Buena vista. Mezzo secolo di grafica cubana

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00sabato 7 gennaio 2006 06:07
uena vista. Mezzo secolo di grafica cubana
13 gen 06 > 11 feb 06 - Milano

”Buena vista. Mezzo secolo di grafica cubana” raccoglie oltre 100 manifesti e opere grafiche della Cuba rivoluzionaria, realizzati dal 1° gennaio del 1959 sino ai giorni nostri. L’isola caraibica vanta una delle scuole di grafica tra le più prestigiose e al contempo originali del secondo Novecento, nonostante il periodo di autarchia e di isolamento politico e sociale affrontato durante il cinquantennio preso in considerazione. Il percorso, suddiviso in più sezioni, prevede un’articolazione cronologica, per decenni, in modo da scandire, e sottolineare, l’evoluzione interna del discorso grafico in rapporto con la parallela evoluzione della vicenda storica e, al contempo, con le principali tendenze dell’arte figurativa contemporanea, in modo tale da svelare le dinamiche concrete e gli effettivi nessi, attraverso i quali la produzione grafica cubana ha raggiunto quegli esiti che le hanno fatto conseguire prestigio internazionale.
Il percorso allinea carteles legati alla propaganda politica, conosciuta dal grande pubblico soprattutto grazie all’immagine affidata al volto icona di Ernesto Che Guevara, e all’impegnativa campagna di comunicazione sociale inerente, per esempio, alla sensibilizzazione per la scolarizzazione o per il risparmio idrico. Ma, anche, opere che promuovono piani di rinnovo architettonico e urbanistico di L’Avana, così come l’inaugurazione del monumento di bronzo dedicato a John Lennon. Sono presenti anche affiches legate alla produzione cinematografica, che possono essere considerate, tout court, opere d’arte in quanto dimostrano ed esprimono – grazie a quell’effervescente dialogo che si era venuto ad instaurare tra gli artisti cubani con quanto, nel mondo intero, si andava sperimentando nel settore della grafica pubblicitaria e dell’arte figurativa più avanguardistica in USA, in Polonia e in Russia, per esempio - con più libertà artistica i messaggi che si volevano proporre attraverso il grande schermo. È utile ed interessante ricordare, a

tale riguardo, come questa tipologia di cartel, proprio in virtù di questa conquistata indipendenza artistica, spesso diverga significativamente dai contenuti che il film vuole ragionare.
Sono anche esposti manifesti legati all’azione di solidarietà internazionale che Cuba, dal 1966 (con la nascita dell’OSPAAL), ha gratuitamente prodotto per alcune zone calde dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, toccando, anche nella realizzazione dei manifesti politici, altissimi livelli di qualità artistica.
I manifesti, provenienti da più collezioni private italiane, sono stati disegnati e impressi a Cuba tra il 1959 e il 2004 da artisti del calibro di Alfredo Rostgaard (la cui opera spicca per l’originalità dei simboli utilizzati e per la felice fusione tra un’elevata sensibilità pittorica e una sottile ironia), Eduardo Muñoz Bachs (principalmente disegnatore di cartoni animati, è colui che ha prodotto oltre 2000 manifesti del cinema, riconoscibili per la forte carica umoristica nonché per la definizione della fortunata immagine di Chaplin a simbolo della cinematografia cubana), Antonio Reboiro (esponente principale della tendenza psichedelica).
Partendo da uno stile legato al realismo socialista, diventerà, per l’ utilizzo di colori molto vivaci, il grafico emblema della solarità del Caribe), Antonio Pérez detto “Niko” (che utilizza una grande varietà di stili e di soggetti, dalla ripetizione fotografica ai motivi liberty del secolo passato), per citare solo i nomi più conosciuti.
Un’esperienza alquanto complessa quella della grafica cubana, internamente stratificata e densa di occasioni e di risultati, nonché di rimandi al più generale dibattito artistico mondiale, capace, dunque, di trasformare il manifesto non solo in un semplice strumento di propaganda o di cronaca per immagini della Rivoluzione, ma piuttosto in un genere artistico capace di raggiungere esiti di prestigio internazionale. Curata da Elena Scantamburlo (dell’Università Ca’ Foscari di Venezia) e dal giornalista Andrea Bosco, la mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato dalle Edizioni Gabriele Mazzotta (120 pagine, oltre 100 illustrazioni a colori) che contiene i saggi dei curatori e di Omar Calabrese e le schede di Elisabetta Tesser.


