Ancora Baustelle

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Martina Cirino
00mercoledì 19 aprile 2006 19:05
Appuntamenti:

22/4 Langhirano (PR)
24/4 Blue Note, Campobasso
25/4 Piazza della Resistenza, Fornacette (PI)
28/4 Terrazzamare, Jesolo (VE)
29/4 Auditorium Piazza Libertà, Bergamo.

Saluti,

Martina Cirino
(SiG)
00domenica 23 aprile 2006 11:51
In una mail il Bianconi m'ha scritto che i Baustelle stimano De Gregori e che, tra l'altro, "La Donna Cannone" fu il primo disco da lui comprato.
Non ha escluso poi in futuro la rielaborazione di una cover degregoriana, magari durante i concerti...

Buona giornata,
Simone.
albert-lashley
00martedì 17 luglio 2007 14:30
[SM=g27794] [SM=g27794] [SM=g27794]


[SM=g27801]
plato2005
00mercoledì 1 agosto 2007 01:54

Qualcuno sa se per caso i Baustelle sono in tournèe estiva?
Pertini
00mercoledì 1 agosto 2007 09:15
Macché, stanno registrando il nuovo album, ormai da Marzo. Ma sai che il loro sito ufficiale dice proprio questo? Che stranezze a volte, eh? baustelle.it
marco tagliavia
00sabato 15 marzo 2008 15:04
Amen dei Bastelle
Ho conosciuto i Baustelle grazie all'amico Barbagianni
e ad un mese circa dall'uscita del loro nuovo cd ne consiglio vivamente l'ascolto.
Un vero capolavoro per testi e musica nel quale Bianconi e soci non fanno sconti a nessuno ,uomini,santi ed anche al Padre Eterno.
La societa' odierna con la mancanza di valori,il qualunquismo,la mancanza di ideali veri e di ripetto per il prossimo sono tra le tante tematiche affrontate condite da una notevole dose di disincanto e ironia,grandissimo disco insomma.
plato2005
00domenica 16 marzo 2008 19:49

Un disco importante per la originalità delle musiche e stupefacente per i testi spesso colti, raffinati e "di protesta".
Per me è il migliore lavoro dell'anno.
Credo che chiunque ami i cantautori "classici" debba confrontarsi con questo lavoro.
GreatGig
00domenica 16 marzo 2008 20:15
Il 4 Aprile a Napoli al Palapartenope, qualche napoletano interessato?
leopais
00domenica 16 marzo 2008 21:40
non sono interessato ai baustelle.
ne sono follemente innamorato, è diverso.

sarò lì, ovviamente.
marco tagliavia
00lunedì 17 marzo 2008 10:09
La penso esattamente come te Leopais,Amen mi sembra uno dei migliori dischi mai ascoltati,Ciccio comincia ad ingelosirsi! Mi chiama tutte le sere facendomi delle scenate!!! [SM=g27803]
GreatGig
00lunedì 17 marzo 2008 12:28
Trovo i Baustelle molto interessanti, e soprattutto originali in un panorama musicale moderno piuttosto appiattito. Bravi soprattutto nei testi.
Però però, il loro stile dopo un po' annoia, secondo me esagerate un po' con tanto innamoramento, lo stilema della melodia rotonda e "fuori moda" con arrangiamenti anni '80 e voce dolente è carino da ascoltare una, due volte, poi francamente... Senza contare gli innumerevoli prestiti che le melodie rivelano già ai primi ascolti un po' più smaliziati.
Un po' troppa forma che sostanza, insomma.
Perciò vorrei ascoltarli dal vivo per saggiarne lo spessore musicale.
Pertini
00lunedì 17 marzo 2008 15:05
Re:
GreatGig, 17/03/2008 12.28:


Perciò vorrei ascoltarli dal vivo per saggiarne lo spessore musicale.



Ecco, mi sa che proprio se li ascolti dal vivo è la volta che cambi idea in peggio ancora.
Andrò ad una prossimissima data e spero vivamente che Francesco canti per il verso.

Saluti.
gigio bill
00lunedì 17 marzo 2008 18:16
Re: Re:
Pertini, 17/03/2008 15.05:



Andrò ad una prossimissima data e spero vivamente che Francesco canti per il verso.

Saluti.


