Grazie del consiglio. Purtroppo al momento non ho sfagno vivo. L'ho tenuto fino a tre-quattro anni fa.
E purtroppo non l'ho propagata. Mi sembra di ricordare che sia anche relativamente facile, ma non mi ero mai cimentato. Purtroppo negli ultimi anni si è ridotto molto il tempo che posso dedicare alle piante e mi sono ridotto semplicemente a tentare di farle sopravvivere in attesa di tempi migliori.
Comunque mercoledì scorso ho fatto il rinvaso. Allegherò qualche foto. E faccio un report per chi fosse interessato.
La fibra di cocco non aveva cattivi odori e non aveva un brutto aspetto. La radice presentava un corpo centrale, con qualche ramificazione che ho staccato in quanto evidentemente morta. Ho anche asportato qualche parte della superficie del corpo radicolare che sembrava non più viva.
Non c'erano radici filiformi.
Scioccamente non ho fatto foto ma ho riscontrato qualcosa di strano. Una sorta di foglietto rettangolare aderente al corpo radicolare che aveva una sorta di tessitura fibrosa. Non ho davvero capito cosa potesse essere. Le uniche interpretazioni sono state:
- radici degenerate, magari rimaste appiccicate al fusto nel rinvaso precedente.
- frammento di bioplastica rimasta per chissà quale ragione all'interno del substrato. Strano perché ho maneggiato molto il tutto, impastando con la perlite. Credo che me ne sarei accorto.
In ogni caso ho pensato che questo corpo estraneo possa aver "imprigionato" le radici e causato il deperimento.
Prima di rinvasare ho cosparso il corpo radicolare con un gel a base di auxine, ormoni che favoriscono la crescita. Non ho idea se possano spingere eventuali parti vive a mettere fuori radici, ma a questo punto mi gioco il tutto per tutto.
Dato che questo gel è indicato per talee, mi sono anche chiesto se può aver senso "ferire" il corpo centrale (penso che sia l'unica parte in cui può essere rimasta qualche cellula viva) e usarlo lì. Non so se qualcuno che ha esperienza con talee di Nepenthes possa dare un giudizio in merito.
Grazie a tutti per l'attenzione.