Come fu inventato il popolo Ebraico

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Claudio Cava
00martedì 15 maggio 2012 20:19
Non ci fu nessuna fuga dall' Egitto

Quanto segue è l’ autorevole smantellamento di un mito.

All’ annosa questio se gli ebrei formano una nazione risponde uno storico israeliano, poichè contrariamente all’opinione comune, la diaspora non nasce con l’espulsione degli ebrei della Palestina, ma da successive conversioni in Africa del Nord, in Europa del Sud ed nel Medio-Oriente. Ecco qualcosa che farà vacillare una delle basi del pensiero sionista, secondo la quale gli ebrei sono i discendenti del regno di Davide, ma non gli eredi dei guerrieri berberi o dei cavalieri kazari.
La spiegazione di Shlomo Sand, storico e professore all’ università di Tel-Aviv:


Qualsiasi Israeliano sa, senza l’ombra di dubbio, che il popolo ebreo esiste da quando ha ricevuto la Torah(1) nel Sinai e che egli è il discendente diretto ed esclusivo del popolo eletto.

Tutti noi siamo convinti che questo popolo, fuggito dall’Egitto, si stabilì “sulla terra promessa”, dove fu eretto il regno glorioso di Davide e di Salomone, diviso in seguito nei regni di Giuda e di Israele. Inoltre nessuno ignora che questo popolo ha conosciuto l’esilio due volte: dopo la distruzione del primo tempio, nel VI° secolo prima di Cristo, quindi in seguito a quella del secondo tempio, nell’anno 70 dopo Cristo.

In seguito per il popolo ebreo vi furono peregrinazioni di circa due mille anni: le sue tribolazioni lo condussero nello Yemen, in Marocco, in Spagna, in Germania, in Polonia e fino in Russia, ma riuscì sempre a preservare i legami di sangue tra le sue Comunità così lontane fra loro. In questo modo la sua unicità non fu alterata.

Alla fine del xx° secolo, le condizioni divennero propizie per il suo ritorno nell’antica patria. Senza il genocidio nazista, milioni di ebrei avrebbero ripopolato naturalmente Eretz Israel (la terra di Israele) poiché era il loro sogno da venti secoli.

Vergine, la Palestina attendeva che il suo popolo originale venisse a farla rifiorire. Dato che apparteneva a lui solo, non a questa minoranza araba, sprovvista di storia, arrivata là per caso. Giuste erano dunque le guerre condotte dal popolo errante per riprendere possesso della sua terra; e criminale l’opposizione violenta della popolazione locale.


Da dove viene quest’interpretazione della storia ebraica?

È l’opera, dalla seconda metà del xix° secolo, di rimanipolatori, di talento, del passato, la cui fertile immaginazione ha ideato, sulla base di pezzi di memoria religiosa, ebraica e cristiana, una sequenza genealogica continua per il popolo ebreo. La storiografia abbondante del giudaismo comporta, certamente, una pluralità di approcci. Ma le polemiche nel suo ambito non hanno mai rimesso in discussione l’essenzialità delle concezioni elaborate soprattutto alla fine del XIX° secolo ed all’inizio del XX°.

Quando apparivano scoperte suscettibili di contraddire l’immagine di questo lineare passato, esse quasi non beneficiavano di alcun eco. L’imperativo nazionale, tale una mandibola fermamente chiusa, bloccava ogni tipo di contraddizione e deviazione rispetto alla versione dominante. Le specifiche istanze di produzione della conoscenza del passato ebreo – i dipartimenti esclusivamente dedicati “alla storia del popolo ebreo”, separati dai dipartimenti di storia (chiamati in Israele “storia generale”) – hanno in gran parte contribuito a questa curiosa “emiplegia”. Anche il dibattito, di carattere giuridico, su “chi è ebreo?”non ha preoccupato questi storici: per loro, è ebreo qualsiasi discendente del popolo costretto all’esilio due mille anni fa.