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BUENA VISTA. Mezzo secolo di grafica CUBANA
14 gennaio – 11 febbraio 2006

Inaugurazione:
venerdì 13 gennaio 2006 ore 18.30

mostra a cura di
Andrea Bosco e Elena Scantamburlo

promossa dalla Provincia di Milano in collaborazione con Fondazione Antonio Mazzotta


Catalogo Edizioni Gabriele Mazzotta. Testi di Andrea Bosco e Elena Scantamburlo, Omar Calabrese. Schede dei manifesti di Elisabetta Tesser

Fondazione delle Stelline,
Sala del Collezionista
Corso Magenta 61, Milano

orari: lunedì ore 14/19; da martedì al sabato ore 10/19 (chiuso domenica e festivi)
Ingresso libero

Informazioni al pubblico:
Fondazione Stelline, tel. 02 4546.2111/236.5106, fax 02.4546.2432

UFFICI STAMPA:
Provincia di Milano/cultura,
tel. 02.7740.6358/6359, fax 02.7740.6380
p.merisio@provincia.milano.it, m.piccardi@provincia.milano.it

CLP Relazioni Pubbliche,
tel. 02.433403 - 02.36571438, fax 02.4813841
press@clponline.it; www.clponline.it

Edizioni Gabriele Mazzotta,
tel. 02.8055803, fax 02.8693046
ufficiostampa@mazzotta.it

www.arte.go.it/eventi/2006/0074.htm [SM=x82328]
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00domenica 8 gennaio 2006 01:52
La grafica racconta 50 anni di Cuba

Barbara Silbe

C'è una strana, nuova usanza: allestire mostre di fotografia per la strada. Cartelloni in fila, lungo viali pedonali, nelle piazze, come tanti alberi colorati e ammalianti che attendono i passanti. È bella, l'arte sui marciapiedi, dove tutti scorrono distratti eppure sostano, catturati da un fremito, da uno sguardo, da un sorriso.
Capita a Milano, già da un paio d'anni, nella centralissima via Dante: la rassegna appena terminata si intitolava «La saggezza dell'umanità», un réportage sui popoli dai diversi angoli della terra.

Capita ora anche in provincia, a Cinisello Balsamo, con la personale di Davide Ferrario ospitata in una piazza Gramsci recentemente riprogettata dall'architetto Dominique Perrault. «Foto da galera», questo il titolo dell'esposizione, è la testimonianza di un regista cinematografico all'interno del carcere di San Vittore, sospesa a metà tra l'indagine sociologica e l'ironia. Ferrario, di lui ricordiamo i film «Anime fiammeggianti» (1994), «Tutti giù per terra» (1997) e «Guardami» (1999), si è recato nel quarto e quinto raggio dell'istituto di pena milanese,

muovendosi dentro celle e spazi vuoti e in attesa di ristrutturazione, per produrre scatti che sono racconti di ciò che è stato, di un tempo trascorso lento e di un'azione che, lì dentro, si è ripetuta all'infinito.
Ha inquadrato muri scrostati, soffitti sporchi, manifesti, fiori, disegni, residui che ci parlano di desideri, di sogni, di pensieri e ricordi dei detenuti. Li immaginiamo inventarsi spazi e sognare il cielo e i prati e le donne fuori da quelle sbarre, li pensiamo posare occhi e mani sul poster stropicciato di una modella,

sull'icona di una Madonna, sulla squadra del cuore. L'autore, che nel penitenziario meneghino lavora da alcuni anni con un gruppo di carcerati su progetti di documentazione audiovisiva, inquadra pareti che sono diventate pagine di un diario intimo di disperazione e speranza, cattura il silenzio delle celle in disuso prima che tutto scompaia, per conservarne la memoria.
Tra i «capolavori» di questi artisti inconsapevoli si trovano molte opere curiose: pacchetti di sigarette e scatole vuote di pasta trasformati in contenitori e caselle della posta,

liste della spesa, brandelli di poesie, collage che sembrano prodotti dalla fantasia di un artista pop. Bella davvero, l'arte per strada: fa sognare, fa emozionare, fa pensare.
In collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea. Catalogo Edizioni Gabriele Mazzotta. Aperta con ingresso libero fino al 26 febbraio. Info: tel. 02.6605661.

