I risultati delle "BIG companies" in borsa!!

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(SimonLeBon)
00sabato 20 dicembre 2008 22:50
2008-12-20 20:01
BORSA, 2008 ANNUS HORRIBILIS, FRA BIG PERDITE DEL 70%
MILANO - Resta ancora qualche seduta prima di chiudere l'anno a Piazza Affari ma ormai i giochi sono fatti. Borsa Italiana deve ancora elaborare le statistiche di fine anno che, tradizionalmente, vengono pubblicate tra Natale e Capodanno ma tenendo in considerazione i principali indicatori a fine novembre il dato più evidente è la dimezzata capitalizzazione delle società italiane e le perdite nelle quotazioni che per alcuni tra i big superano il 70 per cento. Il 2008 verrà ricordato come 'annus horribilis' per le Borse in tutto il mondo e anche gli indici di Piazza Affari portano le cicatrici inferte dall'Orso. Il Mibtel ha finora perso il 48,3% quasi dimezzandosi da 29.402 punti a 15.206 punti di venerdì scorso. Lo S&P/Mib, l'indice che raggruppa i 40 titoli maggiori, ha perso in un anno il 49% passando da quota 38.554 a 19.683 punti.

La capitalizzazione delle società italiane quotate a fine 2007 era circa 733 miliardi di euro e si è ridotta a fine novembre 2008 a poco più di 383 miliardi. Le quotazioni azionarie si sono in generale dimezzate per le blue chips. Il bilancio più tragico è quello di Seat Pagine Gialle, Fiat e Unicredit, che da fine 2007 hanno perso circa il 70 per cento.

Un anno da dimenticare per i big raccolti nel paniere dello S&P/Mib, per i quali se si parla de 'i migliori' ci si deve riferire a quei titoli che hanno perso di meno: Snam Rete Gas, Fastweb e Terna che hanno saputo contenere le perdite. Se fine anno è tempo di bilanci bisogna ripercorrere l'origine di quella che è poi diventata una crisi economica globale. Ha preso origine dalla crisi dei mutui subrime e gli immobiliari sono stati tra i titoli più colpiti sul listino di Piazza Affari. Tra questi Risanamento (-89,17%), Aedes (-87,77%) e Pirelli Re (-84,14%).

Il fenomeno era stato sottovalutato nel 2007 ed è degenerato nel crac di grandi banche d'affari. I timori e le incertezze hanno coinvolto tutto il settore finanziario e a Milano, maglia nera per Unicredit (-68,66%) che ad ottobre ha dovuto approntare un piano anticrisi e un aumento di capitale. Solo le piccole e le piccolissime possono dire di aver vinto sulla crisi e aver ingannato l'Orso. Landi Renzo, per esempio, si appresta a chiudere con un saldo positivo, in rialzo del 33,63% e la Banca Popolare di Intra del 27,14 per cento. C'é però chi ha visto tragicamente azzerato il suo valore come Eutelia (-91,15%).

I MIGLIORI NELLO S&P/MIB I PEGGIORI
- Snam RG -8,07% - Seat Pg -78,37%
- Fastweb -14,62% - Fiat -72,55%
- Terna -16,88% - Unicredit -68,66%
- Lottomatica -30,02% - Banco Popolare -66,46%
- Alleanza -31,38% - Pirelli & C -64,14%
- Eni -33,73% - Geox -59,48%
- Generali -35,68% - L'Espresso -58,85%
- Buzzi Unicem -36,29% - A2A -58,48%
- Luxottica -38,62% - Saipem -58,12%
- Italcementi -35,74% - Bpm -56,04%
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