Questi ricercatori “autorizzati” del passato non parteciparono neppure alla discussione “dei nuovi storici”, iniziata alla fine degli anni 1980. La maggior parte degli attori di questo dibattito pubblico, in numero limitato, veniva da altre discipline o da orizzonti extra-universitari: sociologi, orientalisti, linguisti, geografi, specialisti in scienza politica, ricercatori in letteratura, archeologi; essi formularono nuove questioni sul passato ebreo e sionista. Si contavano anche nelle loro file laureati venuti dall’estero. Dai “dipartimenti di storia ebrea” giunsero, in compenso, soltanto degli echi apprensivi e conservatori, rivestiti di una retorica apologistica a base di idee ricevute.


Il giudaismo, religione proselitista
In breve, in sessanta anni, la storia nazionale è maturata pochissimo, e l’evoluzione improbabile nel prossimo futuro. Eppure, i fatti messi a giorno dalle ricerche pongono ad ogni storico onesto domande sorprendenti a primo acchito, ma tuttavia fondamentali.


La bibbia può essere considerata come un libro di storia?

I primi storici ebrei moderni, come Isaak Markus Jost o Léopold Zunz, nella prima metà del XIX °secolo, non la pensavano così: ai loro occhi, l’Antico Testamento è un libro di teologia che ha costituito le comunità religiose ebree dopo la distruzione del primo tempio. È stato necessario attendere la seconda metà dello stesso secolo per trovare storici, in primo luogo Heinrich Graetz, titolare di una visione “nazionale” della bibbia: hanno trasformato la partenza di Abramo per Canaan, l’uscita dell’Egitto o anche il regno unificato di Davide e Salomone in resoconti di un passato nazionale autentico. Da allora gli storici sionisti non hanno cessato di ribadire queste “bibliche verità”, diventate prodotti di consumo quotidiani dell’istruzione nazionale.

Ma ecco che nel corso degli anni 1980 questi miti fondatori vacillano. Le scoperte “della nuova archeologia” contraddicono la possibilità di un grande esodo nel XIII° secolo prima della nostra era. Inoltre Mosè non ha potuto fare uscire gli ebrei dell’Egitto e condurli verso “la terra promessa” per la semplice ragione che all’epoca questa… era nelle mani degli Egiziani. Non si trova del resto alcuna traccia di una sommossa di schiavi nell’impero dei faraoni, né una conquista rapida del paese di Canaan perpetrata da elementi stranieri.

Non esiste neppure un segno dei sontuosi regni di Davide e di Salomone. Le scoperte del decennio passato mostrano l’esistenza, all’epoca, di due piccoli regni: Israele, più potente, e Juda, la futura Giudea. Gli abitanti di quest’ultimo regno non subirono nessun esilio nel VI° secolo prima della nostra era: solo l’élite politica ed intellettuale dovettero installarsi a Babilonia. Da questo decisivo incontro con i culti persiani sorgerà il monoteismo ebreo.

continua...
Claudio Cava
00martedì 15 maggio 2012 20:20
L’esilio dell’anno 70 della nostra era, ha effettivamente avuto luogo?

Paradossalmente, questo “evento fondatore” nella storia degli ebrei, da cui la diaspora trae la sua origine, non ha dato luogo al minima ricerca. Per una semplice ragione: i Romani non hanno mai esiliato nessun popolo su tutto il lato orientale del Mediterraneo. Ad eccezione dei prigionieri ridotti in schiavitù, gli abitanti della giudea continuarono a vivere sulle loro terre, anche dopo la distruzione del secondo tempio.

Una parte di loro si convertì al cristianesimo nel IV° secolo, mentre la grande maggioranza si congiunse all’Islam in occasione della conquista araba al VII° secolo. La maggior parte degli ideatori sionisti lo sapevano: come Yitzhak Ben Zvi e David Ben Gourion, rispettivamente il futuro presidente e il fondatore dello Stato di Israele; lo hanno scritto fin nel 1929, anno della grande sommossa palestinese. Tutti e due citano più volte il fatto che i contadini della Palestina sono i discendenti degli abitanti dell’antica Giudea(2).


Poiché non c’è mai stato un esilio dalla Palestina romanizzata, da dove vengono i numerosi ebrei che popolano il bacino del Mediterraneo fin dall’antichità?

