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 22/04/2006 03:48 | |
Parto dal fondo.
Mi considero un realista.
Quindi un pessimista!
Il mio essere pessimista, il mio malessere è solo lo specchio di un malessere più amplio che aleggia in tutto l'universo!
In passato ho sempre usato molto la scrittura nei momenti più negativi, in quei momenti dove il pensiero pare ridestarsi dal profondo e prendere il sopravvento sul resto!
La scrittura è la parte terminale di una riflessione e se si dispiega su emozioni negative è perchè nel malessere tendiamo a guardare maggior mente dentro!
Ciò però non vuol dire che i momenti positivi siano sinonimi di momenti più superficiali e materiali a livello di pensiero!
Come è stato giustamente scritto, le emozioni più belle le esprimiamo con un altro linguaggio, quello che ci viene più naturale!
Va anche detto che è molto difficile scrivere di emozioni positive profonde, di conseguenza penso che lo scrivere solo quando si sta male dipenda anche dal fatto che non siamo tutti dei Pasolini o dei Thomas, non abbiamo cioè un talento poetico tale da riuscire a fissare su carta ogni ti po di emozione e pensiero!
A me piacerebbe poter scrivere dei miei momenti migliori, anche perchè, se ci pensiamo bene, se usiamo i nostri scritti per poter decifrare la nostra storia, non è troppo limitante e fuorviante osservare solo i momenti peggiori?
Ecco che, con questa ultima domanda ho praticamente ribaltato la mia dichiarazione iniaziale di pessimismo/realismo!
Ma forse è questa la vita, una contraddizione, l'essere consapevoli dell'oscurità che ci circonda ma, nonostante tutto, guardare avanti, cercando di impegnare le nostre energie verso ilmeglio che possiamo ricevere da noi stessi e dagli altri! |
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