Diamo voce a chi non ce l'ha

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u211155
00lunedì 17 ottobre 2005 18:24
Tra il 14 e il 16 settembre, a cinque anni dalla proclamazione della Dichiarazione del Millennio, 189 leader di stato e di governo si sono riuniti a New York per fare il punto sullo stato di attuazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs).

La voce di coloro che in prima persona patiscono il flagello della povertà era però assente.

Secondo il segretario di ActionAid ben poco è stato fatto per passare dalle promesse ai risultati. Le sue parole:

«La distanza tra quanto dichiarato e quanto messo in pratica è abissale, come dimostra anche il comportamento del governo italiano: nel gennaio del 2002 il presidente del Consiglio manifestò l'intenzione di portare l'aiuto allo sviluppo del nostro paese all'1% del Prodotto Interno Lordo; la realtà è che da allora questa percentuale è scesa dallo 0,20% allo 0,15%».

Non è questione di colorazione del governo, lo schieramento oggi all'opposizione non aveva disposto stanziamenti significamente diversi.

E' questione di priorità da parte di tutte le componenti della società civile: cittadini, informazione (stampa,tv,internet, ecc.), istituzioni ed enti e sopratutto governi .

Occorre che tutti indistintamente si impegnino, direttamente o esercitando pressioni, affinchè la lotta alla povertà divenga l'obiettivo primario dei governi, il primo problema da affrontare, non quello a cui destinare risorse marginali.

Together, we can be the voice that makes the difference.


666---Astaroth---LCF
00lunedì 17 ottobre 2005 19:26
non sono d'accordo
4meric4n.idiot.87
00lunedì 17 ottobre 2005 20:06
Re:

Scritto da: u211155 17/10/2005 18.24
Tra il 14 e il 16 settembre, a cinque anni dalla proclamazione della Dichiarazione del Millennio, 189 leader di stato e di governo si sono riuniti a New York per fare il punto sullo stato di attuazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs).

La voce di coloro che in prima persona patiscono il flagello della povertà era però assente.

Secondo il segretario di ActionAid ben poco è stato fatto per passare dalle promesse ai risultati. Le sue parole:

«La distanza tra quanto dichiarato e quanto messo in pratica è abissale, come dimostra anche il comportamento del governo italiano: nel gennaio del 2002 il presidente del Consiglio manifestò l'intenzione di portare l'aiuto allo sviluppo del nostro paese all'1% del Prodotto Interno Lordo; la realtà è che da allora questa percentuale è scesa dallo 0,20% allo 0,15%».

Non è questione di colorazione del governo, lo schieramento oggi all'opposizione non aveva disposto stanziamenti significamente diversi.

E' questione di priorità da parte di tutte le componenti della società civile: cittadini, informazione (stampa,tv,internet, ecc.), istituzioni ed enti e sopratutto governi .

Occorre che tutti indistintamente si impegnino, direttamente o esercitando pressioni, affinchè la lotta alla povertà divenga l'obiettivo primario dei governi, il primo problema da affrontare, non quello a cui destinare risorse marginali.

Together, we can be the voice that makes the difference.





La lotta alla povertà è una cosa giusta, ma credo che se bastasse semplicemente stanziare dei fondi governativi per risolverla a quest'ora sarebbe già stato fatto. Il problema è che si fa presto a criticare un governo (e non prendermi per filo-berlusconiano, perchè non lo sono) dall'esterno perchè non si conosce la miriade di problemi che si presentano in esso.
Cioè risolvere la povertà non è come costruire un ponte che ci metti i soldi, gli operai e l'ingegnere ed è bello che fatto
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