Dietro la cortina della storiografia nazionale si nasconde una stupefacente realtà storica. Dalla sommossa dei Maccabei, nel II° secolo prima della nostra era, alla sommossa di Bar-Kokhba, al II° secolo dopo G.C., il giudaismo fu la prima religione proselitista. Gli Asmonei avevano già convertito di forza gli Idumenei del sud della Giudea ed gli Itureeni di Galilea,e annessi al “ popolo di Israele”. Sulla base di questo regno giudeo-ellenico, il giudaismo si espanse in tutto il Medio-Oriente e il Mediterraneo. Nel primo secolo della nostra era apparve, nell’attuale Kurdistan, il regno ebreo di Adiabène, e non sarà l’ultimo regno a “giudea-dizzarsi”: altri lo faranno successivamente.

Gli scritti di Flavio Giuseppe non costituiscono la sola testimonianza dell’ardore proselitista degli ebrei. Da Orazio a Seneca, da Giovenale a Tacito, molti autori latini ne esprimono il timore. Il Mishna e il Talmud(3) autorizzano questa pratica della conversione – anche se, di fronte alla pressione ascendente del cristianesimo, i saggi della tradizione talmudica esprimeranno riserve al suo riguardo.


La vittoria della religione di Gesù, all’inizio del IV° secolo, non mette fine all’espansione del giudaismo, ma rilega il proselitismo ebreo ai margini del mondo culturale cristiano. Nel V° secolo appare così, nei territori dell’attuale Yemen, un regno ebreo vigoroso dal nome di Himyar, i cui i discendenti conserveranno la loro fede dopo la vittoria dell’islam e fino ai tempi moderni. Inoltre i cronisti arabi ci danno la notizia dell’esistenza, nel VII° secolo, di tribù berbere giudaizzate: di fronte alla spinta araba, che raggiunse l’Africa del Nord alla fine di questo stesso secolo, appare la figura leggendaria della regina ebrea Dihya el-Kahina,che tentò di fermarla. Alcuni Berberi giudaizzati prenderanno parte alla conquista della penisola iberica, che pose le basi della particolare simbiosi tra ebrei e musulmani, caratteristica della cultura ispano-araba.

La conversione di massa più significativa si verifica tra il Mar Nero ed il Mar Caspio: riguarda l’immenso regno kazaro, nel VIII° secolo. L’espansione del giudaismo, dal Caucaso all’Ucraina attuale, genera comunità multiple, che le invasioni mongole del XIII°secolo respingono in gran numero verso l’est dell’Europa. Là, con gli ebrei venuti dalle regioni slave del Sud e degli attuali territori tedeschi, porranno le basi della grande cultura yiddish(4).

continua...
Claudio Cava
00martedì 15 maggio 2012 20:20

Questi resoconti delle origini plurali degli ebrei appaiono, in modo più o meno titubante, nella storiografia sionista verso gli anni 1960; sono in seguito gradualmente rese marginali prima di scomparire dalla memoria pubblica in Israele. I conquistatori della città di Davide, nel 1967, avrebbero dovuto essere i discendenti diretti del suo regno mitico e non gli eredi di guerrieri berberi o di cavalieri kazari. Gli ebrei fanno allora figura di “etnie” specifiche che, dopo due mila anni d’esilio e d’erranza, ha finito per ritornare a Gerusalemme, la sua capitale.

Ma i fautori del resoconto lineare ed indivisibile non mobilitano soltanto l’insegnamento della storia: fanno appello anche alla biologia. Dagli anni ‘70, in Israele, una successione di ricerche “scientifiche” cerca di dimostrare, con tutti i mezzi, la prossimità genetica degli ebrei del mondo intero. “La ricerca sulle origini delle popolazioni” rappresenta ormai un campo legittimato e popolare della biologia molecolare, mentre il cromosoma Y maschile ha conquistato un posto d’onore al fianco di una Clio ebrea(5) nella ricerca sfrenata dell’unicità dell’origine “del popolo eletto”.

Questa concezione storica costituisce la base della politica identitaria dello Stato di Israele, ma è là che il dente duole! Essa dà infatti luogo ad una definizione esistenzialista ed etnocentrica del giudaismo, che alimenta una segregazione che mantiene divisi gli ebrei dai non ebrei -sia gli Arabi, che gli immigranti russi o i lavoratori immigrati-.