E soprattutto che il fonico non sia sordo

marco tagliavia
00giovedì 20 marzo 2008 13:14
Francamente Antonio mi sembri tu esagerato nel definire la Musica dei Baustelle fatta di molta forma e poca sostanza,credo invece che di sostanza ne abbiano da vendere,in questo momento non penso esista un gruppo italiano che metta in campo tanta originalita'(come dici tu) e testi cosi' ricchi di contenuti di ogni tipo : sociale,religioso,filosofico ,psicologico e posso aggiungerne molti altri.
Per quel che attiene la parte musicale ritengo che Rachele (ottima tastierista)e Francesco siano assolutamente all'altezza della situazione nel proporre una musica piacevole e molto varia , che sicuramente non stanca dopo i primi ascolti.

ciao
Rossssana
00giovedì 20 marzo 2008 17:10
E' risaputo che i Baustelle a me piacciano,e molto.
Mi piace il sound,il modo in cui (in registrazione) Francesco canta,i testi spesso geniali.
Amen non m'è dispiaciuto affatto,Alfredo è un vero capolavoro,altre canzoni onestamente bellissime. E' meno immediato e meno lirico della Malavita o della Moda del Lento,e forse per questo mi piace un pò meno,per alcuni aspetti.
Però onestamente,per un gusto personale,spero si avventurino anche in altri sound,senza snaturare la loro originalità,altrimenti al quinto album rischierebbero prodotti troppo simili,seppur di grossa qualità.
leopais
00giovedì 20 marzo 2008 18:31
dunque, vorrei cercare di argomentarmi senza mettere in mezzo le parole "cantautori" e "generazione", vediamo se ci riesco.

negli ultimi anni (uff, uff..già faccio fatica) tutti stanno a chiedersi dove siano i nuovi guccini o de gregori (argh, rischio).
il problema è: dove cercarli? nei testi o nelle musiche?
io mi sono sempre risposto che la loro vera arte fosse nei testi, ed è lì che svettano e si differenziano (fossi francese, tedesco, danese, insomma non capissi i suoi testi, riterrei de andrè un semplice cantastorie o giù di lì).

ora lungi da me il paragonare, che so, renoir o la storia con charlie fa surf, sia chiaro.
però, questo sì, la tecnica lirica con le quali i baustelle scrivono i loro testi è merce rara. nell'ultimo album (a me piace molto, devo dire) ci sono canzoni come baudelaire, il liberismo ha i giorni contati, colombo che sono pregne di ritratti sociali, e che certo non sono canzonette.

il loro essere ormai sempre sul crinale dell'amore/odio da parte del pubblico medio dipende da una scelta originale e coraggiosa: mischiare i loro testi ricercati ad un immediatezza musicale che è puro pop. ma non è forse il coraggio che fa i veri artisti? io l'intendo così, ed è per questo che mi ritrovo ad ascoltare generi musicali che non avrei pensato mentre cammino per strada.

per chi deve ancora convincersi quantomeno dello spessore artistico, c'è alfredo a testimoniare. un capolavoro assoluto, mi fa piacere concordare con rossana.
marco tagliavia
00giovedì 20 marzo 2008 23:04
A mio parere i capolavori in Amen sono molti,oltre al citato Alfredo dai coraggiosi Rossana e Leopais , dico L'aeroplano (secondo me il pezzo migliore in assoluto)ma anche ,Dark Room,La vita va,Colombo,
e comunque tutti i pezzi sono di grande qualita'.

Lorenz James Barbagianni
00sabato 22 marzo 2008 18:55
sBAUscia...
leopais, 20/03/2008 18.31:

dunque, vorrei cercare di argomentarmi senza mettere in mezzo le parole "cantautori" e "generazione", vediamo se ci riesco.

negli ultimi anni (uff, uff..già faccio fatica) tutti stanno a chiedersi dove siano i nuovi guccini o de gregori (argh, rischio).
il problema è: dove cercarli? nei testi o nelle musiche?
io mi sono sempre risposto che la loro vera arte fosse nei testi, ed è lì che svettano e si differenziano (fossi francese, tedesco, danese, insomma non capissi i suoi testi, riterrei de andrè un semplice cantastorie o giù di lì).

