ma allora la befana esiste
V.S., 12 settembre 2007, 19:58
Scienza E' la scoperta, fatta per caso, di un pensionato della Pennsylvania, alla ricerca di nuove cure contro il cancro: grazie ad un generatore di onde radio, l'idrogeno presente nell'acqua di mare è in grado di bruciare. E a temperature elevatissime
Acqua di mare al posto del carburante? Un'idea apparentemente folle: dolce o salata che sia, diranno i più, l'acqua non brucia. Ma la scoperta, fatta l'estate scorsa da un pensionato e scienziato a tempo perso della Pennsylvania di nome John Kanzius potrebbe far cambiare idea anche ai più scettici.
Afflitto dal cancro, il sessantatreenne Kanzius era alla ricerca di una nuova cura per la sua malattia. Appassionato di fisica, di onde radio e di nano-tecnologie, un bel giorno, nel piccolo laboratorio di casa, ha cercato di separare l'acqua marina dal sale con un generatore di onde radio, nella speranza di trovare un modo per danneggiare le cellule cancerogene senza compromettere l'integrità di quelle sane. Con sua enorme sorpresa, tuttavia, l'acqua nella provetta - o meglio l'idrogeno contenuto in essa - ha preso immediatamente fuoco, generando una fiamma quasi elettrica in grado di superare i 1700 gradi centigradi.
La notizia di un nuovo (si fa per dire), illimitato e facilmente reperibile combustibile ha fatto in fretta il giro del mondo e ha acceso un vivace dibattito anche in Rete. Stando a quanto riportato dal quotidiano Pittsburgh Post-Gazette e dal sito della Cbs, una risposta ai tanti quesiti è arrivata ora dai ricercatori della Penn State University. Il chimico Rustum Roy ha infatti confermato quanto aveva già visto giorni fa proprio a casa di Kanzius: "E' vero, non c'è nessun trucco", ha confermato lo scienziato dopo aver eseguito nuovi test nei laboratori universitari. L'onda radio, ha aggiunto, con la sua capacità di rompere i legami molecolari (ovvero di scindere l'ossigeno dall'idrogeno), genera una combustione. Non solo, perché "una volta incendiato, l'idrogeno brucia finché rimane esposto alle frequenze". "E' la più grande scoperta scientifica nel campo dell'acqua degli ultimi cent'anni", ha quindi concluso il ricercatore.
In un mondo sempre più assetato di energia, è però ancora presto per comprendere la reale portata di questa rivelazione, nonché per dire quanto questo ritrovato possa essere utile anche nella praticità di tutti i giorni. Ma la prospettiva di poter fare il pieno alla propria macchina con dell'acqua di mare è indubbiamente allettante.
Per gli studiosi le potenzialità sono enormi, ma serve tempo e, soprattutto, denaro per condurre nuove ricerche. Gli scienziati, infatti, devono ancora capire se l'energia prodotta dall'idrogeno dell'acqua di mare possa bastare per alimentare un'automobile o altre autovetture di grossa cilindrata. Per questo, il ricercatore incontrerà questa settimana i funzionari del Dipartimento federale per l'energia e quello della Difesa a Washington, dove cercherà di ottenere nuovi fondi statali per la ricerca.
John Kanzius, intanto, non ha perso tempo ed è corso all'ufficio brevetti del governo statunitense per certificare la sua scoperta come "sistema avanzato di ipertermia indotta da radiofrequenza". Il pensionato della Pennsylvania non ha dubbi sul destino del suo brevetto: lo venderà al miglior offerente. Perché, in fondo, ciò che continua ad interessarlo è soprattutto la sua ricerca sul cancro e il ricavato - che si preannuncia milionario - servirà proprio a progredire in questa direzione.