Israele, sessanta anni dopo la sua fondazione, rifiuta di concepirsi come una repubblica che esiste per i suoi cittadini. Circa un quarto di loro non sono considerati come ebrei e, secondo lo spirito delle sue leggi, questo Stato non è loro. In compenso, Israele si presenta sempre come lo Stato degli ebrei del mondo intero, anche se non si tratta più di profughi perseguitati, ma di cittadini che di diritto vivono in piena uguaglianza nei paesi in cui risiedono. In altre parole, una etnocrazia senza frontiere giustifica la discriminazione rigorosa che pratica nei confronti di una parte dei suoi cittadini invocando il mito della nazione eterna, ricostituita per raccogliersi “sulla terra dei suoi antenati”.

Scrivere una storia ebrea nuova, oltre il prisma sioniste, non è dunque cosa facile.la luce che vi viene divisa si trasforma in forti colori etnocentrici. Ora,gli ebrei hanno sempre formato comunità religiose costituite, generalmente da conversioni, in diverse regioni del mondo: non rappresentano dunque “un etnos” fautore di una stessa origine unica e che si sarebbe spostato al seguito di un’erranza di venti secoli.

Lo sviluppo di qualsiasi storiografia come, più generalmente, il processo della modernità passa in un dato momento, si sa, per l”invenzione della nazione. Questa fu il sogno di milioni di esseri umani nel XIX° secolo e durante una parte del XX°. La fine di quest’ultimo secolo ha visto questi sogni iniziare a rompersi. I ricercatori, in numero sempre crescente, analizzano, dissecano e smantellano i grandi resoconti nazionali, ed in particolare i miti dell’origine comune care alle cronache del passato. Gli incubi d’identità di ieri faranno posto, domani, ad altri sogni d’identità. Sul modello di ogni personalità fatta di identità fluide e variate, la storia è anch’essa un’identità in movimento.

(1)Testo fondatore del giudaismo, la Torah — la radice ebraica yara significa insegnare — è composta dai primi cinque libri della Bibbia, o Pentateuco : Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio.

(2) Cf. David Ben Gourion e Yitzhak Ben Zvi, « Eretz Israël » nel passato e nel presente (1918, in yiddish), Gerusalemme, 1980 (in ebraico) e Ben Zvi, La Nostra popolazione nel paese (in ebraico), Varsavia, Comitato esecutivo dell’Unione della giovinezza e Fondo Nazionale ebreo, 1929.
(3) La Mishna, considerata come la prima opera della letteratura rabbinica, è stata completata nel secondo secolo DC. Il Talmud riassume tutte le diserzioni rabbiniche sulla legge, i costumi e la storia degli ebrei. Esistono due Talmud: quello della Palestina scritto tra il terzo e il quinto secolo, e quello babilonese, terminato alla fine del quinto secolo AC.
(4) Parlato dagli ebreo dell’Europa Orientale, lo yiddish è una lingua slavo-tedesca che comprende alcune parole derivanti dall’ebreo.
(5)Nella mitologia greca, Clio era la musa della storia.

Titolo originale:Comment fut inventé le peuple juif di Shlomo Sand.


Da: www.monde-diplomatique.fr/2008/08/SAND/162

Traduzione di Giuditta.

Tratto da:

tuttouno.blogspot.com/

Aquila-58
00martedì 15 maggio 2012 20:22
Claudio, ma non spererai che, a seguito di questa "sparate" (tutte la provare, del resto...) noi si diventi atei, spero! [SM=g27987]
Claudio Cava
00martedì 15 maggio 2012 20:26
Re:
Aquila-58, 15/05/2012 20.22:

Claudio, ma non spererai che, a seguito di questa "sparate" (tutte la provare, del resto...) noi si diventi atei, spero! [SM=g27987]



Dio me ne scampi! ops [SM=g27987]

State troppo bene come state, e io sono una brava persona.

Ma stai attento a non sparare quello "sparate" troppo in fretta.

Io non divulgo spazzatura.