ora lungi da me il paragonare, che so, renoir o la storia con charlie fa surf, sia chiaro.
però, questo sì, la tecnica lirica con le quali i baustelle scrivono i loro testi è merce rara. nell'ultimo album (a me piace molto, devo dire) ci sono canzoni come baudelaire, il liberismo ha i giorni contati, colombo che sono pregne di ritratti sociali, e che certo non sono canzonette.

il loro essere ormai sempre sul crinale dell'amore/odio da parte del pubblico medio dipende da una scelta originale e coraggiosa: mischiare i loro testi ricercati ad un immediatezza musicale che è puro pop. ma non è forse il coraggio che fa i veri artisti? io l'intendo così, ed è per questo che mi ritrovo ad ascoltare generi musicali che non avrei pensato mentre cammino per strada.

per chi deve ancora convincersi quantomeno dello spessore artistico, c'è alfredo a testimoniare. un capolavoro assoluto, mi fa piacere concordare con rossana.




Insieme alla mia compagna, penso che il senso di appartenenza sia uno dei peggiori mali di questo gnocco minerale, una condanna spietata cui -chi più, chi meno- si sia destinati e, rarissimamente, si riesca a sfuggire, ma devo ammettere di essere felice che molti degregoriani frequentatori di questo forum [ne ho contati almeno una dozzina] si siano avvicinati alla musica dei Baustelle per poi, addirittura, innamorarsene. E' bello -senza mezzi termini- vedere convergere le proprie sensibilità e le proprie soddisfazioni estetiche verso un secondo totem comune. Non chiedetemi il motivo ma è appagante.

Mesi fa, caro Leopais, esattamente in un post su questo forum [se hai voglia vallo a cercare, io non ce la faccio] spiegavo proprio che la nuova musica "di qualità", dai testi ricchi, colti e ricercati riconducibile -per farla breve- ai cosiddetti "cantautori anni '70", era da ricercare ed individuare, oggi, nella generazione di artisti facenti parte di quello che viene chiamato "rock alternativo italiano" [Virginiana Miller, Afterhours, Marlene Kuntz, Baustelle, Non voglio che Clara, Paolo Benvegnù, etc.] e nella musica definita "indie" di cui i Baustelle -se non son stati pionieri- certamente son divenuti simbolo. La FNAC di Milano [ma credo non soltanto lei] dedica ormai da un paio d'anni una speciale sezione dei propri scaffali a questo novello genere musicale -"rock alternativo italiano", appunto- differenziandolo in modo netto dalla restante parte della produzione artistica peninsulare.

Non ho timore a definire "altissimi" i quattro lavori che costituiscono la discografia completa dei Baustelle. "Sussidiario illustrato della giovinezza" [anno 2000] è in assoluto il miglior albun d'esordio che mi sia mai passato per le mani; "La moda del lento" una conferma impensabile; "La malavita" di gran lunga l'album più riuscito del 2005; il recentissimo "Amen" l'ennesima prova di quanto i ragazzi siano gravidi di idee e nel pieno della propria ispirazione. Io non ho alcuna difficoltà a paragonare, per intenderci, canzoni come "Il Corvo Joe" ai più alti classici del cantautorato tradizionale nè a ritenere il testo di "Un romantico a Milano" al livello di alcuni lavori di De Gregori.

Come sottolineava Pertini, concludo dicendo che il vero punto debole del gruppo di Montepulciano rimane, ad oggi, il prodotto presentato dal vivo [benchè non manchino mai sorprendenti cover di Jannacci, Pravo, Garbo, etc. in scaletta] dove -soprattutto il Bianconi- deve ancora migliorarsi parecchio. Ora come ora c'è un abisso fra la qualità degli album prodotti -e il livello medio delle canzoni lì contenute- e le performance live.

Averne, comunque,di artisti come i Bau! Apriti cielo e fanne piovere!
leopais
00sabato 22 marzo 2008 19:34
preciso volentieri che la scoperta più approfondita dei toscanacci in questione la devo al gusto e all'entusiasmo del pennuto nazionale...proprio su questi luoghi, oltretutto.
PiE81
00sabato 22 marzo 2008 23:49
Re:
leopais, 22/03/2008 19.34:

preciso volentieri che la scoperta più approfondita dei toscanacci in questione la devo al gusto e all'entusiasmo del pennuto nazionale...proprio su questi luoghi, oltretutto.



Avevi ragione nel pullman! L'album è stupendo!


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