponibili, come le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica.


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