Ciao [SM=g7255]
Claudio
Aquila-58
00martedì 15 maggio 2012 20:28
Re: Re:
Claudio Cava, 15/05/2012 20.26:



Dio me ne scampi! ops [SM=g27987]

State troppo bene come state, e io sono una brava persona.

Ma stai attento a non sparare quello "sparate" troppo in fretta.

Io non divulgo spazzatura.

Ciao [SM=g7255]
Claudio



Non si tratta di spazzatura, Claudio.
Si tratta di cose che vanno provate......sono due cose assolutamente diverse, sai?


jwfelix
00martedì 15 maggio 2012 20:29
Re:
Hey buon Claudio.
Qual buon vento ti ha spinto da queste parti? [SM=g8930]

Pensa che un giorno diranno che non sono esistito nemmeno io.
Diranno che sono solo un tipo scritto su qualche libro e che apparivo nei forum [SM=g8930]


Claudio Cava
00martedì 15 maggio 2012 20:34
Re: Re: Re:
Aquila-58, 15/05/2012 20.28:



Non si tratta di spazzatura, Claudio.
Si tratta di cose che vanno provate......sono due cose assolutamente diverse, sai?





Ma ti rendi conto che hai giudicato prima di leggere?
Solo vedendo titolo e sottotitolo.

"Giudicato" per modo di dire, ovviamente. [SM=x1408447]

Io non voglio convincere nessuno, quindi non devo provare niente.

Anche perche' so bene che manco col filmato completo dal big-bang ad oggi vi si smuove. [SM=g10765]
Nulla da eccepire, per carita'. [SM=g7350]

In un forum si discute, e io offro argomenti di discussione.

Ciao
Claudio
Claudio Cava
00martedì 15 maggio 2012 20:37
Re: Re:
jwfelix, 15/05/2012 20.29:

Hey buon Claudio.
Qual buon vento ti ha spinto da queste parti? [SM=g8930]

Pensa che un giorno diranno che non sono esistito nemmeno io.
Diranno che sono solo un tipo scritto su qualche libro e che apparivo nei forum [SM=g8930]





A te avrei da dire un paio di paroline a proposito del politeismo della Bibbia. [SM=g8806]
Del quale tu non puoi non sapere, detto tra parentesi.

Ma e' un momentaccio.
Ce l' hai ancora il forum?
Vengo li' a parlarne, domani o dopo.

Qui meglio lasciar perdere.
E' gia' stato trattato e ho visto com' e' andata.

A presto.
Claudio
(garoma)
00martedì 15 maggio 2012 20:40
Diversamente da quanto qualche buontempone, seppur cattedrato, dica, la Bibbia si è sempre dimostrata verace e corretta anche dal punto della storia. Non è la prima volta che alcuni hanno cercato di screditarla ma non ci sono mai riusciti, anzi hanno dovuto fare marcia indietro.

Quindi, non mi preoccupo molto di questa ennesima "bufala" pseudostorica.
Lungosonno
00martedì 15 maggio 2012 20:42
ottima invenzione
il popolo Ebraico [SM=g27987]
vakerio
00martedì 15 maggio 2012 21:00
scusa l'ignoranza, sono leggermente dislessico quindi non sono riuscito a leggere tutte le argomentazioni sopra citate ma volevo chiederti (ripeto non riesco a leggere tutto il testo)ma vorrei capire , e spero tu sia cosi gentile e aiutarmi , ci sono prove genetiche che il DNA del presunto popolo ebreo non abbia origini uguali a quelle che dice di avere? altrimenti potresti per cortesia spiegarmi in soldoni quanto hai riportato sopra non sono necessarie prove a me, ma voglio solo capire il perché di tale affermazione , ti ringrazio in anticipo
Aquila-58
00martedì 15 maggio 2012 21:18
Re: Re: Re: Re:
Caro Claudio,

Claudio Cava, 15/05/2012 20.34:



Ma ti rendi conto che hai giudicato prima di leggere?
Solo vedendo titolo e sottotitolo.



e tu che ne sai? Leggi nel pensiero? Io ho letto tutto, non preoccuparti.....solo che quelle cose vanno provate....tu hai la prova assoluta che ciò che hai postato sia realtà?

