Io sono piuttosto pessimista. Temo sempre il peggio, ma spero sempre che per qualche botta di culo/circostanza questo peggio non si verifichi.
D'altronde, un po' per "deformazione professionale" informatica, ci insegnano sempre che "bisogna progettare un sistema considerando il caso pessimo".
D'altronde anche una delle leggi di Murphy dice che "Prima o poi la peggior combinazione di circostanze è destinata a verificarsi".
Per quanto riguarda lo scrivere, è vero, se sono contento preferisco fare una telefonata, dire qualcosa ai miei piuttosto che lanciare un urlo o andarmene a fare un giro, o avere mille reazioni diverse, oppure scrivere. Per me scrivere è quasi catartico, avevo un diario personale in cui non scrivo più da tempo (forse perché mi sfogavo nei forum o in MSN con qualcuno; e di recente neanche più quello causa tesi), e il miglior modo di sfogare sentimenti negativi era quello di scriverci, perché è un'entità che ti sta sempre ad ascoltare, a qualsiasi ora, in qualsiasi momento, né si stufa di starti a sentire...ed è anche il modo più immediato di farlo (pugni alle porte o armadi a parte)...
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Ma una maledetta voce mi diceva dentro, che era là anche lui, l'estraneo, di fronte a me, nello specchio. In attesa come me, con gli occhi chiusi. C'era, e io non lo vedevo. Non mi vedeva neanche lui, perché aveva, come me, gli occhi chiusi.