www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=55439
AiRe
00giovedì 12 gennaio 2006 01:21
11/01/2006 ore 16.41
Cultura
"BUENA VISTA. MEZZO SECOLO DI GRAFICA CUBANA" ALLA FONDAZIONE DELLE STELLINE DI MILANO
MILANO\ aise\ - Sarà inaugurata venerdì prossimo, 13 gennaio, la mostra "Buena vista. Mezzo secolo di grafica cubana" che raccoglierà sino all’11 febbraio, presso la Sala del Collezionista della Fondazione delle Stelline di Milano, oltre 100 manifesti e opere grafiche della Cuba rivoluzionaria, realizzati dal 1° gennaio del 1959 sino ai giorni nostri.
L’isola caraibica vanta una delle scuole di grafica tra le più prestigiose e al contempo originali del secondo Novecento, nonostante il periodo di autarchia e di isolamento politico e sociale affrontato durante il cinquantennio preso in considerazione.
Il percorso della mostra, suddiviso in più sezioni, prevede un’articolazione cronologica, per decenni, in modo da scandire e sottolineare l’evoluzione interna del discorso grafico in rapporto con la parallela evoluzione della vicenda storica e, al contempo, con le principali tendenze dell’arte figurativa contemporanea, in modo tale da svelare le dinamiche concrete e gli effettivi nessi, attraverso i quali la produzione grafica cubana ha raggiunto quegli esiti che le hanno fatto conseguire prestigio internazionale.
Il percorso allinea carteles legati alla propaganda politica, conosciuta dal grande pubblico soprattutto grazie all’immagine affidata al volto icona di Ernesto Che Guevara e all’impegnativa campagna di comunicazione sociale inerente, per esempio, alla sensibilizzazione per la scolarizzazione o per il risparmio idrico.
Sono presenti anche affiches legate alla produzione cinematografica, che possono essere considerate, tout court, opere d’arte in quanto dimostrano ed esprimono con più libertà artistica i messaggi che si volevano proporre attraverso il grande schermo. Tutto ciò grazie a quell’effervescente dialogo che si era venuto ad instaurare tra gli artisti cubani con quanto, nel mondo intero, si andava sperimentando nel settore della grafica pubblicitaria e dell’arte figurativa più avanguardistica in USA, in Polonia e in Russia, per esempio. Questa tipologia di cartel, proprio in virtù della conquistata indipendenza artistica, spesso diverge significativamente dai contenuti che il film vuole ragionare.
In mostra anche manifesti legati all’azione di solidarietà internazionale che Cuba, dal 1966 (con la nascita dell’OSPAAL), ha gratuitamente prodotto per alcune zone calde dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, toccando, anche nella realizzazione dei manifesti politici, altissimi livelli di qualità artistica.
I manifesti, provenienti da più collezioni private italiane, sono stati disegnati e impressi a Cuba tra il 1959 e il 2004 da artisti, solo per citare solo i nomi più conosciuti, del calibro di: Alfredo Rostgaard, la cui opera spicca per l’originalità dei simboli utilizzati e per la felice fusione tra un’elevata sensibilità pittorica e una sottile ironia; Eduardo Muñoz Bachs, principalmente disegnatore di cartoni animati, che ha prodotto oltre 2mila manifesti del cinema, riconoscibili per la forte carica umoristica nonché per la definizione della fortunata immagine di Chaplin a simbolo della cinematografia cubana; Antonio Reboiro, esponente principale della tendenza psichedelica, che, partendo da uno stile legato al realismo socialista, diventerà, per l’utilizzo di colori molto vivaci, il grafico emblema della solarità del Caribe; e Antonio Pérez detto "ñiko", che utilizza una grande varietà di stili e di soggetti, dalla ripetizione fotografica ai motivi liberty del secolo passato.
Un’esperienza alquanto complessa, dunque, quella della grafica cubana, internamente stratificata e densa di occasioni e di risultati, nonché di rimandi al più generale dibattito artistico mondiale, capace di trasformare il manifesto non solo in un semplice strumento di propaganda o di cronaca per immagini della Rivoluzione, ma piuttosto in un genere artistico capace di raggiungere esiti di prestigio internazionale.
Curata da Elena Scantamburlo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dal giornalista Andrea Bosco, la mostra, promossa dalla Provincia di Milano in collaborazione con Fondazione Antonio Mazzotta, è accompagnata da un catalogo pubblicato dalle Edizioni Gabriele Mazzotta (120 pagine, oltre 100 illustrazioni a colori) che contiene i saggi dei curatori e di Omar Calabrese e le schede di Elisabetta Tesser. (aise)
Editrice SOGEDI s.r.l. - Reg. Trib. Roma n°15771/75

www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDA... [SM=x82333]
AiRe
00sabato 14 gennaio 2006 01:21
dal 14/01/06 al 11/02/06
BUENA VISTA. Mezzo secolo di grafica cubana
Milano, Fondazione delle Stelline

Nella Sala del Collezionista oltre 100 manifesti e opere grafiche della Cuba rivoluzionaria, realizzati dal 1° gennaio del 1959 sino ai giorni nostri

































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