Claudio Cava, 15/05/2012 20.34:


"Giudicato" per modo di dire, ovviamente. [SM=x1408447]

Io non voglio convincere nessuno, quindi non devo provare niente.




saresti solo un povero illuso....il percorso interiore che porta un uomo ad abbracciare la fede è qualcosa di assai più profondo di quanto tu possa immaginare.
Certo, tu puoi pensare quello che vuoi dell' uomo di fede, ma ti assicuro che chi ha abbracciato la fede ha intrapreso, nel suo cuore (quello che a te sfugge..) una strada che lo ha portato laddove le scimmie e i primati, e loro "eventuali discendenti", mai sarebbero potuti arrivare....e non venirmi a parlare di "reazione chimiche", per cortesia....

Claudio Cava, 15/05/2012 20.34:


Anche perche' so bene che manco col filmato completo dal big-bang ad oggi vi si smuove. [SM=g10765]
Nulla da eccepire, per carita'. [SM=g7350]




ma tu c' eri durante il big bang?

Claudio Cava, 15/05/2012 20.34:



In un forum si discute, e io offro argomenti di discussione.

Ciao
Claudio



No, tu offri solo argomenti di contenzione, non di discussione....il dialogo civile e pacato nasce dal reciproco rispetto, delle persone e delle rispettive idee....
Invece, se si parte già per demolire l' altro, è finita.....
(SimonLeBon)
00martedì 15 maggio 2012 21:25
Re: Re:
Claudio Cava, 15.05.2012 20:26:



Dio me ne scampi! ops [SM=g27987]

State troppo bene come state, e io sono una brava persona.

Ma stai attento a non sparare quello "sparate" troppo in fretta.

Io non divulgo spazzatura.

Ciao [SM=g7255]
Claudio




Lo so, lo so che sei un buon ateo praticante, che dici ogni sera due rosari dell'ateo alla dea dell'ateismo, prima di andare a dormire! [SM=g7405]

Sul popolo "ebraico" moderno c'è certamente piu' di un dubbio, anche perché mi sembra siano molto allergici a parlare delle loro origini recenti.
Quella del DNA è una delle tante "prove" strampalate per cercare di puntellare l'insostenibile.

A presto,

Simon
LeonardoN
00martedì 15 maggio 2012 22:26
Mi pare una questione da porre anche in un forum ebraico, hai provato? Ricevuto risposte?

Leo
persoinaltomare
00martedì 15 maggio 2012 22:32
Scusate ma come mai questa discussione in questa sezione?visto che sono fonti anti bibliche,a cosa serve un punto di vista biblico se non si crede in quest ultima?

[SM=g1871115]

Seabiscuit
00martedì 15 maggio 2012 22:39
Spostata in cartella più consona [SM=g28002]
Federico.Lerice
00martedì 15 maggio 2012 23:09
E' veramente incredibile pensare che ci siano persone disposte a dedicare del tempo per rispondere ad una simile accozzaglia di affermazioni prive di alcuna evidenza riscontrabile.

E invece c'è qualcuno... non molti in vero (la maggior parte degli storici si dedica a cose serie), ma qualcuno c'è.
Per chi avesse voglia di leggerselo... ecco un buon articolo in risposta: The Journal of Israeli History - Vol. 28, No. 1, March 2009, 63–72.



admintdg3
00martedì 15 maggio 2012 23:23
Re: Re:
jwfelix, 15/05/2012 20.29:



Pensa che un giorno diranno che non sono esistito nemmeno io.
Diranno che sono solo un topo





e non un gatto [SM=g8878]
roberto.testimonidigeova
00martedì 15 maggio 2012 23:32
Caro Claudio,
la storia si racconta o si ricostruisce sulla base di: documenti, reperti, e testimonianze di prima mano.
Significa che prima si devono mettere insieme i documenti, i reperti, e le testimonianze risalenti all'epoca in cui avvennero i fatti, e dopo si può provare a raccontare la storia. Non quella che piace raccontare, ma quella che è realmente accaduta e riscontrabile da tutti andando a consultare appunto: documenti, reperti, testimonianze.
La ricostruzione da te postata non è supportata da niente di tutto ciò. In questo modo si può dire tutto e il contrario di tutto. Ma non è storia, è semplicemente la ricostruzione fantasiosa di chi l'ha scritta. Nulla di più, ma probabilmente molto di meno.
Spero che tu non me ne voglia.
Con affetto
[SM=g1944981]
Claudio Cava
00mercoledì 16 maggio 2012 01:33

Ragazzi, io non capisco perche' ve la prendete con me. [SM=g10765]

Io non ho verita' preconfezionate, e come non credo sulla parola ai profeti della Bibbia non credo neanche a storici, scienziati e professori, sulla parola.

Il polpettone non l' ho postato per affermare che la fuga dall' Egitto non c' e' stata ne' tantomeno che il popolo ebraico sia stato inventato.

Ancora meno per insinuare che la Bibbia spara frottole, non sia mai....

Semplicemente, e' basato sugli studi di un professore universitario ebreo che insegna all' Universita' di Tel Aviv.

Dal momento che quello che dice e' abbastanza scomodo, per non dire di peggio, e non solo non e' stato linciato, ma neanche troppo contestato e insegna ancora a Tel Aviv, pur non credendogli sulla parola, mi sembra degno di una qualche attenzione.

Questo e' quanto.

Perche' vi agitate?

Ciao
Claudio
dom@
00mercoledì 16 maggio 2012 02:23
Re:
Claudio Cava, 5/16/2012 1:33 AM:


Ragazzi, io non capisco perche' ve la prendete con me. [SM=g10765]

Io non ho verita' preconfezionate, e come non credo sulla parola ai profeti della Bibbia non credo neanche a storici, scienziati e professori, sulla parola.

Il polpettone non l' ho postato per affermare che la fuga dall' Egitto non c' e' stata ne' tantomeno che il popolo ebraico sia stato inventato.

Ancora meno per insinuare che la Bibbia spara frottole, non sia mai....

Semplicemente, e' basato sugli studi di un professore universitario ebreo che insegna all' Universita' di Tel Aviv.

Dal momento che quello che dice e' abbastanza scomodo, per non dire di peggio, e non solo non e' stato linciato, ma neanche troppo contestato e insegna ancora a Tel Aviv, pur non credendogli sulla parola, mi sembra degno di una qualche attenzione.

Questo e' quanto.

Perche' vi agitate?

Ciao
Claudio



Ciao Claudio Cava sera un proferrore di TelV pero ateo non crede in D-o [SM=g2431156]


Claudio Cava
00mercoledì 16 maggio 2012 02:34
Re: Re:
dom@, 16/05/2012 02.23:



Ciao Claudio Cava sera un proferrore di TelV pero ateo non crede in D-o [SM=g2431156]





Ciao GRANDE [SM=x1408424]

E vabbe', ateo quanto ti pare ma da quelle parti a spararle troppo grosse contro religione e tradizioni si rischia di brutto.

E se uno e' ateo, ancora peggio.

Io me ne guarderei bene. [SM=x1408440] [SM=g7350]

Comunque un ebreo ateo mi suona strano.
Ma non voglio affermare il contrario, non ne so niente.

Ciao [SM=g7255]
Claudio
Claudio Cava
00mercoledì 16 maggio 2012 02:45
Re: Re: Re:
Claudio Cava, 16/05/2012 02.34:



Comunque un ebreo ateo mi suona strano.
Ma non voglio affermare il contrario, non ne so niente.




Adesso lo so. [SM=g7405]

Ho fatto una ricerchina e mi scuso per l' ignoranza.

Ciao
Claudio
dom@
00mercoledì 16 maggio 2012 05:43
Re: Re: Re: Re:
Claudio Cava, 5/16/2012 2:45 AM:



Adesso lo so. [SM=g7405]

Ho fatto una ricerchina e mi scuso per l' ignoranza.

Ciao
Claudio



Se ai giorni di Mose' c'rano atei a bizziffa oggi giorni vanno ingiro col diplome da studioso [SM=g10765] e non mensiono le saltesse [SM=g7350]


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